Chesterton, Gilbert Keith - Eretici

Gilbert Keith Chesterton

Eretici

Piemme
Fonte:
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"La grande marcia della distruzione intellettuale proseguirà. Tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. E' una posizione ragionevole negare le pietre della strada; diventerà un dogma religioso riaffermarle. E' una tesi razionale quella che ci vuole tutti immersi in un sogno; sarà una forma assennata di misticismo asserire che siamo tutti svegli. (…) Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili."

E' davvero impossibile rendere in poche parole la ricchezza di spunti e la paradossale bellezza di questo libro di Chesterton. Leggerlo fa bene al cuore e alla mente: il grande romanziere e saggista inglese ci aiuta a riflettere sugli aspetti assurdi delle ideologie otto-novecentesche e nello stesso tempo ci diverte. Sentiamo tutte le contraddizioni di quelle vere e proprie "eresie" moderne che, in nome della ragione, portano a sragionare e a perdere il contatto con la realtà. La forza polemica e corrosiva di Chesterton colpisce molti scrittori e pensatori del suo tempo: da Kipling a Shaw, da Ibsen a H.G. Wells, da Nietzsche a Dickinson. Ce n'è per tutti: materialisti, antropologi, neopagani, superuomini, esteti, scientisti, epicurei, scettici, progressisti in genere. Alla base del ragionamento di Chesterton c'è sempre una precisa convinzione: che l'uomo che vive davvero, che si diverte davvero, che danza e canta, che gusta l'avventura, che affronta con forza la realtà, è colui che appartiene ad una comunità religiosa. Un saggio scritto nel 1905 pieno di spunti profetici sull'oggi che viviamo. (Gianluca Zappa)