Cap. 35 "Può esser gastigo, può esser misericordia"
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Renzo, non avendo trovato Lucia presso donna Prassede, si accinge a cercarla tra gli appestati al lazzaretto, appeso al tenuissimo filo di speranza che la sua promessa sposa sia ancora in vita.
A Milano assiste allo sconvolgente spettacolo di morte offerto dalla peste e il pensiero di Lucia l'accompagna sempre in un alternarsi di trepidazione dolorosa e di segreta speranza. Infine giunge al lazzaretto dove sa che la risposta alle sue attese sarà inequivocabile: o la sua promessa sposa è ancora in vita, o… è morta.
Nel lazzaretto lo spettacolo è più vario e animato che in città perché ci sono gli appestati, di tutte le età, che necessitano dell'aiuto di tutti e tra essi Renzo incontrava ogni tanto ministri, tanto diversi d'aspetto, di maniere e d'abito, quanto diverso ed opposto era il principio che dava agli uni e agli altri una forza uguale di vivere in tali servizi: negli uni l'estinzione d'ogni senso di pietà, negli altri una pietà sovrumana.
Infine, quasi per caso, incontra padre Cristoforo, ormai minato dalla peste incipiente, ma presente là per offrire conforto ai malati e ai moribondi: la sua voce era fioca, cupa, mutata come tutto il resto. L'occhio soltanto era quello di prima, e un non so che più vivo e più splendido; quasi la carità, sublimata nell'estremo dell'opera, ed esultante di sentirsi al suo principio, ci rimettesse un fuoco più ardente e più puro di quello che l'infermità ci andava a poco a poco spegnendo.
Naturalmente l'anziano cappuccino non sa nulla di quanto è capitato dopo il suo improvviso trasferimento a Rimini, da dove s'era mosso soltanto per offrire il suo ministero agli appestati.
Renzo, brevemente, lo informa e, impulsivo e sincero, non si preoccupa nemmeno di nascondere il suo desiderio di vendetta nei confronti della causa prima di tutti i suoi guai, don Rodrigo.
E' davvero straordinario a questo punto il confronto tra il vecchio religioso, che solo l'ardore della carità teneva in piedi, e il giovane che ha recuperato, dopo la peste da cui è guarito, tutte le sue energie.
Padre Cristoforo è costretto ad usare con decisione delle parole forti: puoi odiare e perderti; puoi, con un tuo sentimento, allontanar da te ogni benedizione. Perché, in qualunque maniera t'andassero le cose, qualunque fortuna tu avessi, tien per certo che tutto sarà gastigo, finché tu non abbia perdonato in maniera da non poter mai più dire: io gli perdono. (ma è tutto il dialogo tra i due estremamente interessante e coinvolgente).
Alla fine, colpito, Renzo rimane tutto commosso, e tutto confuso e si dice pronto al perdono.
Solo a questo punto Padre Cristoforo lo accompagna proprio al capezzale di don Rodrigo incosciente e sconvolto dagli ultimi sussulti della peste: stava l'infelice immoto; spalancati gli occhi, ma senza sguardo; pallido il viso e sparso di macchie nere; nere ed enfiate le labbra: l'avreste detto il viso d'un cadavere, se una contrazione violenta non avesse reso testimonio d'una vita tenace…
Davanti a questo drammatico spettacolo "Tu vedi" disse il frate, con voce bassa e grave "può esser gastigo, può esser misericordia".
E' davvero una frase enigmatica; perché capiamo l'affermazione può esser gastigo: chi infatti più di don Rodrigo meritava tale castigo?
Ma come può esser misericordia…? qui non capiamo più; perché non sappiamo cosa sia veramente la misericordia… perché conoscere la Misericordia significa conoscere Dio stesso, che per definizione è amore e misericordia. E la misericordia non è solo perdono che distrugge il peccato; ma anche capacità, tutta divina (non certo umana) di ricostruire, di ridar vita, di ridar freschezza, ridare il vero volto a colui che si era deturpato con la scelta del male.
Quello che accade a don Rodrigo è davvero un mistero; come quello che accade a ciascuno di noi: qualunque contraddizione atroce può esser gastigo, può esser misericordia. Solo Dio sa bene qual è il modo per riprenderci con sé nella sua gioia, e non si lascia fermare dalle nostre vedute ristrette.
Occorre davvero inchinarsi davanti all'insondabile mistero di un Dio che ci vuole a qualunque prezzo… a partire dal prezzo pagato da suo Figlio.