G. K. Chesterton: la vita, le opere, i personaggi - Pagina 2
Gabriel Gale è il protagonista de “Il Poeta e i Pazzi”. Il titolo gioca su di un paradosso: la società industriale, con il suo efficientismo, spesso accomuna il poeta al pazzo. Chesterton rovescia la relazione: il pazzo non è affatto il poeta, ma lo sono...
Il poeta vive in un mondo che non è quello prosaico, di tutti. Poiché vede le cose con realismo più profondo, l'esistenza gli appare non piatta ma tridimensionale: le cose non possiedono solo più la piatta banalità dell'uso. In questo il poeta è simile al...
Se fossero soltanto sé stesse, le cose non sarebbero nulla. Il poeta coglie la loro insensatezza in sé stesse ma attraverso la bellezza risale al loro vero significato. Le cose sono limitate, ma il loro limite è proprio ciò che dà loro identità,...
L'uomo comune è antichissimo, poiché è l'umanità: è l'uomo di ogni tempo, di usi, paesi, mentalità e mezzi sempre diversi, ma afflitto sempre dagli stessi interrogativi e problemi; è l'uomo che si innamora, che ama i suoi figli, che lotta contro le...
L'uomo comune era, una volta, facilmente il primo che si trovava per la via, era cioè tutto un popolo, visibile, vivente, ordinario; ora a causa della civiltà industriale è diventato raro e si incarna in individui che la circostante follia rende...
La saggezza dell'uomo comune è saggezza che nasce dalla storia, è il distillato delle esperienze di vita di un intero popolo, è la saggezza dei proverbi e delle tradizioni, che non è svilita rispetto alla cultura dei libri, ma esaltata.
Il fondamento della cultura del popolo europeo, e quindi inglese, è nei fatti il Cristianesimo; come era costretto a riconoscere Croce con il suo famoso "non possiamo non dirci cristiani". La ribellione dell'osteria volante non è così un gesto eversivo,...
Sta qui tutta la differenza tra l'ottimista ed il cristiano: l'ottimista pretende di essere in tutto e per tutto felice in questo mondo, e finisce con l'essere ultimamente disperato; il cristiano sa di non essere fatto per questo mondo, sa di dover...
Come ogni investigatore che si rispetti, Padre Brown tira fuori dal suo cappello a larghe tese da ecclesiastico inglese la soluzione del caso, tanto più stupefacente perché viene proprio da quel rozzo e dimesso pretucolo dall'aria stolida, da quel credulo...
Se per Sherlock Holmes l'investigazione è l'unica ragione di vita, tanto da cadere nella malinconia e ricorrere all'uso di droghe in sua mancanza, per Padre Brown non è che un accidente, una conseguenza della sua missione di prete.
Padre Brown rifiuta espressamente un metodo quale quello dei moderni psicologi e criminologi, che studiano l'uomo, o l'uomo criminale, come l'entomologo studia l'insetto, dall'esterno, come se fosse un oggetto sconosciuto ed alieno: è un falso presupposto...
E' l’impatto con la realtà così come essa è che persuade dell’esistenza di Dio, è il realismo la via maestra della conversione al cristianesimo: così come è accaduto a Chesterton stesso, il quale vedeva come sotto i suoi occhi la dottrina cattolica...
“No”- oppose Padre Brown -“la ragione è sempre ragionevole, anche nell'ultimo limbo, anche al limite ultimo delle cose. So bene che si accusa la Chiesa di abbassare la ragione, ma è il contrario, invece. Sola, sulla terra, la Chiesa fa la ragione...
L'origine del male è nella scelta della volontà, che Dio creò e volle libera. La dottrina della Caduta risponde all'interrogativo di Giobbe; certo non in maniera esauriente, poiché si tratta comunque di un Mistero: ma essa dice all'uomo tutto ciò che egli...
L'ultima differenza tra Sherlock Holmes e Padre Brown è quella tra orgoglio, l'immenso orgoglio intellettuale dell'uno, e umiltà, l'umiltà del piccolo dimesso prete dall'aria stolida.
La caratteristica prima dell'umorista, malgrado il nome, non è quella di far ridere; la sua è una figura tragica: egli è l'uomo che vede la verità ma per il quale la verità non ha alcun senso.
Ne "Il Napoleone di Notting Hill", ogni quartiere di Londra diventa una municipalità, dotata di sindaco, gonfalone, motto, di una divisa a sgargianti colori che deve essere indossata dal sindaco e dai suoi alabardieri di scorta.
Solo l’“imbecille”, il pazzo, il politico può credere che questo mondo trovi in sé stesso il proprio significato e non abbia bisogno di cercarlo. Fuori da questa posizione restano solo le due opzioni: quella...
L'umorista è l'uomo che aspira ad una pienezza di vita e di senso cui non può attingere, e si rinchiude allora stancamente nell'amarezza e nel disincanto.
Questa è la risposta finale di Wayne a Auberon Quin: non si giudica il mondo guardandolo dal di fuori, fuori cioè dal nesso originario che abbiamo con esso. Recidendo quel nesso non guadagniamo l'obiettività, perdiamo unicamente ogni possibilità di...