Stanislav Sul’minskij, sacerdote cattolico
1894 – 1941- Autore:
- Curatore:
- Fonte:
Padre Stanislav nasce a Odessa il 10 luglio 1894. Inizia gli studi nel seminario di Zitomir e nel 1923 li compie nel seminario di Luck in Polonia. 8 luglio 1923 è ordinato sacerdote. Nel 1928 entra nella congregazione dei Pallottini. Insegna teologia al seminario di Luck e nel seminario dei pallottini a Ozarov, nei pressi di Varsavia. Più volte si rivolge al Papa e ai suoi superiori per ottenere l’autorizzazione di svolgere il suo apostolato nell’URSS, ma non era possibile causa la persecuzione contro i cristiani che infieriva. Dal 1923 al 1927 Il vescovo lo manda all’Università cattolica di Lublino a studiare la teologia orientale. Nello stesso padre Stanislav studia medicina in vista della missione e fa di tutto per interessare il clero all’opera dell’Unità delle Chiese. Nel 1927 il vescovo lo incarica all’insegnamento della teologia orientale nel seminario di Luck. Nello stesso anno fonda l’associazione “Apostolato dell’Unità”
Nel 1939 padre Stanislav riesce a raggiungere la città di Novodrudok già occupata dalle truppe sovietiche. Qui viene arrestato dai comunisti e rinchiuso nelle prigioni di Baranovici. L’inchiesta si protrae per un anno. E’ accusato di essere una spia del Vaticano e condannato a 5 anni di lager. Nell’agosto 1940 raggiunge il lager di Ucht sul Mar Bianco. Nel lager, nonostante il lavoro pesante, padre Stanislav si adopera in tutti i modi nell’assistenza dei detenuti e quando nel 1941 viene amnistiato preferisce rimanere nel lager per continuare il suo apostolato.
Il 27 novembre 1941 padre Stanislav Sulminskij muore in lager.
Dal suo diario riportiamo:
“Il sacerdote deve sapersi dimenticare e ogni giorno offrirsi in sacrificio come ogni giorno offre il sacrifico del Corpo e del Sangue di Cristo”.
“Quando incomincia la persecuzione e il martirio, proprio allora si compie non la mia, ma la volontà di Dio. Allora è necessario sopportare e vivere nell’attesa della misericordia divina”.
“Chiunque si prepara a lavorare per la Russia deve essere disposto alla morte, a donare la propria vita per Cristo e per la Chiesa. Non si tratta di una tragedia: il martirio completa la purificazione dell’anima”.
Alla domanda di un compagno di lager:”perché lei si sacrifica tanto per gli altri?” padre Stanislav risponde: “Bisogna soffrire e far penitenza non soltanto per i propri peccati, ma anche per i peccati degli altri e di tutto il popolo”.
Stanislav Sul’minskij, sacerdote cattolico
1894 – 1941- Autore:
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Padre Stanislav nasce a Odessa il 10 luglio 1894. Inizia gli studi nel seminario di Zitomir e nel 1923 li compie nel seminario di Luck in Polonia. 8 luglio 1923 è ordinato sacerdote. Nel 1928 entra nella congregazione dei Pallottini. Insegna teologia al seminario di Luck e nel seminario dei pallottini a Ozarov, nei pressi di Varsavia. Più volte si rivolge al Papa e ai suoi superiori per ottenere l’autorizzazione di svolgere il suo apostolato nell’URSS, ma non era possibile causa la persecuzione contro i cristiani che infieriva. Dal 1923 al 1927 Il vescovo lo manda all’Università cattolica di Lublino a studiare la teologia orientale. Nello stesso padre Stanislav studia medicina in vista della missione e fa di tutto per interessare il clero all’opera dell’Unità delle Chiese. Nel 1927 il vescovo lo incarica all’insegnamento della teologia orientale nel seminario di Luck. Nello stesso anno fonda l’associazione “Apostolato dell’Unità”
Nel 1939 padre Stanislav riesce a raggiungere la città di Novodrudok già occupata dalle truppe sovietiche. Qui viene arrestato dai comunisti e rinchiuso nelle prigioni di Baranovici. L’inchiesta si protrae per un anno. E’ accusato di essere una spia del Vaticano e condannato a 5 anni di lager. Nell’agosto 1940 raggiunge il lager di Ucht sul Mar Bianco. Nel lager, nonostante il lavoro pesante, padre Stanislav si adopera in tutti i modi nell’assistenza dei detenuti e quando nel 1941 viene amnistiato preferisce rimanere nel lager per continuare il suo apostolato.
Il 27 novembre 1941 padre Stanislav Sulminskij muore in lager.
Dal suo diario riportiamo:
“Il sacerdote deve sapersi dimenticare e ogni giorno offrirsi in sacrificio come ogni giorno offre il sacrifico del Corpo e del Sangue di Cristo”
“Quando incomincia la persecuzione e il martirio, proprio allora si compie non la mia, ma la volontà di Dio. Allora è necessario sopportare e vivere nell’attesa della misericordia divina”
“Chiunque si prepara a lavorare per la Russia deve essere disposto alla morte, a donare la propria vita per Cristo e per la Chiesa. Non si tratta di una tragedia: il martirio completa la purificazione dell’anima”
Alla domanda di un compagno di lager:”perché lei si sacrifica tanto per gli altri?” padre Stanislav risponde: “Bisogna soffrire e far penitenza non soltanto per i propri peccati, ma anche per i peccati degli altri e di tutto il popolo”.