Nikolaj Vasil’evic Scepanjuk, sacerdote cattolico
1883 – 1937- Autore:
- Curatore:
- Fonte:
Padre Nikolaj nasce l’8 marzo 1883 nel villaggio Cebrovo (Galizia). Frequenta la facoltà teologica di Leopoli dove s’incontra con il mertrpolita Sepicskij con il quale intrattiene rapporti amichevoli per tutta la sua vita. Prosegue gli studi all’università di Innsbruck e quindi nel 1907 è ordinato sacerdote di rito bizantino. Il metropolita lo designa vicario della cattedrale greco cattolica di Leopoli. Nel 1915 le forze d’occupazione russa trasferiscono padre Nikolaj a Kiev sotto controllo della polizia “per attività di uniatismo”. Nel 1917, dopo il colpo di stato comunista, ritorna a Leopoli per essere poi nominato parroco della chiesa greco cattolica del Sacro Cuore a Kiev. Nel 1926, dopo la morte della moglie, ottiene il permesso di celebrare anche in rito latino. E’ nominato parroco a a Makarov e di Vojnarovka nella provincia di Kiev.
Il 25 maggio viene arrestato a Krymok “per aver condotto sistematicamente propaganda controrivoluzionaria fra i parrocchiani di rito greco cattolico educandoli ad uno spirito antisovietico, inculcando fra le masse fanatismo religioso e protestando contro la propaganda antireligiosa promossa dal partito”. Il 23 novembre 1929 padre Nikolaj è condannato a 10 anni di lager da scontarsi a Temlag. Il 26 agosto 1933 viene liberato prima dello scadere della pena e può ritornare a Krymok. In seguito celebra nella chiesa dell’Immacolata a Klavdivo, nella parrocchia di Visevici, assistendo spiritualmente molti villaggi del decanato. Preoccupate per l’attività pastorale di padre Nikolaj, le autorità sovietico gli tolgono il passaporto, lo costringono a rimanere a Krymok e gli proibiscono di celebrare nel rito bizantino.
I fedeli amavano molto e stimavano il loro pastore. Perfino i comunisti in segreto facevano battezzare i propri figli da lui e durante le feste religiose la stragrande maggioranza della popolazione si asteneva dal lavoro. Perfino 19 komsomoliani frequentavano regolarmente le funzioni religiose.
Il 29 luglio 1935 padre Nikolaj viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta collettiva contro “l’organizzazione fascista controrivoluzionaria del clero cattolico sia latino che uniata. Il 14 maggio 1936 è condannato a 5 anni di lager e il 17 luglio 1936 è rinchiuso nel Sevvostoklag. Il 9 ottobre è arrestato nel lager, il 10 ottobre condannato alla pena capitale e il 27 ottobre 1937 fucilato.
Nikolaj Vasil’evic Scepanjuk, sacerdote cattolico
1883 – 1937- Autore:
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Padre Nikolaj nasce l’8 marzo 1883 nel villaggio Cebrovo (Galizia). Frequenta la facoltà teologica di Leopoli dove s’incontra con il mertrpolita Sepicskij con il quale intrattiene rapporti amichevoli per tutta la sua vita. Prosegue gli studi all’università di Innsbruck e quindi nel 1907 è ordinato sacerdote di rito bizantino. Il metropolita lo designa vicario della cattedrale greco cattolica di Leopoli. Nel 1915 le forze d’occupazione russa trasferiscono padre Nikolaj a Kiev sotto controllo della polizia “per attività di uniatismo”. Nel 1917, dopo il colpo di stato comunista, ritorna a Leopoli per essere poi nominato parroco della chiesa greco cattolica del Sacro Cuore a Kiev. Nel 1926, dopo la morte della moglie, ottiene il permesso di celebrare anche in rito latino. E’ nominato parroco a a Makarov e di Vojnarovka nella provincia di Kiev.
Il 25 maggio viene arrestato a Krymok “per aver condotto sistematicamente propaganda controrivoluzionaria fra i parrocchiani di rito greco cattolico educandoli ad uno spirito antisovietico, inculcando fra le masse fanatismo religioso e protestando contro la propaganda antireligiosa promossa dal partito”. Il 23 novembre 1929 padre Nikolaj è condannato a 10 anni di lager da scontarsi a Temlag. Il 26 agosto 1933 viene liberato prima dello scadere della pena e può ritornare a Krymok. In seguito celebra nella chiesa dell’Immacolata a Klavdivo, nella parrocchia di Visevici, assistendo spiritualmente molti villaggi del decanato. Preoccupate per l’attività pastorale di padre Nikolaj, le autorità sovietico gli tolgono il passaporto, lo costringono a rimanere a Krymok e gli proibiscono di celebrare nel rito bizantino.
I fedeli amavano molto e stimavano il loro pastore. Perfino i comunisti in segreto facevano battezzare i propri figli da lui e durante le feste religiose la stragrande maggioranza della popolazione si asteneva dal lavoro. Perfino 19 komsomoliani frequentavano regolarmente le funzioni religiose.
Il 29 luglio 1935 padre Nikolaj viene arrestato nell’ambito dell’inchiesta collettiva contro “l’organizzazione fascista controrivoluzionaria del clero cattolico sia latino che uniata. Il 14 maggio 1936 è condannato a 5 anni di lager e il 17 luglio 1936 è rinchiuso nel Sevvostoklag. Il 9 ottobre è arrestato nel lager, il 10 ottobre condannato alla pena capitale e il 27 ottobre 1937 fucilato.