Alle radici di Harry Potter 6 - L'iniziazione

Autore:
Cabrini, sr. Chiara
Fonte:
CulturaCattolica.it
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L’eroe è rapito oppure è costretto a compiere un viaggio notturno sull’acqua.

Quando le matricole arrivano per la prima volta a Hogwarts, raggiungono la scuola a bordo di piccole barche fiocamente illuminate che attraversano il lago:

<< lo stretto sentiero si era spalancato all’improvviso sul bordo di un grande lago nero. (…) Non più di quattro per battello- avvertì Hagrid indicando una flotta di piccole imbarcazioni in acqua, vicino alla riva. (…) - Tutti a bordo? - gridò Hagrid - Bene…SI PARTE!- e le barchette si staccarono dalla riva, scivolando sul lago liscio come il vetro (…) e infine raggiunsero una sorta di porto sotterraneo.>> (Rowling J. K., Harry Potter e la pietra filosofale, cap. 6, pag. 108-109).

In Harry Potter e il calice di fuoco, Harry è trasportato dalla coppa che sta al centro del labirinto del Torneotremaghi, a cui il ragazzo sta partecipando, ed è condotto a forza al cospetto di Voldemort.

L’eroe deve percorrere una strada che non conosce, disseminata di prove. Incontra compagni o elementi sovrannaturali in grado di aiutarlo.

Si tratta di temi che compaiono in ogni avventura. In tutti i libri Harry deve affrontare una serie di prove: trovare la pietra filosofale, la camera dei segreti o risolvere altri misteri. In particolare, in Harry Potter e il calice di fuoco, l’intero impianto narrativo si struttura intorno al “Torneotremaghi”, a cui Harry partecipa suo malgrado, e che è articolato in tre prove: la prova del fuoco, in cui affronta un drago, la prova dell’acqua, dove incontra le sirene e la prova della terra, dove entrato nel labirinto deve ritrovare la coppa rispondendo all’enigma della Sfinge. Sempre accompagnato da Ron ed Hermione, suoi inseparabili amici, Harry trova o gli sono donati vari oggetti magici che utilizzerà poi come aiuto per superare le prove: il mantello dell’invisibilità, la mappa del malandrino, la scopa firebolt. È interessante notare che, per quanto Harry metta in opera le sue conoscenze magiche e si serva degli oggetti di cui dispone, alla resa dei conti si presenta come essere umano: le prove vengono superate grazie al coraggio, alla forza dell’amicizia, alla lealtà. Qualità umane quindi, che sono più importanti di quelle magiche.

L’eroe si batte contro un drago, può verificarsi una morte, gli è impresso un marchio.

Harry combatte la sua prima battaglia contro un drago simbolico ad appena un anno d’età, quando Voldemort cerca di ucciderlo dopo aver annientato i suoi genitori. Il bambino sopravvive, sconfiggendo misteriosamente il cattivo, ma riporta una cicatrice a forma di saetta sulla fronte, segno indelebile della sua predestinazione. Poi nelle sue avventure a scuola affronta il cane a tre teste, Fuffi, il Basilisco, il feroce drago norvegese, oltre naturalmente al più temibile nemico in assoluto, Voldemort.

L’eroe si ricongiunge al padre.

Spesso Harry ha dei commoventi incontri con i suoi genitori, l’incontro davanti allo specchio dei desideri o l’album di fotografie animate donatogli da Hagrid:

<< tornò a guardare nello specchio. Una donna, ritta in piedi proprio dietro alla sua immagine, gli sorrideva e lo salutava con gesto della mano. (…) Era una donna molto carina. Aveva i capelli rosso scuro e gli occhi …sì, i suoi occhi sono proprio come i miei, pensò Harry facendosi un po’ più accosto allo specchio. (…) L’uomo alto, magro e coi capelli scuri che le era accanto la cinse con un braccio. Aveva una chioma ribelle, di quelle che non stanno mai a posto. Proprio come quella di Harry. (…) Harry vicino allo specchio Mamma, - mormorò. – Papà. >> (Rowling J. K.,, Harry Potter e la pietra filosofale, cap 12, pag. 198)

L’eroe ha superato l’ignoranza e la paura.

Ogni storia di Harry Potter termina con una nuova consapevolezza di sé, simbolo del suo processo di crescita e maturazione. Il ragazzo impara a sconfiggere le sue paure, grazie alle prove superate e aumenta la fiducia in se stesso e nelle sue capacità di superare gli ostacoli della vita.

L’eroe trova l’oggetto della sua ricerca.

La pietra filosofale, la sconfitta del Basilisco e la coppa del Torneotremaghi, la scoperta della profezia. Questi sono gli oggetti o scopi che Harry conquista dopo mille difficoltà. Non sono questi però i risultati più importanti, i veri tesori che il giovane mago scopre sono altri: le sue capacità di mago e d’essere umano, la sua storia passata, le notizie sulla sua famiglia, i nuovi affetti che lo circondano, sono tutti elementi importantissimi che lo aiutano nella ricerca della sua identità.

Il cattivo è vinto, ucciso e spesso anche punito, ma torna.

L’eroe affronta il cattivo in un combattimento o altra forma di competizione e grazie alle sue abilità lo sconfigge. Propp individua questa funzione in quasi tutte le narrazioni fiabesche. Harry riesce sempre a sconfiggere Voldemort, anche se in Harry Potter e il calice di fuoco e Harry Potter e l’ordine della fenice, si tratta di una vittoria parziale che sarà chiarita nei libri successivi. Lo stregone è punito più volte con la perdita del suo corpo materiale ed è condannato ad un’esistenza come parassita in altri corpi, oppure non riesce mai nei suoi intenti, come prendere la pietra filosofale o recuperare la bolla con la profezia.