Cantici d’Amore tra stupore e Mistero - 1 Tela: Cantico del cuore
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Siamo al tramonto, un giorno è alle spalle, un altro giorno inizia. Per l'ebreo il nuovo giorno comincia al tramonto del sole. L'uomo/umanità prende dolorosamente coscienza della propria solitudine, della frammentazione capillare della propria esistenza e anela ad un unicum, ad un sigillo. E' all'interno di questo stato d'animo che risuonano le parole della sposa Cantico:
Mettimi come sigillo sul cuore, come sigillo sul tuo braccio. (Ct 8,6).
Le rotondità della tela evocano il cuore attraversato da una ramificazione che le abbraccia e, insieme, le sigilla. E' la vigna posta su fertili colli, la vigna dell'Incontro fra lo sposo e la sposa, la vigna dell'incontro fra Dio e il suo popolo. I rami di cedro evocano il tempio, le sue travi, le sue strutture portanti:
Le travi della nostra casa sono i cedri, nostro soffitto i cipressi. (Ct 1,17).
Guardato nell'insieme il quadro offre il panorama di un mondo frammentato le cui armonie sono infrante da punti di forza e di rottura apparentemente insanabili. L'uomo anela a una unità, a una pienezza che trova inscritta nel suo cuore e che insegue nella vita. Un uccello con l'arpa sulla sinistra canta questo desiderio. Notiamo come alla direzione dominante della composizione – da sinistra a destra -, quella cioè della scrittura occidentale, simbolo del cronos, della storia degli uomini, venga opposta la direzione della donna e dei simboli che la rappresentano (la colomba e la gazzella dorata).
La donna è per Chagall la parola unica, la parola dell'Amore capace di rispondere al desiderio di pienezza dell'uomo, capace di sanare le frantumazioni del mondo:
Unica è la mia colomba, la mia perfetta. (Ct 6, 9).
Anche la donna anela alla medesima unità. In questa tela, Chagall dipinge la sposa nell'ascolto struggente della voce dello sposo. In entrambe arde il desiderio di un incontro definitivo e totalizzante che, pur tuttavia, viene sempre ritardato. Gli amanti non si guardano mai. Lo sposo, in primo piano, guarda e accoglie la sposa che come colomba bianca è un sigillo sul suo cuore, ma la sposa guarda il libro della legge.
Nel libro è sigillata una promessa i cui contenuti sono narrati dalla presenza - in alto a destra del quadro - del trono di Davide e dall'amplesso degli amanti. Lo sposo, l'amato, dodì – appellativo ebraico le cui consonanti sono identiche al nome di David – è tinto di blu, egli appartiene alla dimensione celeste, avvolge l'amata in un abbraccio che è scritto nell'eternità (il bianco che vela la sposa), ma che nella dimensione terrena conosce ritardi. Anche l'intimità di questa scena è rotta dallo sguardo della sposa rivolto altrove, verso Vitebsk, la città posta sulla destra.
Come il libro rimandava al trono, la città rimanda al giardino (posto sul lato sinistro del quadro). Si obbedisce qui, alla legge del parallelismo chiasmatico, un genere letterario familiare alla poetica ebraica, in cui attraverso rimandi incrociati si rivela il significato ultimo e misterioso della Parola. Chagall descrive così la danza degli opposti, l'idealità minacciata dalla concretezza, ma mai spenta perché sostenuta dalla volontà di un Dio il cui nome è Amore.
Sul profilo della città avvolta dall'imbrunire, si staglia la sagoma della donna, è la città madre, la città sposa che attende il suo diletto. Alle spalle della città l'albero della vita e della conoscenza sotto il quale riposa lo sposo-pastore. Nel giardino invece, lo Sposo è voce. Voce di flauto che chiama la sposa, voce del corno che annuncia il compiersi del tempo – definitivo e ultimo- dell'attesa. La Sposa ode, ma volge lo sguardo altrove. Dirige i suoi passi verso l'amato, che non vede, ma già sogna e spera l'amplesso che sigillerà l'unità dei due scritta prima dell'aurora del mondo, ma ora perduta.
Due gazzelle descrivono il dramma: s'incrociano, vicinissime, ma non si incontrano, né si guardano: l'una veste il colore del sole; l'altra il blu dell'oscurità: il giorno e la notte; il bene e il male, il sacro e il profano. Con l'unità dei due l'armonia degli opposti sarà sigillata, sorgerà il giorno unico predetto dai profeti: una gazzella bianca, bianca come la colomba che si libra sugli amanti, sbuca dalle fronde dell'albero della vita e assicura il compiersi dell'Incontro.