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La Messa per coro e doppio quintetto di fiati: Prologo

Autore:
Bombardelli, Umberto
Fonte:
© Umberto Bombardelli



Musica sacra

Un'espressione corrente, che indica abitualmente la musica destinata ad un utilizzo liturgico.
Nel senso comune, tuttavia, il termine sacra tende ad assumere subito un peso esorbitante rispetto a quel significato puramente funzionale. Quasi che l'intima familiarità con la Parola divina carichi i suoni di un'insondabile profondità, la faccia in qualche modo partecipare al Mistero di Dio.
Accostarsi così, da autore, al compito di creare una pagina musicale sacra può essere un compito da far tremare i polsi; tale da richiedere - forse - una preparazione in fervente preghiera, come accadeva agli antichi iconografi bizantini.

Per secoli, musicare i testi canonici della messa è stato un compito svolto da compositori legati da un vincolo professionale pressoché esclusivo con la Chiesa (non importa se cattolica, come nel caso di Palestrina o Mozart, o luterana come per J.S. Bach). Musicisti che - per una parte rilevante della propria vita - si sono identificati con il servizio alla Parola divina. Musicisti che in alcuni casi (e pensiamo ancora una volta a Bach) hanno concepito - in una visione evidentemente ancora integrale della fede - il loro fare musicale come parte assolutamente integrante della propria vita cristiana.
In alcuni casi - al contrario - il musicare i testi della messa ha costituito semplicemente la testimonianza di un fugace erompere del senso religioso in animi, fino a quel momento (e, a volte, dichiaratamente), lontani da una reale fede cristiana. Pensiamo alla Missa Solemnis di Beethoven o a Giuseppe Verdi che - profondamente, e personalmente, colpito dalla morte di Alessandro Manzoni - scrive la sua drammatica, e popolarissima, Messa da Requiem.

Accostandoci invece alla Messa per coro e doppio quintetto di fiati, scritta tra il 1944 il '47 da Igor Stravinskij, le cose cambiano. Ci troviamo, infatti, di fronte ad un unicum sia per quanto riguarda la sua genesi sia per il ruolo che questo capolavoro ricopre nel panorama musicale del Novecento, così povero di opere sacre di significativo spessore artistico.
Ci troviamo di fronte ad un evento singolare anche nello spazio - in verità, circoscritto - della produzione religiosa del compositore. La Messa, infatti, si colloca come punto nodale tra i primi lavori sacri, che ricalcano - anche stilisticamente - la secolare tradizione musicale ortodossa, e le composizioni religiose dell'ultimo decennio di vita, nelle quali l'elaborazione musicale (basata in prevalenza sulla tecnica dodecafonica "scoperta" da Stravinskij nei suoi anni americani) assume alti livelli di complessità e di astrazione simbolica. Vedremo più avanti il ruolo che l'Autore attribuirà a questi ultimi, specifici elementi costruttivi.

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