E. Corti
Lo scrittore Jean-Marc Berthoud, di Losanna, personalità di spicco della cultura calvinista francofona, direttore della rivista Résister et Construire (Maggio-Agosto 1998, n. 41/42, Losanna), ha indirizzato a Corti una Lettera aperta che non mancherà di...
Lettere cattoliche
Ed. ARES

Diamo inizio alla pubblicazione della tesi della dottoressa Giovanna Giacomino, che approfondisce magistralmente vita ed opere di Eugenio Corti, con particolare riferimento a "Il Cavallo rosso". Ringraziamo la dottoressa Giacomino per averci permesso la...

Eugenio è il primo di dieci figli, sei maschi e quattro femmine. Corti trascorre un’infanzia serena, in un ambiente di costante educazione alla fede e al lavoro.

“Avevo chiesto di essere destinato al fronte russo per farmi un'idea di prima mano dei risultati del gigantesco tentativo di costruire un mondo nuovo, completamente svincolato da Dio, anzi, contro Dio, operato dai comunisti".
A causa del proprio ragionato anticomunismo, lo scrittore cattolico rimarrà escluso dai grandi mezzi della comunicazione di massa e “ostacolato, in modo sistematico e mal dissimulato, dalla grande stampa e dal mondo della cultura, a quel tempo ormai...
«Per scrivere “Il cavallo rosso” Eugenio Corti ha impiegato undici anni. Non ne occorrevano di meno per consegnarci un’opera di questa mole e di questa perfezione, in cui il background documentario non appesantisce in nulla la scrittura. Sono 1.280 pagine...
Eugenio Corti è un uomo molto attento alla realtà e ai suoi cambiamenti. Insieme alla scrittura “tradizionale”, egli si cimenta in nuove ed originali modalità espressive legate alle moderne forme di comunicazione audiovisiva e multimediale. L’autore...
Corti sente di essere stato chiamato dalla Provvidenza a scrivere. “Io non avrei dovuto sopravvivere alla ritirata in Russia”, spiega, “invece ne sono uscito. Allora mi sono chiesto il perché; perché io non sono stato preso, ma sono stato lasciato? A...
"Le mie due colonne sono – o almeno io cerco che siano – la verità e la bellezza. Una delle soddisfazioni maggiori, nello scrivere, la provo quando riesco ad afferrare la verità e a renderla compiutamente, con forza. Per presentarla agli altri, però, è...
La principale modalità di diffusione delle opere di Corti, in Italia come anche all’estero, è quella del passaparola dei singoli lettori che se ne fanno promotori verso gli amici, mentre egli è sostanzialmente ignorato dai critici e dalla cultura “che...
«Il mancato riconoscimento da parte della “repubblica delle lettere” non mi tocca affatto, perché il mio vero premio l’ho già ricevuto in anticipo: la vita, di cui godo ogni giorno»
Il cavallo rosso è simbolo della guerra; il cavallo verdastro (trasformato in “livido” dall’autore) è simbolo della fame (i lager russi) e dell’odio (la lotta civile); l’albero della vita indica il fatto che dopo ogni umana tragedia c’è sempre una ripresa...
Il 14 giugno 1940 Stefano Giovenzana entra a far parte di uno dei reggimenti più prestigiosi dell’esercito, il Terzo reggimento bersaglieri. Viene mandato sul fronte russo, dove partecipa a più di uno scontro durante l’avanzata verso Ivanovca.
Pierello Valli, un altro personaggio-chiave de "Il cavallo rosso", si trova catapultato in una delle zone di maggior tragedia, nel settore nord-orientale della Germania, vicino al vecchio confine con la Polonia.
Pierello giunge trepidante a casa. Passando di fronte all’immagine della Beata Vergine di Caravaggio ha la cognizione che il suo ritorno sia legato al pregare instancabile della madre di fronte a quella nicchia.
Anch’egli, come suo fratello Ambrogio, frequenta il collegio S. Carlo di Milano. E’ il più spiritoso e il più anticonvenzionale della famiglia Riva.
Luca viene arruolato nel corpo degli alpini della Tridentina, divisione Morbegno, con le nappine bianche, famosi per annoverare tra i cappellani don Carlo Gnocchi.
Manno è convinto per tutta la sua vita che il Signore gli abbia dato un compito.