Ljubarskij: Ultima parola al processo

Kronid Ljubarskij è un personaggio eminente nell'ambiente del samizdat. Anche nella sua 'Ultima parola' esprime un'umanità in contrasto con la decadente burocrazia comunista e in sintonia con tutta la letteratura clandestina che fa della dignità della persona il fondamento della loro coscienza e della società. Nel documento che presentiamo (in parte)l'autore non appare come credente, ma con tutti i credenti non solo condivide la concezione 'personale' della vita, ma nella sua grande umanità pone il fondamento adeguato ad un autentico senso religioso.
Il processo contro Ljubarskij venne celebrato a Noginsk (provincia di Mosca) il 30 ottobre 1972. Accusato di propaganda antisovietica venne condannato a 5 anni di lager a regime severo.

Col tempo tutto può cambiare. Voi sapete che molti scrittori come Babel’, Pil’njak ed altri, non molto tempo fa furono considerati antisovietici. Quando mi requisirono l’appartamento, mi trovarono il testo ‘Lettere di Raskol’nik a Stalin’, un tempo considerato libro criminale di prima classe, mentre oggi viene giudicato come un documento altamente patriottico. Dico questo per il motivo che occorre essere sempre attenti, soprattutto per evitare di giudicare in modo ambiguo. Che cosa dobbiamo considerare come criminale?
Durante il tempo del mio rapporto con il samizdat mi vennero sotto mano tre opere ‘La tragedia ungherese’, ‘La Russia staliniana’ e ‘L’odio prima di tutto’. Se queste tre opere mi fossero state sequestrate come manoscritti, almeno due sarebbero state considerate materiale d’accusa come libri antisovietici. Ma, guarda caso, i libri erano stati stampati dalla casa editrice sovietica ‘Letteratura straniera’ in numero limitassimo di copie e con il marchio ‘letteratura proibita’. Mi domando: per chi era proibita? Certamente non per coloro per i quali era stata stampata. Vuol dire che esiste un gruppo di persone le quali possono, anzi devono, leggere questi libri. Evidentemente gli altri cittadini dell’Unione Sovietica sono considerati analfabeti…
Quali possono essere i motivi ipotetici per accusarmi? La prima ipotesi che viene alla mente è che io sogni la distruzione dell’Unione Sovietica per poter vivere in un mondo capitalista, dirigere una fabbrica e guadagnare soldi. I testimoni al processo e le persone che mi conoscono, possono confermare che le cose che meno mi interessano sono i beni materiali. Nessuno può pensare che io voglia rimettere in piedi il capitalismo.
Sono forse guidato dal desiderio di mettermi in mostra? Non ho mai partecipato a nessuna manifestazione, non ho scritto lettere di protesta. Non mi interessa mettermi in mostra…
Riconosco i nostri successi nell’ambito dell’edilizia familiare, i successi in campo spaziale. Ma tutto questo non esclude che nella nostra società non esistano gravi manchevolezze. Molto gravi. Il patriottismo non consiste nel metterle in ombra, ma nel guardarle coraggiosamente in faccia. Non è qui il luogo per esaminarle in particolare. Posso soltanto dire due parole a proposito delle questioni qui trattate.: i veri problemi economici, la limitata riforma economica, la scienza che purtroppo è isolata dal restante del mondo. Il fatto che sui giornali sia scomparsa perfino l’espressione ‘culto delle personalità’, che le limitazioni imposte dalla censura siano diventate pesanti, senza alcuna giustificazione, che siano aumentati i processi per motivi politici. Tutto questo è stato introdotto con particolare durezza nel 1968, l’anno dei fatti della Cecoslovacchia. Ciò non riguarda soltanto la mia persona, ma molte altre persone che conosco e persone che ho avuto l’occasione di incontrare. E’ stata una vicenda dolorosa che ha suscitato un grave choc.
Ho cercato di trovare sulla stampa la risposta a questi problemi che ho elencato e di altri problemi, ma non ho trovato nulla. Nello stesso tempo, sempre più frequentemente capita di trovare altre fonti di informazione, cioè il samizdat. Si può giudicarlo in modo diverso; si può condannarlo o esaltarlo, ma in qualsiasi modo lo si consideri, esso esiste. Se affrontiamo il problema dialetticamente è doveroso ricordare che nella società nulla capita per caso. Ci sono degli avvenimenti buoni e avvenimenti cattivi, ma ci sono. E ognuno deve cercare di comprendere le cause di questo fenomeno. Oggi è diventato un fenomeno di massa. Ho consultato molti vocabolari accademici stranieri ed ho trovato che in molti di essi è apparsa una nuova parola che proviene dalla lingua russa. ‘samizdat’. Mi sembra che non valga la pena gloriarsi di questa cosa.
Il samizdat mi ha attirato per due motivi. Anzitutto perché sono abituato a pensare da marxista e capisco che questo fenomeno deve essere studiato e analizzato. Io volevo sapere che cosa fosse il samizdat, quali fossero le radici sociali di questo fenomeno, perché è nato e quale scopo avesse. Il secondo motivo: se non trovo risposta di certi problemi sulle pagine della stampa ufficiale, è naturale che la cerchi nelle pagine del samizdat. Questi sono i motivi che mi attiravano al samizdat.
Non a caso io parlo dell’intelligencija tecnico scientifica. E’ la stessa intelligencija di cui ha parlato il procuratore, l’intelligencija che, secondo lui, non produce beni materiali. Signor procuratore, lei è in ritardo di venti anni. Lei non si è accorto di una semplice cosa, della rivoluzione tecnico scientifica che ha cambiato il volto del mondo…
Nel samizdat vi sono senza dubbio libri di valore, importanti, necessari, che sono di grande utilità, anche se non portano alcun marchio. Per esempio le inchieste sociologiche di Zh. Medvedev, gli studi storici di R. Medvedev, gli articoli giuridici di Chalidze, i lavori filosofici di Pomeranc. Per quanto riguarda la letteratra: Pil’njak, Cvetaeva, Mandel’shtam, Achmatova. Fra gli altri anche Tvardovskij, recentemente scoparso, pure lui ha arricchito il samizdat con il suo poema ‘Il diritto alla memoria’, sequestratomi…
L’accusa ha cercato di presentarmi come persona che si è proposta come unico scopo della vita quello di diffondere letteratura clandestina. Posso essere qualificato da questo giudizio? L’informazione è pane per il lavoro scientifico. Come il contadino lavora con la terra, l’operaio con il metallo, l’intellettuale lavora con l’informazione. E’ possibile formare una propria opinione indipendente soltanto attraverso l’informazione. Per esempio è importante conoscere tutte le circostanze di ascesa di Stalin al potere, perché le lezioni della storia insegnano. Ma su questo tema non esistono libri sugli scafali delle librerie, e allora io devo dirigermi ad Artovchanov. Sarebbe interessante leggere sui processi politici sulle pagine dei giornali, ma sui giornali non si trovano materiali del genere, e allora io devo rivolgermi a ‘Kronika’. Che cosa potete consigliarmi diversamente? Questi sono i motivi che mi hanno portato al samizdat.
E’ cosa normale il fenomeno del samizdat? Certamente no. E’ un fenomeno malsano. Nel normale sviluppo della società, tutti i problemi trattati dal samizdat vengono affrontati sulle pagine dei giornali. Solo una società che si sviluppa in modo anormale i problemi dolorosi vengono rigettati nella clandestinità, e in questo modo sulla loro discussione si stende l’ombra della illegalità.
Vi posso assicurare che né durante l’inchiesta e neppure durante il processo nessuno dei miei passi è stato suggerito dalla paura. La paura in genere è un sentimento indegno per l’uomo. Con la paura non si può costruire il comunismo. Naturalmente io non sono un suicida e la prospettiva del lager non mi rallegra particolarmente. Ma se una persona possiede la libertà interiore, la perdita della libertà esteriore non è tanto importante. La libertà è necessità superata. La mia uscita dal samizdat è soltanto un fatto della mia biografia. Ma decine d’altre persone occuperanno il mio posto, sollecitati anche da questo processo. E se mi è lecito giudicare da ciò che avviene in questa aula, ciò che ho detto è già iniziato.
Come liquidare il samizdat? Il samizdat è una piaga, un cancro in un organismo che si sviluppa in modo anormale. Non puoi pensare di eliminarlo con il coltello: Si formeranno metastasi. Non puoi risolverlo con n coltello. Si formeranno metastasi…Potete arrestare decine di matematici, fisici astronomi e mandarli manovali alla produzione dell’acciaio. Ma questo non è il metodo più efficace per sfruttare i quadri tecnico scientifici nel periodo della rivoluzione tecnico scientifica. E neppure è il metodo più efficace per liquidare il samizdat. Fino ad oggi ogni metodo del genere ha creato tutta una serie di processi. Se nel 1966 c’è stato solo un processo, il processo contro Sinjavskij e Daniel, ora, ogni anno, se ne contano a centinaia.
Liquidare il samizdat è possibile soltanto dopo aver capito che questo fenomeno non è un capriccio di una alcune di persone male intenzionate, ma è un fenomeno sociale che risponde a richieste non soddisfatte. ‘ Se splendono le stelle vuol dire che servono a qualcuno’. Esiste un’esigenza di informazione che non trova posto sulle pagine della stampa ufficiale, e questo è dimostrato dal fatto che vengono pubblicati testi numerati del tipo ‘La russia di Stalin’. Se in questo testo tutto fosse falsità, perché stamparlo? Bisogna fare in modo che la gente possa attingere informazione non da Avtorchanov, diffuso dal samizdat, ma apertamente dalle pagine della stampa. Lenin ha detto che nel socialismo ogni cuoca dirigere lo stato. Ciò significa che le masse devono conoscere tutto, tutto comprendere. ‘La libertà di stampa – scriveva Lenin – significa: tutte le opinioni di tutti i cittadini si possono liberamente rendere pubbliche’. Inoltre, al primo Congresso del Comitato Internazionale del 1919 Lenin disse: ‘Con la vera libertà ed eguaglianza, ci sarà un tale ordinamento grazie al quale non ci sarà alcun ostacolo a che ogni lavoratore (o gruppo di lavoratori di qualsiasi entità) abbia, e possa realizzare, il diritto ad usare le tipografie sociali e la carta sociale’.
Ecco l’unica soluzione al problema del samizdat: introdurre l’autentica libertà di stampa. Non esiste un’altra via. Non vale rimandare questo provvedimento ad un lontano futuro. Sakespeare disse sapientemente: ‘C’è sempre tempo per ciò che avviene nel tempio.’
Ci sarà chi critica, ma non si deve averne paura. E’ tempo di capire che patriota non è colui che grida sempre ‘urà!’ e vota sempre a favore. Questo tipo di patriottismo spesso nasconde in se stesso l’amore alla propria comoda poltrona. Quanta sofferenza ha prodotto questo patriottismo al nostro paese! Ma c’è anche un altro aspetto del patriottismo; di questo ha scritto poco tempo fa Nekrasov: “Chi vive senza tristezza e senza rabbia, non ama la propria patria”: Tale patriottismo non reca molto vantaggio a chi lo professa, ma merita rispetto e non repressione…
Sono stato formalmente accusato di calunnia. Il termine ‘calunnia’, quando non esiste nessuna prova, cessa di essere un termine giuridico e diventa un’autentica ingiuria contro l’accusato. Sono disposto ad essere condannato, ma non ad essere offeso. Esigo che venga tolta questa parola dalla mia condanna.
Passando agli anni della mia condanna proposti dal procuratore, 5 anni di lager a regime severo, più 2 anni di confino, vorrei ricordare che in aggiunta alla condanna che voi pronuncerete, io riceverò altri 5 anni di soggiorno obbligatorio, in tutto 12 anni di separazione dalla famiglia. Ora provate a confrontare la mia condanna alla condanna ricevuta da Lenin nel 1897 per aver fondato ‘L’unione dei lavoratori per la liberazione della classe operaia’, 3 anni non di lager, ma di confino a Shushenkoe. Chi era più pericoloso: Lenin per il potere imperiale oppure io per il potere sovietico? C’è ancora da considerare che, secondo le moderne indagini, tre anni sono il termine massimo dopo del quale un operatore scientifico perde completamente la sua qualificazione se viene interrotto il suo lavoro e la lettura regolare della letteratura scientifica. Quindi bastano tre anni per escludermi completamente dall’attività scientifica. E’ mai possibile che il procuratore possa vedere in una condanna brutale il progresso dell’umanesimo socialista?
Io ho qui elencato davanti a voi quel complesso di problemi che solleva il presente processo, chiamato processo penale, in realtà sarebbe meglio chiamarlo processo politico. E’ evidente che la corte non è in grado di risolvere tutti questi problemi, ma è nella sua possibilità di influire sulla loro risoluzione. Si può ulteriormente incentivare la scalata dei processi che provocheranno un’ulteriore tensione, ma si può anche attenuare questa tensione. Per questo io alla corte chiedo soltanto una cosa: moderazione e discrezione. Grazie.