When I’m sixty-four – The Beatles

Esce il 6 febbraio 2012 un nuovo “strano” CD di Paul McCartney, “Kisses on the bottom”, che presenta, accanto ad alcuni inediti, varie interpretazioni di canzoni degli Anni Trenta.
Fonte:
CulturaCattolica.it

La notizia non ha colto di sorpresa i fan dell’ex Beatle: infatti non è la prima volta che Paul si cimenta con canzoni del bel tempo che fu.
Quando scrisse la prima versione di “When I’m sixty-four”, McCartney aveva sedici anni e suo padre Jim cinquantasei o giù di lì, ma le due storie sono più intrecciate di quanto si creda. I primissimi Beatles utilizzavano questa canzone in stile rétro come intermezzo scherzoso al “Cavern” di Liverpool quando saltava la corrente (forse per i versi “mending a fuse/ when your lights have gone”: “riparando un fusibile/ quando va via la luce”).
La canzone fu poi inserita nel disco più psichedelico dei Beatles, il famosissimo “Sgt. Pepper’s lonely hearts club band” (1967). Si tratta in apparenza di un testo molto semplice: in una lettera scritta ad una ragazza, il cantante le chiede se se la sente di amarlo per sempre, anche nella vecchiaia. Tratteggia un elenco di situazioni tipiche della terza età: i nipotini, le vacanze all’Isola di Wight, la cura del giardino, i lavoretti domestici… “Avrai ancora bisogno di me, mi preparerai da mangiare, quando avrò sessantaquattro anni?”.

In che contesto nasce “When I’m 64”
Il padre di Paul, James McCartney detto Jim, era un musicista dilettante: suonava il pianoforte, e aveva un proprio gruppo, la Jim Mac’s Jazz Band. Il piccolo Paul crebbe in un ambiente caloroso e amorevole, ricco di musica, e fu molto influenzato dal padre nella propria educazione musicale, tanto da conservare un’attrattiva per le musiche da varietà stile Anni Trenta, che sentiva suonare in casa. Il travolgente fascino di Elvis Presley, l’incontro con John Lennon e la passione per il rock non riuscirono a cancellare queste radici così tenaci. Ecco il sedicenne Paul mettersi al pianoforte del padre, e improvvisare sullo stile di quelle arie cadenzate e simpatiche così gradite alle persone di mezza età: “When I get older, losing my hair, many years from now…”

L’affetto per il padre
Paul, incidendo “When I’m 64” a breve distanza dal 64esimo compleanno del padre, rende omaggio al magistero paterno: fu Jim ad incoraggiarlo a cantare nel coro della chiesa locale, e ad apprendere a suonare degli strumenti musicali. Pur ricco e famoso, il “Beatle” mantenne una gratitudine affettuosa per il padre; oltre a inserire nel repertorio dei Beatles canzoni melodiche o stile vaudeville (da “Till there was you” a ”Your mother should know”) incise un motivo originale di Jim, “Walking in the park with Eloise”, nel CD “Wings at the speed of sound”.

L’angoscia del tempo che passa
Il tema della canzone appare straordinario: si tratta di una “proposta di matrimonio a lungo termine” (la voce di Paul - che duetta deliziosamente con i clarinetti in controcanto - nell’incisione è stata accelerata artificiosamente, per farla apparire quella di un adolescente, e le “campane tubolari” suonate da Ringo possono ben essere delle “wedding bells”), che vorrebbe sfidare in nome dell’amore “per sempre” le difficoltà inevitabili della convivenza: “mine for evermore”.
Invecchiare insieme viene vista come l’unica possibilità di esorcizzare il tempo che passa : non a caso vi è un’altra citazione: “and if you say the word…”: THE word è la parola chiave della vita, la parola “amore”.
Rinunciare alla durata equivale a rinunciare all’amore… Ogni dichiarazione d’amore è una dichiarazione d’eternità” (A. Finkielkraut, in “Tempi”, 25 gennaio 2012).
Resta quel rovello del pensiero della vecchiaia in piena giovinezza.
Come dice il Card. Angelo Scola nel “Te Deum 2011”: “Il tempo che passa è il più grande interrogativo. Perché il rumore del tempo che passa è il rumore della morte”. E più avanti: “Attenti, c’è un test del fatto che la vita è dono: se non la doni il tempo te la ruba”. (“Tempi”, 11 gennaio 2012)
E’ possibile una consapevolezza così in un sedicenne? Non potrebbe essere una descrizione maliziosamente ironica di un tempo indesiderabile, quello della vecchiaia coi suoi piccoli gesti “borghesi”?
Nel film di animazione “Yellow submarine” , incubo multicolore dell’utopia psichedelica degli anni Sessanta, la canzone “When I’m 64” occupa uno spazio particolare. Siamo nel “Mare del tempo”: i quattro Beatles, presi con il loro sottomarino giallo in un vortice temporale, dapprima rimpiccioliscono fino all’infanzia, poi invecchiano a velocità vertiginosa, con immense fluenti barbe bianche. Parte qui la canzone, e una scritta recita: “64 anni corrispondono a 33.661.440 minuti… ma anche un solo minuto è molto lungo”: e qui vengono scanditi 60 secondi, anzi 64 perché ci si riconnette al “sixty-four” del titolo. E un bacio d’amore tra un uomo e una donna dietro i vetri di una finestra suggella il finale.
Un amore che potrebbe non bastare. Perché senza significato non vi è tempo, come dice T. S. Eliot.

When I’m sixty-four
When I get older losing my hair,
Many years from now,
Will you still be sending me a Valentine
Birthday greetings bottle of wine.

If I'd been out till quarter to three
Would you lock the door,
Will you still need me, will you still feed me,
When I'm sixty-four.

You'll be older too,
And if you say the word,
I could stay with you.

I could be handy, mending a fuse
When your lights have gone.
You can knit a sweater by the fireside
Sunday mornings go for a ride.

Doing the garden, digging the weeds,
Who could ask for more.
Will you still need me, will you still feed me,
When I'm sixty-four.

Every summer we can rent a cottage,
In the Isle of Wight, if it's not too dear
We shall scrimp and save
Grandchildren on your knee
Vera, Chuck & Dave.

Send me a postcard, drop me a line,
Stating point of view
Indicate precisely what you mean to say
Yours sincerely, wasting away

Give me your answer, fill in a form
Mine for evermore
Will you still need me, will you still feed me,
When I'm sixty-four.

Traduzione
Quando avrò 64 anni

Quando sarò più vecchio e perderò i capelli,
tra molti anni,
continuerai a mandarmi un biglietto per San Valentino
e una bottiglia di vino con gli auguri di compleanno?

Se stessi fuori fino alle due e tre quarti
chiuderesti la porta?
Avrai ancora bisogno di me, mi preparerai da mangiare,
quando avrò sessantaquattro anni?

Anche tu sarai più vecchia,
e se dici la parola, potrei restare con te.

Potrei essere utile, riparare un fusibile
Quando va via la luce.
Tu puoi fare un maglione davanti al camino
andare a fare un giro la domenica mattina,

curare il giardino, togliere le erbacce,
Chi potrebbe chiedere di più?
Avrai ancora bisogno di me, mi preparerai da mangiare,
quando avrò sessantaquattro anni?

Ogni estate possiamo affittare un cottage,
all'Isola di Wight, se non è troppo caro.
Lesineremo e risparmieremo.
Coi nipotini sulle ginocchia
Vera, Chuck & Dave.

Mandami una cartolina, scrivimi due righe,
Dichiarando il tuo punto di vista
Indica precisamente che cosa intendi dire
Sinceramente tuo, mi consumo nell’attesa.

Dammi la tua risposta, compila un modulo
mia per sempre.
Avrai ancora bisogno di me, mi preparerai da mangiare,
quando avrò sessantaquattro anni?