Eugenio Corti - La vita 6 - I racconti per immagini e un nuovo progetto (1983-2008)

Eugenio Corti è un uomo molto attento alla realtà e ai suoi cambiamenti. Insieme alla scrittura “tradizionale”, egli si cimenta in nuove ed originali modalità espressive legate alle moderne forme di comunicazione audiovisiva e multimediale. L’autore denomina queste opere “racconti per immagini”.
Autore:
Giacomino, Giovanna
Fonte:
CulturaCattolica.it

Dopo l’uscita de “Il cavallo rosso”, nel 1986 l’editore Mursia ne pubblica una riduzione scolastica intitolata “Storia di Manno” che verrà seguita nel 1999 da un’altra riduzione, sempre per i più giovani, dal titolo “I ragazzi del ’21”.
In questo periodo lo scrittore si dedica al perfezionamento del romanzo, apportando delle correzioni ad ogni nuova edizione, e alla revisione delle opere precedenti. Nel 1994, come detto, viene pubblicato “Gli ultimi soldati del re”, nuova stesura del romanzo sulla guerra di liberazione in Italia. Nel 1996, inoltre, esce “Il fumo nel tempio”, raccolta di saggi ed articoli dell’intellettuale brianteo sul mondo cattolico. Si tratta di testi già pubblicati su diversi periodici e quotidiani a partire dal 1970, ampliati e riproposti come memoria di quanto accaduto nella Chiesa dopo il Concilio Vaticano II. L’opera comprende una riedizione di otto brevi testi narrativi, pubblicati nel 1980 con il titolo “San Giorgio declassato e altri racconti”; la terza edizione include inoltre un breve aneddoto dell’autore circa l’impossibilità per l’uomo di descrivere il paradiso.
Eugenio Corti è un uomo molto attento alla realtà e ai suoi cambiamenti. Insieme alla scrittura “tradizionale”, egli si cimenta così in nuove ed originali modalità espressive legate alle moderne forme di comunicazione audiovisiva e multimediale. L’autore denomina queste opere “racconti per immagini”:
Visto lo spazio sempre maggiore che ha assunto in occidente la cosiddetta “cultura delle immagini” (cinema, televisione, e ora computer), mi sono risolto a operare per il Regno anche nell’ambito di tale cultura. Siccome i suoi attuali produttori e registi difficilmente mi concederanno spazio, devo preparare dei testi da utilizzare soprattutto in futuro, oltre i limiti della mia vita”. (1)
Si tratta di testi che, pur mantenendo una autonomia narrativa e lo stile proprio dell’autore, sono strutturati secondo modalità espressive tipiche delle sceneggiature teatrali e televisive e hanno come fine ultimo la rappresentazione attraverso mezzi audiovisivi.
Il primo esempio di questo genere è “La terra dell’indio”, pubblicato nel 1998. Ancora una volta, scrive Paola Scaglione, “è l’attenzione alla verità storica ciò che muove lo scrittore a ricostruire, attraverso una minuziosa indagine, i tratti della vicenda che, nei secoli XVII e XVIII, ha visto come protagonisti i guaranì e i gesuiti europei giunti in Paraguay”. (2) L’intento del libro è quello di far luce sulle cause politico-culturali che hanno portato alla fine dell’esperimento missionario delle Riduzioni, e delinea a tutto tondo le figure dei religiosi e degli indios, descritti “nella pienezza della loro umanità, mista di amore e di peccato originale, di indolenza e di singolari doti artistiche”. (3)
Il secondo racconto per immagini è “L’isola del paradiso”, pubblicato nel 2000. Esso riprende le vicende successive all’ammutinamento del Bounty, unico episodio storico dell’età moderna, secondo l’autore, ad essersi trasformato in mito. Sulla tragedia di questo equipaggio sono stati prodotti diversi scritti e girati anche tre film famosi, che però raccontano solo la parte della storia riguardante la ribellione dei marinai e il loro ritorno al paradiso terrestre di Tahiti. In realtà, spiega Corti, “di coloro che hanno in seguito lasciato Tahiti con le donne più belle per insediarsi in un’isola sconosciuta dove vivere nello stato di natura, ne è scampato uno solo: tutti gli altri si sono ammazzati tra loro o suicidati”. (4) Il racconto si incentra su quest’ultima parte della storia e sulla seguente svolta positiva dovuta alla conversione della comunità, che dimostra l’impossibilità per l’uomo, legata al peccato originale, di giungere all’utopica vita felice allo stato di natura senza fare i conti col male che porta dentro di sé.
Il terzo e ultimo volume di questa serie è “Catone l’antico”, pubblicato nel 2005. In esso l’autore, tramite la figura di Catone maggiore, emblema della romanità in un tempo di mutamenti epocali, affronta il problema della cultura moderna e della sua influenza sul mondo occidentale: così come Catone sentiva che la cultura greca, ai suoi tempi molto corrotta, stava portando alla rovina il mondo romano, allo stesso modo la cultura contemporanea sta, secondo l’autore, portando alla rovina l’Occidente.
Nel 1999, inoltre, la pluridecennale riflessione dello scrittore sull’ideologia comunista trova la sua forma definitiva nell’edizione Ares del volume “Processo e morte di Stalin (con altri testi sul comunismo)”, che oltre alla tragedia teatrale raccoglie due sezioni di saggi rivisti ed aggiornati.
Nel 2000, accanto allo spontaneo e sempre crescente riconoscimento tributatogli dai lettori, Corti riceve il “Premio internazionale al merito della cultura cattolica”; il 7 dicembre 2007 è insignito dell'Ambrogino d'Oro dal Comune di Milano.
Attualmente Eugenio Corti, che ha compiuto 87 anni nel gennaio 2008, sta scrivendo un nuovo romanzo ambientato nel Medioevo (“è l’epoca che mi piace di più e non ne ho mai scritto…”) in un monastero umbro nei dintorni di Perugia, terra di nascita dell’amata moglie Vanda. Si tratta di un progetto destinato ai più piccoli: “se il Signore Iddio mi darà tempo e vita, mi piacerebbe scrivere delle favole per bambini […]. Qui potrei seminare fantasia a piene mani, partendo però, come sempre, dal reale […]”. (5)

NOTE
(1) P. Scaglione, Parole scolpite…, op. cit., p. 38
(2) Ibi, p. 39
(3) Ibidem
(4) Ibi, p. 41
(5) Ibi, p. 42