"L’isola del Dottor Moreau" 8 – Una lettura teologica - Le riscritture del romanzo

"Lo spunto iniziale era stato l’idea di dare al Dio del Vecchio Testamento il pieno controllo del processo evoluzionistico e di mostrarlo mentre combatte una battaglia perdente per trasformare la creazione bruta modellata sulla creta grezza in qualcosa di più simile agli angeli”
Fonte:
CulturaCattolica.it
Vai a "La bioetica e la fantascienza"

Sull’onda emotiva suscitata dalla notizia della autorizzazione inglese alla sperimentazione di cibridi (ibridi uomo-animale), abbiamo già descritto nella prima parte di questa analisi critica (1) la trama, la storia e alcuni possibili significati del romanzo “L’isola del Dottor Moreau” (IDM, 1896) (2) di Herbert G. Wells.
Se la tematica del contrasto tra scienza ed etica appare evidente (Wells fu allievo e ammiratore di Th. Huxley, che aveva pubblicato nel 1894 un saggio su “Evolution and Ethics”), non minor rilevanza assume l’insieme di metafore religiose che connotano l’opera. Ad esse abbiamo già fatto cenno, ma vale la pena di riprendere ed approfondire il discorso.
Tra il gennaio e il giugno del 1895 Wells riscrisse ben quattro volte la sua storia; aveva pensato dapprima ad un romanzo avventuroso, ma poi la vicenda subì un’evoluzione sempre più complessa. Ecco la testimonianza del figlio Anthony West, che Herbert ebbe da una relazione con la scrittrice femminista Rebecca West: “Più avanti negli anni mio padre si accorse che aveva pensato a significati più profondi scrivendo l’IDM e che aveva inteso il romanzo come un tributo personale a Swift. In una circostanza egli mi disse che lo spunto iniziale era stato l’idea di dare al Dio del Vecchio Testamento il pieno controllo del processo evoluzionistico e di mostrarlo mentre combatte una battaglia perdente per trasformare la creazione bruta modellata sulla creta grezza in qualcosa di più simile agli angeli”. (3) Questa affermazione segna come le coordinate del romanzo wellsiano: da un lato l’ “enorme entusiasmo per la scienza” (4), e “l’atmosfera trepidante e affascinante della nuova religione... il mondo dello scientismo tardo ottocentesco, ultima fase romantica della ricerca scientifica, quando si credeva ancora che ragione ed esperienza avrebbero condotto alla conoscenza definitiva e completa del vero assoluto”. (5) D’altro lato il riferimento, non solo di maniera, all’humus religioso cristiano che impregna la nostra civiltà occidentale, ma in un contesto critico e quasi blasfemo, come per descrivere il fallimento della Creazione.
NOTE
1. cfr. E. Leonardi, Un romanzo darwinista di Herbert G. Wells: L’isola del Dottor Moreau, in “Future Shock”, anno XIX, n. 50 – ottobre 2007.
2. H. G. Wells, L’isola del Dottor Moreau, in “La macchina del tempo e altre avventure di fantascienza”, Mursia 1966-80 (Volume II de “Le opere narrative di H. G. Wells”), a cura di Fernando Ferrara, trad. di Maria Alice Puddu. A questa edizione si fa riferimento per le citazioni nel testo. Il romanzo di Wells è stato pubblicato dalla Mursia anche come volume singolo, e ne “I Classici della BUR” nel 1995 (Introduzione, Cronologia e Documenti/giudizi critici a cura di Carlo Pagetti, trad. di Rossana De Michele).
(3) A. West, H. G. Wells, Aspects of a life, 1984; citato in H. G. Wells, L’isola del Dottor Moreau, Classici BUR, Introduzione pagg. XXIX-XXX.
(4) H. G. Wells, L’isola del Dottor Moreau, in “La macchina del tempo e altre avventure di fantascienza”, Mursia 1966-80, presentazione a cura di Fernando Ferrara, pag. IX.
(5) Ibidem, pag. X.