Eugenio Corti - La vita 5 - Il romanzo di una vita (1972-1983)
«Per scrivere “Il cavallo rosso” Eugenio Corti ha impiegato undici anni. Non ne occorrevano di meno per consegnarci un’opera di questa mole e di questa perfezione, in cui il background documentario non appesantisce in nulla la scrittura. Sono 1.280 pagine nessuna delle quali è superflua»- Autore:
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La stesura de “Il cavallo rosso”, opera maggiore di Eugenio Corti, ha inizio a principio degli anni Settanta, negli anni, a detta dello stesso autore, più fruttuosi dell’esistenza umana: “tra i cinquanta e i sessant’anni l’esperienza di un uomo giunge al culmine (dopo si comincia a dimenticare e a confondere), mentre la sua possibilità di creare è ancora intatta” (1)
Lo scrittore deve però interrompere il proprio lavoro per due volte. La prima in occasione del Referendum sul divorzio in Italia nel 1974, occasione in cui, a parere di Corti, si gioca la possibilità per i cristiani di frenare la grande crisi di valori che sta investendo la società. A Corti viene assegnato l’incarico di vicepresidente del Comitato lombardo per l’abrogazione della legge sul divorzio, impegno che gli farà abbandonare per sei mesi la stesura della sua opera. La seconda interruzione alla stesura de “Il Cavallo rosso” risale al 1978: per altri sei mesi, Corti si dedica completamente all’attività giornalistica. Spiega l’autore:
“Improvvisamente è morto don Giuseppe Brusadelli, direttore del quotidiano L'ordine di Como. Per quel giornale che, nonostante la sua modesta tiratura, aveva in quegli anni contribuito più di ogni altra voce a conservare cattolica la provincia di Como, io avevo già scritto qualcosa: scomparso il direttore, i giornalisti mi hanno chiesto di scrivere gli articoli di fondo finché ne avessero trovato un altro”. (2)
Il romanzo di Corti raggiunge la sua forma definitiva nel 1983, dopo undici anni di lavoro intenso e paziente. D’altronde, come si legge sul sito internet dello scrittore, “leggendo l'opera è immediato intuire l'enorme sforzo storico e documentario fatto dall'autore per offrire un romanzo di fedeltà assoluta ai fatti e agli avvenimenti” (3). Anche Cesare Cavalleri, in una recensione del 1983, sottolinea che “per scrivere “Il cavallo rosso” ha impiegato undici anni. Non ne occorrevano di meno per consegnarci un’opera di questa mole e di questa perfezione, in cui il background documentario non appesantisce in nulla la scrittura […]. Sono 1.280 pagine nessuna delle quali è superflua […]” (4)
L’intellettuale cattolico incontra però qualche difficoltà nel mandare in stampa la propria opera; il panorama editoriale appare allo scrittore ancora pesantemente condizionato da ideologie di ordine politico. "Il cavallo rosso" viene così pubblicato da una piccola ma stimata casa editrice di Milano, la Edizioni Ares, grazie all’amicizia e alla fiducia accordata allo scrittore dal direttore della stessa, Cesare Cavalleri. Nonostante la mole del libro (quasi 1300 pagine) e le difficoltà di distribuzione (limitata, se paragonata a quella dei grandi editori), "Il cavallo rosso" travolge in poco tempo ogni pur rosea attesa di successo e si afferma come caso letterario:
“Senza alcun appoggio da parte dei critici di grido e senza le imponenti campagne pubblicitarie da cui sono abitualmente sostenuti i best-seller, il romanzo ottiene uno straordinario successo di pubblico e si diffonde costantemente grazie allo spontaneo passaparola dei lettori”. (5)
Ne sono prova l’incalzante susseguirsi delle ventuno edizioni del romanzo che sta per salire a quota ventidue, e soprattutto il riscontro diretto presso chi viene a conoscenza delle opere di questo scrittore.
Oltre a conferenze, incontri e presentazioni dei suoi libri, infatti, ciò che più stupisce e qualifica l’opera di Eugenio Corti come “caso letterario” è la costante e personale relazione dello scrittore con i propri lettori: in moltissimi casi, essi cercano di continuare il rapporto con l’autore scrivendogli lettere (l’archivio di Corti ne contiene ormai migliaia) o, in particolar modo i giovani, andandolo a trovare nella sua casa di Besana in Brianza. Anche il sito internet di Corti, attivo dal 1998 e a lui interamente dedicato, è opera spontanea di un suo estimatore.
NOTE
(1) P. Scaglione, Parole scolpite…, op. cit., p. 32
(2) Ibi, p. 36
(3) Si veda a riguardo il sito www.eugeniocorti.it
(4) Cesare Cavalleri, «“Il cavallo rosso”: un romanzo “scandaloso”», in Studi cattolici, 27 (1983), n. 270, p. 525
(5) Paola Scaglione, L’opera di Eugenio Corti e la Brianza, Collegio Ballerini, Seregno 2000, pp. 16-17