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G. K. Chesterton - Le opere 2 - I capolavori

Autore:
Platania. Marzia
Fonte:
CulturaCattolica.it
Chesterton ad onta della sua fama di fabbricatore di verità paradossali, non ripete che una stessa verità; per utilizzare un esempio da lui applicato al suo grande amico e avversario, Shaw, l'uomo che ha una sua concezione del mondo è come un abile spadaccino, che sembra agli occhi dei suoi avversari avere dieci lame, solo perché sa usare estremamente bene l'unica che ha.

Il 1903 è l'anno della prima famosa controversia pubblica, quella con il razionalista Robert Blatchford direttore del “Clarion”, la cui teoria negava l'esistenza del libero arbitrio; è anche l'anno del primo romanzo: “Il Napoleone di Notting Hill”. Nel 1905 inizia la collaborazione col settimanale "The Illustrated London News" che durerà fino alla morte. Pubblica inoltre “Il club dei mestieri stravaganti”, prima opera del genere romanzo giallo, e l'importante saggio “Eretici”. Dal 1906 al 1909 si scontra con Shaw e Wells sulle pagine de "The New Age". Il 1908 è un anno ricco: escono “L'uomo che fu Giovedì”, romanzo, e il suo saggio più famoso e più fondamentale, “Ortodossia”. Il 1909, anno del trasferimento da Londra a Beaconsfield, vede venire alla luce il saggio su Shaw. L'anno seguente il romanzo “La Sfera e la Croce” e il saggio “What's the Wrong with the World”, in cui delinea la sua sociologia. Nel 1911 nasce Padre Brown, il suo personaggio più famoso, con la raccolta “L'innocenza di Padre Brown” che sarà seguita da “La saggezza di Padre Brown” (1914), “L'incredulità di Padre Brown” (1926), “Il segreto di Padre Brown” (1927), “Lo scandalo di Padre Brown” (1935). Nello stesso 1911 apparve il poema “The Ballad of the White Horse” e iniziò la collaborazione col giornale edito dal fratello "The EyeWitness” che divenne nel 1912 "The New Witness". “Le avventure di un uomo vivo” esce nel 1912.
Il 1913 non è solo l'anno dello scandalo Marconi: segna anche l'esordio di Chesterton come autore di teatro, anche grazie alle insistenze dell'amico-avversario, Shaw (Shaw, eterno avversario polemico era nella vita privata affezionato amico, e pare si fosse autoeletto supervisore della carriera di Chesterton. Dai loro scambi epistolari emerge che oltre a insistere perché egli dedicasse più tempo al teatro, vegliava anche sul lato economico della sua carriera, alzando alte grida quando Chesterton accettava compensi troppo bassi). La commedia “Magic” fu rappresentata con non poco successo (a differenza dell'unico altro sforzo di Chesterton in questo campo, “Il giudizio del dottor Johnson”, del 1927, con il quale la critica fu più severa). Apparve anche “L'Età Vittoriana in letteratura”. L'anno seguente (1914) compaiono “L'osteria volante” e il saggio “La barbarie di Berlino”, dedicato alle motivazioni della guerra contro la Prussia, che Chesterton giudicava necessaria. L'inizio della guerra (1914-1915) è reso sterile dalla grave malattia di Chesterton. Contemporaneamente alla sua ripresa escono le raccolte poetiche “Poems” e “Wine Water and Song”, e un nuovo saggio d'argomento politico “I delitti dell'Inghilterra”. Nel 1916 diventa editore del giornale "The New Witness" al posto del fratello Cecil. L'anno seguente esce “Breve storia d'Inghilterra”. Il viaggio in Irlanda (1917) diventa un libro, “Irish Impressions”, pubblicato nel 1919 così come il viaggio in Palestina del 1919 confluirà in “The New Jerusalem” del 192l, e il giro di conferenze negli Stati Uniti in “What I saw in America” (1922). Il 1922 è anche, ricordiamolo, l'anno del suo ingresso nella Chiesa Cattolica. La prima opera dopo la conversione è il già ricordato “S. Francesco d'Assisi”. Nel 1925 nasce il "G.K's Weekly", il suo giornale, di cui sarà editore fino al 1936 e che diverrà a qualche anno dall'esordio l'organo della Lega Distributista. Esce inoltre “L'uomo eterno”, il saggio che con “Ortodossia” e il “S. Tommaso” si disputa la palma di miglior opera di Chesterton. L'anno seguente esce "The Queen of the Seven Swords”, raccolta di poesie che testimonia la devozione di Chesterton alla Vergine Maria.
Il 1927, anno della visita in Polonia, vede l'uscita del saggio in cui Chesterton racconta l'evento della sua conversione; il titolo è “La Chiesa cattolica e la conversione”. Viene inoltre pubblicato a puntate il romanzo “Il ritorno di Don Chisciotte” (che non verrà compiuto; Chesterton darà solo le linee dell'ulteriore sviluppo), e la raccolta di poesie “Collected poems”. Nel 1928 si offre a Chesterton un nuovo mezzo di espressione, che troverà congeniale: la radio. La BBC ospita un suo dibattito con Shaw. L'anno seguente escono “Il poeta e i pazzi” e “The Thing”, letteralmente La Cosa, tradotto in Italia col meno criptico titolo di “La Chiesa viva”. A Roma Chesterton incontra il Papa e Mussolini. Nel 1930 esce “La Resurrezione di Roma”, mentre Chesterton è impegnato in un nuovo giro di conferenze negli Stati Uniti. Nel 1932 inizia la collaborazione regolare con la BBC, l'anno seguente esce il “S. Tommaso d'Aquino”. L'anno prima di morire, nel 1935 inizia una controversia, non terminata, con Coulton in "The Listener". Dopo la sua morte verranno pubblicati nel 1936 la “Autobiografia”, nel 1937 “I paradossi di mister Pound”, nel 1938 “The Coloured Land”, poesie, nel 1950 “L’uomo comune”, e in seguito altre raccolte di articoli, il cui elenco rischierebbe di essere infinito, se si decidesse di ripubblicarli tutti. In Italia però Chesterton viene purtroppo sottovalutato, e poche delle sue raccolte di articoli sono state tradotte, e di quelle postume, nessuna. Dispiace per la levità e lo stile, ma non pregiudica lo studio della sua posizione: perché nei suoi articoli, così come in tutta la sua opera, Chesterton ad onta della sua fama di fabbricatore di verità paradossali, non ripete che una stessa verità; per utilizzare un esempio da lui applicato al suo grande amico e avversario, Shaw, l'uomo che ha una sua concezione del mondo è come un abile spadaccino, che sembra agli occhi dei suoi avversari avere dieci lame, solo perché sa usare estremamente bene l'unica che ha.