Annuncio paolino: il mistero rivelato

Introduzione
Fonte:
CulturaCattolica.it
Apostolo Paolo, Icona

Sulla scorta del racconto degli Atti e degli insegnamenti dati nelle sue Lettere, e da quanto l’apostolo ha compiuto, scritto e detto, ci è possibile enucleare la struttura portante del messaggio che Paolo è andato annunciando; in seguito, metteremo in rilievo le modalità costanti che hanno caratterizzato la sua opera di evangelizzazione.
Con Paolo si può dire che la fede professata dai cristiani dei tempi apostolici incomincia anche ad essere ”pensata”, a lungo e laboriosamente. Con lui si possono registrare i primi passi della teologia, cioè quel ”discorso sul divino” che la ragione – illuminata dalla fede – va facendo per comprendere organicamente e trasmettere fedelmente la verità rivelata.
Paolo non è stato certo un teologo di professione, intento ad elaborare con rigore critico un sistema del sapere cristiano. Anzi, l’uso improvvido di qualche sua folgorante intuizione ed espressione, magari un po’ oscura e isolata dall’intero contesto della sua visione cristiana, è stato fin dai primi tempi all’origine di fraintendimenti non piccoli, come già osservava Pietro: «Nelle lettere che il nostro carissimo fratello Paolo vi ha scritto, secondo la sapienza che gli è stata data, … ci sono alcune cose difficili da comprendere e gli ignoranti e gli instabili le travisano, al pari delle altre Scritture, per loro propria rovina» (2Pt 3, 15s). Di lui dirà s. Gerolamo che «non si preoccupa più di tanto delle parole, quando aveva messo al sicuro il significato». Sovente la sua non è una esposizione accademica, affidata al concatenarsi di idee chiare e distinte, ma intende provocare reazioni e adesioni.
La sua primaria preoccupazione resta sempre la cura delle Chiese anni 50 da lui fondate, spesso rispondendo da lontano a problemi sorti in sua assenza. Tuttavia, sia pure da teologo occasionale, Paolo affronta e svolge temi, usa e precisa termini, con una profondità e capacità di sintesi fino allora sconosciute. Ciò è particolarmente evidente nella Lettera ai Romani (1-11), nella prima parte di altre grandi Lettere (Gal 3-4; Col 1-3, 4; Efesini 1-2), dove troviamo anche i grandi inni (Col 1, 12-20; Ef 1, 3-14. 20-23; Fil 2, 5-11).
Nella profondità e ricchezza dell’impianto dottrinale e nello splendido vigore della testimonianza, l’annuncio paolino costituisce senza dubbio alcuno un momento stimolante, privilegiato e irripetibile nella storia dell’evangelizzazione, tanto da restare – ovunque e sempre – un modello di riferimento del quale nessun evangelizzatore può fare a meno.
Considerata la particolare indole dei testi paolini, ogni schema espositivo non può che risultare inadeguato. Qui si è ritenuto seguire comunque un ordine:

  • il posto assegnato a Cristo (Cristo al centro del mistero)
  • la novità del credente (l’uomo nuovo)
  • la natura sacramentale della Chiesa (Mistero della Chiesa Corpo e Sposa del Risorto)

Si lascerà il più ampio spazio alla stessa parola dell’apostolo.