Vasilij Vinogradov monaco martire

1891-1937
Fonte:
CulturaCattolica.it

L’11 maggio 1931 un agente della milizia rossa del villagggio Tolmachi , provincia di Tver dove prestava servizio il sacerdote Vasilij Vinigradov, consegna al comandante il rapporto: “Dichiaro per sua conoscenza e per incarico da lei assegnatomi quanto ho potuto stabilire: Nell’appartamento del pop Vinogradov, ieri, 11 maggio erano presenti: la monaca Sokolova, starosta della chiesa, Anna sorella del pop Vinogradov, Ulita e Marija nipoti di Vinogradov…”. Questo rapporto fu sufficiente per arrestare il sacerdote Vasilij Vinogradov, la monaca Anna Kuznecova e la novizia Praskov’ja Sokolova. Come è tradizione della giustizia comunista prima si mettono in carcere le persone sgradite, poi le si cercano le prove e, all’occasione, si inventano. Era la nuova ‘giustizia socialista’.
I testimoni, debitamente scelti, invitati a deporre contro gli arrestati non hanno difficoltà a dimostrare che tutti tre svolgevano propaganda controrivoluzionaria. Nell’interrogatorio del 24 giugno 1931 il giudice invita il sacerdote a raccontare della sua vita. Dalla deposizione del sacerdote (che troviamo negli atti del processo) risulta quanto segue. Vasilij Aleksandrovich Vinogradov nacque il 24 giugno 1891 nel villaggio Dubnicha, governatorato di Tver da famiglia contadina.. Fini ai 15 anni visse in con i genitori; terminata la scuola del villaggio nel 1907 entrò nel famoso monastero delle Solovki nell’estremo Nord della Russia dove pensava di rimanere per tutta la vita. Ma nel 1913 si ammalò gravemente e fu consigliato di ritornare ad un clima più mite per rimettersi in salute. Ritornò sano alle Solovki l’anno dopo. Nel 1919 Lenin già aveva in mente di trasformare uno dei più famosi monasteri della Russia (oggi protetto dall’Unesco) nel primo lager dell’Unione Sovietica. Il monaco Vasilij Vinogradov fu costretto a tornare al proprio villaggio Dubnicha.
Nel 1923 entrò in servizio come lettore alla parrocchia di Novyj Stan. Nel 1927 fu ordinato diacono e dopo breve tempo sacerdote. Nel 1929 venne arrestato per non aver consegnato al fondo comune il quantitativo di grano previsto e condannato a sei mesi di lager. Tornato dalla prigionia esercitò il ministero di parroco nella chiesa del villaggio Tolmachi fino all’arresto dell’11 maggio 1931.
L’11 giugno 1931 il sacerdote Vasilij Vinogradov è condannato a 3 anni di lager, mentre Anna Kuznecova e Praskov’ja Sokolova a 3 anni di confino in Kazakistan. Gli di lager furono particolarmente duri per padre Vasilij perché, costretto a convivere con delinquenti comuni, doveva sopportare anche le angherie di questi ultimi oltre a quelle somministrate generosamente dal regime. Nonostante l’indebolimento del fisico, ritornato dal lager, padre Vasilij riprese immediatamente il suo lavoro pastorale con lo zelo consueto nel villaggio Selezenicha della diocesi di Tver. Era impegnato e sereno nel suo lavoro come la persecuzione non esistesse. Nella relazione di un agente comunista troviamo scritto: “Vasilij Vonogradov svolge attività antisovietica fra i credenti spingendoli a frequentare la chiesa durante le feste religiose e con questo distoglie dal lavoro utile”.
Venne arrestato nella notte fra il 21 e il 22 dicembre. Il 26 dicembre condannato alla pena capitale. Il 28 dicembre 1937 fucilato.