Kamilla Nikolaevna Krushel’nickaja, laica cattolica
1892 -1937- Autore:
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Kamilla a nasce Baranovichi, una cittadina che in quel tempo, e fino al 1939, apparteneva alla Polonia. Terminati gli studi ginnasiali, frequenta l’università a Mosca. Qui tiene rapporti con la comunità cattolica di rito bizantino guidata da Ekaterina Abrikosova. All’inizio degli anni 30 nell’appartamento di Kamilla si incontrano i giovani per parlare e discutere su argomenti religiosi.
Kamilla viene arrestata nel 1933 su una falsa denuncia organizzata dal partito comunista e quindi condannata a 10 anni di lager da scontarsi alle isole Solovki. Durante l’interrogatorio quando le chiedono il suo giudizio sul potere sovietico, risponde: “Io come credente considero che nella Russia sovietica non si possa professare liberamente la propria fede. La Chiesa viene perseguitati in diversi modi. I migliori figli della Chiesa vengono eliminati”. Nel lager si sposa con una persona che pensa di riportare alla fede. Alla fine però scopre di aver sposato una spia della polizia segreta. In una lettera scritta allo sposo leggiamo: “Cercheremo insieme la verità. Quale verità tu cerchi? S può dirlo con una sola parola: Dio. La via per trovarlo è l’amore. Soltanto attraverso l’amore si può incontrare la verità della vita e insieme si perfeziona sempre di più l’anima umana ”.
Nel 1937 nel lager è condannata ad un regime più severo e il 27 ottobre 1937 Kamilla Nikolaevna Krushel’nickaja viene fucilata.