S. Angela da Foligno (1248-1309)

La laica francescana Angela da Foligno - collocata tra i più grandi mistici della Chiesa - percorre il proprio itinerario spirituale partendo dalla croce per raggiungere la santa Trinità. In tale cammino l'incontro con il Cristo è basilare: infatti, una delle mete verso le quali mira la mistica folignate è la trasformazione di sé nella umanità di Cristo (tale trasformazione costituisce pure un inizio del suo itinerario e delle tappe mistiche).
Una pagina del suo libro sulle visioni si attarda nella descrizione della fisionomia di Dio, ossia del Cristo che le appare nella cornice della passione, retaggio della spiritualità francescana, in quel secolo ancor pregna di giovane novità. I dettagli anatomici del volto corrispondono alla iconografia duecentesca sul Crocifisso. L'impatto con la sofferenza del Signore si consuma e si valorizza nelle profondità di una personalissima interiorità, dialogo mistico guidato dal Signore medesimo che avvia la sua mistica devota a contemplazione, fruizione, corrispondenza di tutte le fasi della propria passione pasquale.
Autore:
Giacometti, Giulio - Sessa, Piero
Fonte:
Mimep-Docete ©


"Chiesi a Dio che cosa potessi fare per piacergli, ed egli molte volte, mentre dormivo o mentre vegliavo, per bontà sua, mi apparve crocifisso sulla croce, e m'invitò a scrutare nelle sue piaghe aperte e, con mirabile modo, mi mostrò come aveva sofferto tutta la sua passione per me. E, dopo avermi enumerate ad una ad una le sofferenze durate, mi disse: "Che puoi dunque fare tu per ricompensarmi? ". Mi apparve molte volte anche mentre ero desta con un aspetto più sereno e placato di quando lo vedevo nel sonno, sebbene avesse sempre sul viso la sua pena e il suo dolore e, mostrandomi la fronte rigata di sangue ed i sopraccigli aspreggiati sotto la corona di spine e la barba strappata e scomposta, ed enumerandomi le battiture delle quali, ad una ad una ritrovava le sanguinose lividure sul suo puro corpo, mi disse: "Tutte queste sofferenze le ho patite per te".
Allora mi tornarono alla memoria i miei peccati e capii che con essi avevo di nuovo riaperto le piaghe di Gesù Cristo; per ripararvi non mi rimaneva che il mio dolore grande quanto tutta me" (decimo passo).