“L’isola del Dottor Moreau” di H. G. Wells 1 - L’isola degli orrori

I "cibridi" inglesi hanno un precedente letterario: un romanzo "darwiniano" di Herbert George Wells. Addentriamoci nei gironi danteschi di questa storia "horror".
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Pur preannunciata da gran tempo, più volte sospesa, smentita e ripresa, la notizia della sperimentazione di “cibridi”(ibridi uomo-animale) in Inghilterra è stata accolta in tutto il mondo con sgomento e preoccupazione. Ecco come ne parlava la prof.ssa Assuntina Morresi, membro della Commissione nazionale di bioetica, sulla prima pagina di “Libero” il giorno 6 settembre 2007:
È ufficiale: l'Hfea, l'Authority inglese che si occupa di fecondazione in vitro e ricerca sugli embrioni umani, ha dato il via libera alla creazione di embrioni interspecie uomo/animale a due gruppi di ricerca che ne avevano chiesto l'autorizzazione. La tecnica utilizzata è quella della cosiddetta "clonazione terapeutica", quella cioè con cui è stata creata la famosa pecora Dolly: in un ovocita a cui è stato estratto il nucleo, viene inserito quello di una cellula somatica adulta. L'embrione che ne risulta viene stimolato e inizia a svilupparsi. Nel caso di Dolly, il materiale biologico proveniva tutto da pecore. Per gli embrioni interspecie di cui si sta parlando, invece, saranno utilizzati ovociti di mucca, nei quali sarà inserito Dna umano. L'entità che verrà fuori avrà il 99.9% del patrimonio genetico di provenienza umana - i 46 cromosomi del nucleo - e lo 0.1% di origine animale, contenuto nell'ovocita, precisamente all'interno di alcuni corpuscoli detti mitocondri. Lo scopo dovrebbe essere quello di produrre cellule staminali embrionali per curare terribili malattie, e l'utilizzazione degli ovociti animali è giustificata dal fatto che non ci sono abbastanza ovociti umani: le donne non ne "donano" volentieri alla ricerca, perché le procedure per ottenerne sono estremamente pesanti e invasive...”

La memoria corre al romanzo-capostipite della commistione uomo-animale: “L’isola del Dottor Moreau” (1) di Herbert George Wells (1866-1946), scrittore inglese considerato uno dei padri della moderna Fantascienza, tanto che Hugo Gernsback sulla sua rivista “Amazing stories” lo additava costantemente come modello da imitare assieme a Jules Verne e ad Edgar Allan Poe. Dopo un periodo trascorso come apprendista in un’impresa di tessuti, Wells tramite una borsa di studio riuscì ad iscriversi all’Università, dove studiò zoologia e biologia sotto la guida di Thomas Henry Huxley, accanito sostenitore delle teorie di Darwin. Questa impronta scientifica segnò tutta la vita di scrittore di Wells, che esordì proprio con una serie di racconti e di “scientific romances” ispirati alle problematiche che la scienza - e in particolare la biologia - sollevava sul finire del XIX secolo. Così Il bacillo rubato, La macchina del tempo(1895) e L’isola del Dottor Moreau (1896) costituiscono i suoi primi successi letterari, cui fecero seguito altre famosissime opere (per citarne alcune, L’uomo invisibile (1897), La guerra dei mondi (1897), I primi uomini sulla Luna (1901)).

NOTE
1. Herbert George Wells, L’isola del Dottor Moreau, in “La macchina del tempo e altre avventure di fantascienza”, Mursia 1966-80 (Volume II de “Le opere narrative di H. G. Wells”), a cura di Fernando Ferrara, trad. di Maria Alice Puddu. A questa edizione si fa riferimento per le citazioni nel testo. Il romanzo di Wells è stato pubblicato dalla Mursia anche come volume singolo, e ne “I Classici della BUR” nel 1995 (Introduzione, Cronologia e Documenti/giudizi critici a cura di Carlo Pagetti, trad. di Rossana De Michele).