“Il Cavallo Rosso” di E. Corti – Luca Sambruna
Luca viene arruolato nel corpo degli alpini della Tridentina, divisione Morbegno, con le nappine bianche, famosi per annoverare tra i cappellani don Carlo Gnocchi.- Autore:
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Luca lavora come meccanico nella ditta Riva ed è fidanzato con la sorella di Stefano Giovenzana, Giustina. Al richiamo alle armi, Luca viene arruolato nel corpo degli alpini della Tridentina, divisione Morbegno, con le nappine bianche, famosi per annoverare tra i cappellani don Carlo Gnocchi (anche se era cappellano reggimentale). Durante una tradotta in Russia, Luca incontra Ambrogio. E’ così che i soldati riescono ad avere notizie riguardo ai propri famigliari e agli amici al fronte: scambiandosi le informazioni ricevute da casa. Non tutte le lettere arrivano infatti al fronte.
Pochi giorni dopo l’ordine di ritirata, incontriamo il caporale maggiore Luca a Nichitovca, sdraiato in un’isba, mentre recita il rosario con i suoi soldati. Si erano salvati da una battaglia durissima, durata 30 ore, in cui era stata distrutta la divisione Julia. Erano riusciti a compiere sette sfondamenti consecutivi. La temperatura tocca i 40 gradi sotto zero, c’è un principio di bufera.
E’ il 26 gennaio. Luca viene svegliato con due ore di anticipo, perché occorrono uomini che aiutino la trentatreesima batteria della divisione Bergamo. Dopo la benedizione ricevuta da don Carlo Gnocchi, che nel frattempo confessava i feriti, inizia la battaglia di Arnautovo. Delle squadre del gruppo di Luca, nemmeno un uomo viene colpito e riescono a mettere i Russi in fuga. Muoiono tre capitani degli alpini. I soldati cantano la tremenda canzone alpina del capitano che sta per morire e ricomincia la marcia verso Nicolaievca. Gli sfondamenti arrivano così a undici, con lo sfondamento di Nicolaievca, l’ultimo operato dalla Tridentina. La via di casa è così assicurata.
Dalla Russia, Luca viene spedito in Puglia, dove dopo l’armistizio dell’8 settembre incontra Manno, il cugino di Ambrogio che si è arruolato nel prototipo del CLN (Comitato di Liberazione Nazionale) e sarà l’ultimo a vederlo. Manno lo fa desistere dal proposito di entrare nel corpo di liberazione e così facendo lo salva.
Il ritorno a Nomana è carico di sofferenza: la sua fidanzata Giustina, sorella di Stefano, è morta di tisi. La famiglia Riva gli si stringe attorno, così che diventa un assiduo frequentatore di casa Riva.
In seguito alle vicende politiche italiane del dopoguerra, Luca si candida come segretario della sezione del CLN di Nomana. Insieme ad Ambrogio Riva e a Michele Tintori organizza la propaganda per la DC (Democrazia Cristiana) a Nomana per le elezioni del 18 Aprile 1948, in cui il partito di ispirazione cristiana vince. Alla fine del libro, lo troviamo in casa di Gerardo Riva, mentre sta preparando con Michele Tintori i manifesti per le elezioni per l’abrogazione della legge sul divorzio nel 1974, sempre in prima linea.