Lay down your weary tune – Bob Dylan

La musica della natura non è paragonabile ad alcuna imitazione umana. Questo potrebbe essere il sottotitolo della canzone, in cui lo stupore del musicista per le melodie del cosmo si traduce in immagini di poetica bellezza.
Fonte:
CulturaCattolica.it

Esclusa dall’album “The times they are a-Changin’” (1964), questa splendida canzone è stata poi rivalutata con l’inserimento nel cofanetto “Biograph” del 1985. Il gruppo californiano dei Byrds ne aveva già realizzato una armoniosa versione nel 1965 nell’album “Turn! Turn! Turn!”, e la canzone fu utilizzata anche dal regista Martin Scorsese come finale del documentario su Bob Dylan “No direction home”. La musica della natura non è paragonabile ad alcuna imitazione umana. Questo potrebbe essere il sottotitolo della canzone, in cui lo stupore del musicista per le melodie del cosmo si traduce in immagini di poetica bellezza. La tromba della brezza, il suono di organo profondo dell’oceano selvaggio, i cembali delle onde, l’armonica del fiume: i paragoni sono più che virtuosismi lirici, nascono da una contemplazione e da una profonda consonanza. L’uomo minuscolo di fronte alla bellezza del Creato non può che ammirare ed adorare.

LAY DOWN YOUR WEARY TUNE
Lay down your weary tune, lay down,
Lay down the song you strum,
And rest yourself 'neath the strength of strings
No voice can hope to hum.

Struck by the sounds before the sun,
I knew the night had gone.
The morning breeze like a bugle blew
Against the drums of dawn.
Lay down your weary tune, lay down...

The ocean wild like an organ played,
The seaweed's wove its strands.
The crashin' waves like cymbals clashed
Against the rocks and sands.
Lay down your weary tune, lay down...

I stood unwound beneath the skies
And clouds unbound by laws.
The cryin' rain like a trumpet sang
And asked for no applause.
Lay down your weary tune, lay down...

The last of leaves fell from the trees
And clung to a new love's breast.
The branches bare like a banjo played
To the winds that listened best.
I gazed down in the river's mirror
And watched its winding strum.
The water smooth ran like a hymn
And like a harp did hum.
Lay down your weary tune, lay down...

(traduzione) LASCIA LA TUA STANCA MELODIA

Lascia la tua stanca melodia, lasciala,
deponi la canzone che hai accennato
e riposati sotto la forza di corde
a cui nessuna voce può sperare di intonarsi
Colpito dai suoni prima del sole
Seppi che la notte se ne era andata
La brezza mattutina soffiava come una cornetta
contro i tamburi dell'alba
Lascia la tua stanca melodia, lasciala...

L'oceano selvaggio suonava come un organo
L’alga marina tesseva i suoi fili
Le onde impetuose si frangevano come cembali
contro gli scogli e la spiaggia
Lascia la tua stanca melodia, lasciala...

Restai disciolto sotto i cieli
e le nubi non soggette a leggi
La pioggia in pianto cantava come una tromba
senza chiedere applausi
Lascia la tua stanca melodia, lasciala...

L’ultima foglia cadde dagli alberi
e si aggrappò al petto di un nuovo amore
I rami nudi suonarono come un banjo
per i venti che sapevano ascoltare meglio
Guardai fisso giù sullo specchio del fiume
osservandone la musica serpeggiante
L'acqua scorreva lieve come un inno
e come il mormorio di un'armonica
Lascia la tua stanca melodia, lasciala...