“Il Cavallo Rosso” di E. Corti – Sintesi della trama 3
Pur non volendo entrare nel romanzo attraverso un personaggio preciso, Corti finisce in qualche modo per identificarsi con uno di essi, Michele Tintori.- Autore:
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Legato alla figura di Manno, viene introdotto nel romanzo un altro personaggio femminile molto importante. Si tratta di Colomba, nipote della vedova signora Eleonora e spesso ospite nella sua villa “I Dragoni”, a Nomana. Colomba, ragazza dalla bellezza singolare che richiama le statue delle donne greche, conosce e si innamora di Manno: i due sono però separati, purtroppo in modo definitivo, dalla guerra. Diversi anni dopo, superato in parte lo shock per la perdita dell’amato, la ragazza, sempre più bella, torna a Nomana per le vacanze estive e si avvicina molto ad Ambrogio. Anche Ambrogio è affascinato da quella creatura, ma per rispetto alla memoria del cugino Manno non dichiara i propri sentimenti a Colomba, la quale tornerà al proprio paese e sposerà un industriale. Anche Ambrogio si sposa con Fanny, alias Epifania Mayer, collega di università che lo aveva assistito come crocerossina durante un periodo di degenza all’ospedale di Stresa: il loro matrimonio verrà celebrato da don Carlo Gnocchi, così come nella realtà quello di Corti con la moglie Vanda.
Il personaggio di Colomba è ispirato a una ragazza realmente esistita che è stata molto importante nella vita e soprattutto nel percorso letterario dello scrittore. Si tratta di Margherita, culmine per Corti dell’idealizzazione della bellezza femminile. Ricordandola, Corti afferma: “mi ero innamorato non di una donna ma dell’amore”. (1) Esattamente come accadrà ad Ambrogio ne Il cavallo rosso, Corti non rivede la ragazza per molti anni, perché “seguitava a piacermi molto, e non sarebbe stato onesto verso mia moglie”. (2) Il loro incontro, che avverrà dopo vent’anni, è raccontato nel romanzo come in un diario attraverso i personaggi di Ambrogio e Colomba. Spiega a proposito Cavalleri, nella sua recensione al libro, che “ancora una volta, la fedeltà verso la moglie, che pure per diversità di formazione sente sempre più lontana, avrà la meglio sull’impulso di realizzare tardivamente il sogno di un’irripetibile giovinezza”. (3)
Pur non volendo entrare nel romanzo attraverso un personaggio preciso, Corti finisce in qualche modo per identificarsi con uno di essi, Michele Tintori. Il progetto iniziale dell’autore era di farne il proprio portavoce, però “poi m’è uscito di mano e si è costruito da solo […]”. (4) Michele è compagno di scuola e amico di Ambrogio; in lui si riconoscono molti dei sogni e delle attese del giovane Eugenio Corti e alcune delle più significative esperienze della sua vita, come sottolinea Paola Scaglione: “dagli studi universitari al desiderio di vedere da vicino la realtà dell’Est comunista, dalla guerra in Russia alla battaglia quotidiana contro ogni ideologia negativa, dall’esperienza matrimoniale all’impegno nell’ambito della cultura”. (5)
Allo scoppio della guerra Michele, che “da grande” vuole fare lo scrittore, chiede espressamente di essere mandato in Russia, dove spera di vedere con i suoi occhi cos’è il comunismo. In un significativo dialogo con Ambrogio emerge chiaramente l’identificazione di Corti con questo personaggio.
Michele Tintori ha inoltre in comune con l’autore il rigore morale e parte del proprio mondo interiore, come ad esempio la profonda coscienza di essere destinato a un’altra vita e il sentimento di esclusione di fronte alla cultura dominante. Anche il rapporto di Michele con Alma, sorella minore di Ambrogio che diventerà sua moglie, è autobiografico e rispecchia l’esperienza matrimoniale dello scrittore con la moglie Vanda.
Dopo aver seguito i vari protagonisti nelle proprie avventure in Italia e all’estero (soprattutto Germania e Russia), nell'ultima parte de Il Cavallo rosso, che descrive il dopoguerra fino agli anni '70, l'ambientazione torna a circoscriversi su Nomana, in pari tempo simile e profondamente modificata dagli avvenimenti che i suoi abitanti hanno vissuto. La fine del romanzo coincide con la conclusione di un periodo, quello di civiltà cristiana, di cui Corti individua come epilogo più significativo l’introduzione del divorzio in Italia. La narrazione si chiude infatti nel 1974, sempre nel rispetto della verità storica e cronologica delle vicende presentate, a pochi giorni dal referendum popolare. Anche questo avvenimento viene però inteso nella prospettiva del mistero cristiano della salvezza: sarà proprio Alma, il personaggio più amato dallo scrittore, a segnare con la fine della propria esistenza terrena la conclusione del romanzo. “La morte di Alma non è un espediente letterario”, scrive Cesare Cavalleri, “è la condizione necessaria per una successiva rigenerazione civile”.(6) Alma accompagnerà così il lettore verso l’unica dimensione che può, pur misteriosamente, rendere ragione di ogni storia personale e collettiva: quella eterna.
NOTE
1. P. Scaglione, Parole scolpite…, op. cit., p. 107
2. Ibi, p. 108
3. C. Cavalleri, «Il cavallo rosso: un romanzo “scandaloso”», op. cit., p. 526
4. P. Scaglione, Parole scolpite…, op. cit., p. 180
5. Ibidem
6. C. Cavalleri, «“Il cavallo rosso: un romanzo “scandaloso”», op. cit., p. 527