I Promessi Sposi - Pagina 2

Qualcuno ha detto: “Se Dio non esiste, tutto è permesso” e le vicende della prima parte di questo undicesimo capitolo sono totalmente dimentiche dell’esistenza di quel Dio che atterra e suscita, che affanna e che consola (Manzoni, 5 maggio). L’autore...

In questo capitolo il nostro Renzo viene reso testimone di quella grande Storia che coinvolge tutto il popolo di quell'anno (1628) del Seicento milanese. Giunto a Milano, gradatamente, si accorge delle ripercussioni della carestia che si era fatta sentire...

Spinto dalla curiosità, Renzo, da semplice spettatore, si trasforma in attore dentro la confusione di quel giorno di san Martino a Milano.
E qui si impone una riflessione.
Sembrerebbe che la curiosità sia una caratteristica negativa, viste le...

Con somma maestria Manzoni ci accompagna, attraverso Renzo e la sua fragile umanità, nel cuore delle vicende storiche di quell'11 novembre 1628 a Milano. Abituati come siamo a non distinguere la realtà dalla finzione, - ora che la finzione ormai sta...

Reso più prudente dai fatti di cui è stato, suo malgrado, protagonista, Renzo preferisce non prendere in considerazione l’invito a trovare accoglienza in un convento, che era allora l’unico rifugio rispettato anche dalla legge per chiunque fosse, a...

Renzo continua la sua fuga verso Bergamo e il cugino Bortolo: la strada non è agevole per uno che vuole sfuggire alla giustizia e non conosce il percorso; per cui va un po' alla cieca, sapendo soltanto che la prossima tappa obbligata è l'Adda.
Lo...

“Ah! Ne son proprio fuori!”, “Sta lì, maledetto paese”, “Ah mondo birbone! Basta; quel che Dio vuole”, “… E poi, la Provvidenza mi ha aiutato finora; m’aiuterà anche per l’avvenire”: queste le parole che affiorano nella mente di Renzo appena si sente al...

«Le mie vie non sono le vostre vie»

Gradevolissimo è il modo con cui Manzoni mette di fronte il Conte zio e il Padre Provinciale, due potestà, due canizie…due anziani navigati ed espertissimi di diplomazia.
Naturalmente l’astuto Attilio, cugino di don Rodrigo, conosce assai bene la...

In questa seconda parte del capitolo diciannovesimo compare un nuovo e inquietante personaggio. Manzoni si dilunga a presentarcelo e lo fa mettendo in rilievo la abissale diversità rispetto alla meschinità del tirannello di provincia.
Lo sappiamo: don...

Come don Rodrigo, anche l'Innominato, personaggio di ben altra levatura, viene inserito nella sua cornice naturale, il castellaccio dall'alto del quale come l'aquila dal suo nido insanguinato (…) dominava all'intorno tutto lo spazio dove piede d'uomo...

Non è facile presentare in modo efficace queste insuperabili pagine, perché occorre la commozione e il rispetto di chi è chiamato ad esser testimone di uno dei drammi più affascinanti e misteriosi: il lento ed inesorabile procedere dell'intervento di Dio...

La notte di Lucia nell’orribile castello dell’Innominato non è solo la notte del voto alla Madonna. E’ una notte di angoscia indicibile che rischierebbe di annientarla se ella non avesse il conforto della fede che fa fiorire la speranza.
E’ lì, che si...

Dopo la sua notte d'angoscia, l'Innominato, che nonostante il suo isolamento non è una monade, ma vive e guarda la realtà che è sempre nostra alleata, prende la decisione di incontrare anche lui quell'uomo che tutto il popolo voleva andare a...

Proviamo ad immedesimarci con lo stato d’animo dell’Innominato; anzi entriamo nella scena sostituendoci a lui.
Il cuore è sconvolto, non capisco nulla, quell’uggia iniziale si è trasformata, dopo l’incontro con la fragile Lucia, in disperazione. Poi,...

Che figura! Il nostro don Abbondio ricompare - dopo una lunga latitanza e … per far da contrasto a due grandi, lui che è un povero curato di campagna – con un intimidito io? che si ode in mezzo alla folla degli ecclesiastici che aspettava l’esito dello...

E’ incredibile! ma è proprio una grazia che noi spesso non siamo a conoscenza dell’evolversi degli avvenimenti che poi accadono, a nostro favore o apparente sfavore, anche senza il nostro concorso. E’ una grazia perché ci viene risparmiata l’incertezza...

Quando nel romanzo compare donna Prassede, non può non venire in mente qualche nostra vecchia zia un po' brontolona e saccente, alla quale in fondo vogliamo bene, anche se… preferiamo stare alla larga, se possibile: è il risultato di alcune sapienti...

Capitoli 25-26
Come Manzoni anche noi lettori vorremmo risparmiare al povero don Abbondio l’incontro con il Cardinale (…) per dir la verità, anche noi, con questo manoscritto davanti, con una penna in mano, (…) sentiamo una certa ripugnanza a proseguire...

Ospite di donna Prassede, la povera Lucia deve combattere con il suo segreto (il voto di castità) e la pretesa della vecchia nobildonna di farle passare di testa quello scalmanato di Renzo - che tanti guai aveva combinato a Milano secondo le dicerie via...