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I personaggi di G. K. Chesterton - L’investigatore 5 - Padre Brown e la ragione

Autore:
Platania, Marzia
Fonte:
CulturaCattolica.it
“No”- oppose Padre Brown -“la ragione è sempre ragionevole, anche nell'ultimo limbo, anche al limite ultimo delle cose. So bene che si accusa la Chiesa di abbassare la ragione, ma è il contrario, invece. Sola, sulla terra, la Chiesa fa la ragione veramente suprema. Sola, la Chiesa afferma che Dio stesso è legato alla ragione”.

Fin dal primo episodio delle sue avventure, le prime parole che ascoltiamo dalla bocca di Padre Brown sono una difesa della ragione. Flambeau, il ladro internazionale, che grazie a lui poi si convertirà, e diventerà poliziotto, si è travestito da prete per derubare Padre Brown di una preziosa reliquia, e sotto questo travestimento, chiacchiera del più e del meno, credendo di trascinarsi dietro l'ingenuo prete in un luogo tranquillo per derubarlo. Scoprirà che il tutt'altro che ingenuo prete lo ha individuato subito, ha messo in salvo la reliquia, e ha disseminato il loro tragitto di indizi che hanno guidato la polizia sulle loro tracce: ma quando il poliziotto, dal cui punto di vista di inseguitore è narrata la storia, si avvicina per la prima volta ai due preti queste sono le parole che ascolta, le prime parole che ascoltiamo da Padre Brown: “No”- oppose l'altro prete -“la ragione è sempre ragionevole, anche nell'ultimo limbo, anche al limite ultimo delle cose. So bene che si accusa la Chiesa di abbassare la ragione, ma è il contrario, invece. Sola, sulla terra, la Chiesa fa la ragione veramente suprema. Sola, la Chiesa afferma che Dio stesso è legato alla ragione”. L'altro prete alzò il volto austero al cielo stellato e disse: “Però chi sa se in quell'infinito universo...” “Soltanto fisicamente infinito”- l'interruppe il piccolo prete – “Non infinito nel senso che sfugge alle leggi della Verità”. (GKC, I racconti di Padre Brown, pp. 25 e 26).
Mentre viene arrestato Flambeau allibito chiede come possa Padre Brown averlo immediatamente riconosciuto sotto il suo travestimento ed egli risponde, lapidario:
"Voi attaccaste la Ragione. Questa è cattiva teologia". (Ibidem, pag. 30).
Farsi tutte le domande e rispondere a tutte quelle che può, questo è ciò che contraddistingue l'uomo. Le teorie si giocano nei fatti, sono sempre sollecitate a rendere conto di ciò che accade. Se dieci false filosofie possono spiegare il mondo, come dice Padre Brown in un'altra avventura, ma si vuole quella vera, l'unico criterio di cui si dispone è l'esperienza stessa. Ecco perchè un prete-investigatore: la scienza investigativa di Sherlock Holmes vinceva le sue piccole battaglie, costringeva i riluttanti indizi a svelare il nome del colpevole; la fede di Padre Brown compie con sconcertante facilità le stesse imprese e ne compie anche di più grandi: non cattura il colpevole, lo converte; non mette nel sacco la polizia con la sua superiore abilità, ma persino i famosi investigatori. Il metodo ristretto di Sherlock Holmes funziona solo nell'ambito dell'indagine: non ha nulla da dire al resto della vita, abbandonato all'insignificanza e alla noia, di cui la droga è la spia e l'inefficace rimedio. La fede di Padre Brown è innanzitutto la sua pace, e poi la soluzione del caso e infine il rimedio al male, il perdono. E' un criterio che può guidare tutta la vita e che giocato nello stretto ambito di una indagine poliziesca, dà i migliori risultati, semplicemente perché giocato in qualsiasi altro ambito darebbe comunque i migliori risultati, poiché essendo vero, rende conto di tutto. Rende conto anche del male, lo scoglio su cui la ragione spesso inciampa. Perché se è vero che "Tutte le cose vengono da Dio; e sopra tutte la ragione e l'immaginazione. E i grandi doni dello Spirito sono buoni in sé stessi." (Ibidem, pag. 542), è anche vero che "Non è difendere un uomo, dire che è un genio". (Ibidem, pag. 545).
Quando è usata con proprietà, cioè semplicemente quando è usata fino in fondo, la ragione è buona.