Pasolini a partire da Pasolini
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Sempre più si rivelano profetiche alcune intuizioni di questo intellettuale scomodo, inclassificabile in schieramenti, “inquieto ed inquietante”.
Sempre più si rivelano profetiche alcune intuizioni di questo intellettuale scomodo, inclassificabile in schieramenti, “inquieto ed inquietante”.
Partiamo per ascoltare Pasolini, da questa delicata, struggente e sobria, quasi incredibile poesia (incredibile per il clima culturale e politico italiano).
È ormai ben noto il giudizio del poeta sulla nostra società: inebetita dal consumismo, massificata in falsa "unità" dalla scuola di stato e dai mezzi di comunicazione, quanto disgregata invece dalle strutture e dall'inesistenza di significati comuni -...
La strada del cambiamento REALE non può dunque passare attraverso contrapposizioni aprioristiche: ma solo attraverso un “atteggiamento rivoluzionato”, un “criterio di vita” radicalmente rovesciato - che parte appunto da una percezione nuova degli altri e...
Pasolini ha sempre avuto rispetto per il sacro, e oggi addirittura scongiura “il fascista giovane” - cioè i giovani - di tenerselo stretto, perchè è una pietra di salvezza nel mondo che si disfa. Il poeta assimila a questa religiosità popolare e rurale...
Pasolini non ha osato scandalizzare del tutto - forse anche perché "nessuno capirebbe" - i nuovi potenti della cultura e della politica italiana: e di questo chiede coraggiosamente e amaramente perdono.
La cultura laica borghese ha censurato le parole e le domande più significative di Pier Paolo Pasolini. Tentiamo un itinerario della vita e del pensiero del grande regista al di fuori degli schemi.
Pasolini riaffermò di continuo che solo da una scintilla di follia d'amore - autentica adesione o indignazione autentica - può scaturire la poesia vera, e ogni verità politica, sociale o personale.
Nonostante le innumerevoli esperienze successive del poeta e il suo esplicito rifiuto del cattolicesimo, Cristo rimarrà comunque e sempre per Pasolini il modello esistenziale e teorico di fondo, l'origine culturale indubbia di quel rifiuto della frattura...
Pasolini ha conosciuto una terra, una gente, un popolo - il Friuli - densi di esperienza cristiana reale, cioè vissuta, che hanno coinvolto in modo inestricabile le sue radici, la sua struttura umana: come modo di percepire le cose, le persone, il tempo...
Ed ecco il vicolo chiuso: «Tornare indietro o andare avanti, in nome di chi, e come e quando?» Indietro è l'origine rifiutata. «Avanti» è il nuovo qualunquismo di sinistra. Il poeta rimane solo a urlare la sua disperazione.
Con queste due citazioni di Pasolini messe a modo di esergo diamo inizio alla pubblicazione della tesi della professoressa Mariella Chieco sull'attività poetica e teatrale di Pier Paolo Pasolini in Friuli: un capitolo poco noto ma importantissimo del...
Quella fredda notte di gennaio 1950, raggelata «sotto la coltre di neve che copriva tutto il Friuli», non sarebbe stata scaldata dall’arrivo in una terra abitata da «amica gente». Questa volta l’“amato” treno lo avrebbe condotto tra gente sconosciuta, in...
E' nell'estate del 1941, la più bella estate della sua vita, che Pier Paolo "riscopre" Casarsa nella sua più riposta bellezza campestre, «mentre la sua umanità viene assimilata a un'affascinante storia barbarica riattualizzata nei fenomeni della vita...
Se, dunque, il luogo da cui partire per riscoprire una civiltà è quello abitato da «uomini ingenui», ecco spiegata la scelta di Casarsa: quale modo dunque più immediato per raccontare le origini di una civiltà, partendo da luoghi, focolari, foglie, acque,...
Pasolini sente la necessità di rendere grafica quella parola che fino a quel momento aveva solo sentito vibrare nell'aria, tra i vicoli del paese materno. Comincia così a comporre i primi versi in friulano, nelle sue mani il casarsese diventa poesia: «una...
Come gli Ebrei consegnano le loro cetre ai salici, demotivati al canto se la patria è lontana, allo stesso modo Pasolini teme il silenzio della parola poetica lontano dalle sue “amate rocce e boschi”.
L'urgenza di Pavese sembra essere la stessa di Pasolini, l'urgenza di spiegare attraverso il mito l'origine di una terra ma soprattutto l'origine, il significato del proprio esserci nel mondo.
Il '43 è l'anno dell'abbraccio al Friuli: Pasolini, infatti, si stabilisce definitivamente a Casarsa, insieme con la madre e il fratello Guido. Fuggire dai bombardamenti di Bologna è il motivo più plausibile.
Pasolini scrive a Franco Farolfi nell'estate del '43: “La guerra non mi è mai sembrata tanto schifosamente orribile come ora: ma non si è mai pensato cos'è una vita umana?”