"Cigni selvatici" 5 - L'amara delusione del regime di Mao
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La proclamazione della Repubblica Popolare Cinese
Mia madre si mise a piangere come una bambina - si legge nel romanzo - la Cina che aveva sognato, per cui aveva combattuto e sperato, finalmente esisteva; nasceva il Paese a cui avrebbe potuto consacrare il suo cuore e la sua anima. Mentre ascoltava la voce di Mao annunciare che “il popolo cinese si era alzato in piedi”, si rimproverò per le sue incertezze: la sua sofferenza era insignificante in confronto alla grande causa della salvezza della Cina… e dentro di sé giurò che avrebbe aderito alla rivoluzione per sempre (op. cit. pag.183)
Il risentimento provato poco prima svanisce: separata da Wang da quattro mesi, col cuore confortato e la speranza risorta, desidera ardentemente rivederlo. Quando scende dalla barca sul promontorio della città che avevano finalmente raggiunto, abbracciarsi in pubblico non era ammesso, ma entrambi gli sposi sentono di essere profondamente emozionati e felici.
Le settimane che seguono saranno la loro vera luna di miele: Bao può vivere vicina al marito senza essere criticata, il clima è disteso e festante, e l’accoglienza dei famigliari del marito è sincera e calorosa.
Ogni ingiustizia sembra essere definitivamente lasciata alle spalle.
Ma sarà breve la stagione delle illusioni per lei come per il suo popolo.
Chiang Kai-shek nel 1949 era frattanto fuggito alla volta di Taiwan.
La storia e gli anni ‘50
La Chang rievocando gli anni ’50, descrive con determinazione e spirito critico le strategie di progressiva affermazione del regime totalitario di Mao, attraverso le esperienze personali dei protagonisti del romanzo e il racconto dei fatti (l’Autrice ha dichiarato di aver compiuto molti viaggi in Cina per trovare conferme alle testimonianze dei famigliari e per completare l’affresco storico da lei tracciato).
Le associazioni e le società private spariscono, le comuni agricole sono imposte nelle campagne con l’espropriazione forzata, i dipendenti pubblici sono obbligati ad attenersi ad un rigido protocollo che stigmatizza comportamenti e modi di pensare.
Rituali pubblici di fedeltà al regime nel corso della giornata, divise collettive, precise dimensioni delle abitazioni, comportamenti in pubblico e nella vita privata devono rispondere al protocollo fissato da Mao e ogni deviazione è spiata, segnalata e condannata con l’obbligo di autocritiche deliranti.
La popolazione viene suddivisa per gradi e fasce sociali e i diritti, i privilegi o gli obblighi dipendono dalla appartenenza al grado sociale continuamente rivedibile in base al gradimento o alla inimicizia dei superiori.
Terrore, sospetto reciproco e depressione raggelano il cuore di tutti e vengono cancellati i rapporti sociali, ogni forma di solidarietà, la fiducia nell’altro e la speranza nella vita.
Poco prima dello scatenarsi delle pesanti misure coercitive impiegate per l’affermazione del regime e delle esecuzioni dei nemici della rivoluzione motivate con accuse e delazioni non fondate (alcune fonti parlano di 46.000 intellettuali giustiziati sotto il regime in quegli anni), a Bao nasce la prima bambina e i due coniugi sono investiti di compiti speciali quali funzionari di livello del Dipartimento degli affari pubblici del partito.
Questo significa però per entrambi fatiche gravose e lontananza reciproca per lunghi periodi.
La nonna
I nuovi incarichi assegnati a Bao vengono a conoscenza della madre che decide di affrontare il viaggio lungo e faticoso per raggiungerla, di nuovo incinta, temendo un secondo aborto, ma arrivata a destinazione, tutto ciò che fa viene definito capitalista e borghese. Non può essere giustificato ciò che lei cucina per la figlia, invece di frequentare la mensa comune pessima e scarsa, usa troppo combustibile, vizia la figlia sottraendola alla rieducazione collettiva, cuce indumenti nuovi per la bimba che sta per nascere, si lava tutti i giorni con abitudine antiproletaria e si fa mantenere dal genero.
Dopo un diluvio di critiche e accuse le sarà imposto di andarsene e tornare in Manciuria, perché, precisa la Chang, quelle intrusioni sistematiche del partito nella vita privata della gente erano uno dei punti chiave di quel processo noto sotto il nome di “riforma del pensiero” (op. cit., pag. 206), al quale nessuno poteva sottrarsi.
In questo clima sempre più minaccioso nasce il “secondo Cigno selvatico”, come il dottor Xia, marito della nonna, aveva soprannominato la seconda bambina di Bao e Autrice del romanzo.