Alle radici di Harry Potter 7 - Il ritorno
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L’eroe torna al suo mondo d’origine, facendo spesso fatica a riadattarsi alla vita normale, non compreso dalle persone che lo circondano.
Alla fine d’ogni anno scolastico, Harry riprende il treno per Londra e torna a casa degli zii, in Privet Drive. Naturalmente, in quest’ambiente normale, le sue esperienze non sono assolutamente comprese né approvate, anzi, egli è considerato sempre più strano e pericoloso:
«zio Vernon, gli occhietti malvagi ridotti a fessure nel faccione violaceo, (…) ringhiò – Abbiamo detto che frequenti il Centro di Massima Sicurezza San Bruto per Giovani Criminali Irrecuperabili.» (J. K. Rowling, Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, cap. 2, pag. 20).
L’eroe diventa padrone dei due mondi: quello magico e quello quotidiano.
Il mondo magico rappresenta la sua personalità interiore: gli scontri con il cattivo hanno reso Harry più forte, aumentando la conoscenza di sé e insegnandogli a comprendere quelle caratteristiche che Voldemort gli ha trasmesso e che lo rendono un mago diverso da tutti gli altri. Per quanto riguarda il mondo del normale, le conoscenze che Harry ha acquisito sulle sue capacità umane e sul suo passato gli infondono una maggior fiducia in se stesso e quindi una maggior capacità di far fronte alla quotidianità.
«Eppure, ( Harry ) seduto sulla riva, oppresso com’era dal dolore, (…) non riusciva a provare paura. Il sole splendeva, i prati erano pieni di studenti gioiosi e, pur sentendosi lontano a loro come se appartenesse ad un’altra razza, gli era ancora difficile credere che la sua vita dovesse includere - o concludersi con - l’omicidio…(…). Il sole tramontò prima che si rendesse conto di sentire freddo. Si alzò e tornò al castello, passandosi una manica sulle guance bagnate.» (J. K. Rowling, Harry Potter e l’ordine della fenice, cap. 38, pag. 791)
I temi menzionati appaiono in ciascuno dei libri di Rowling. Tuttavia non sempre la scrittrice segue passo per passo questo schema indicato, prendendo talvolta anche garbatamente in giro l’idea stessa di eroe.