Alle radici di Harry Potter 5 - La partenza

Autore:
Cabrini, sr. Chiara
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Prendendo spunto dai modelli teorici di Campbell (e anche di Propp), qui sopra descritti, si può rilevare nelle vicende della saga di Harry Potter tracce di queste strutture narrative.
Lo schema dei romanzi di Rowling può essere riassunto anche qui come tre tappe di un viaggio:

1) La partenza
2) L’iniziazione
3) Il ritorno

1) La Partenza
L’eroe della storia si trova di fronte ad una grande avventura: inizia una nuova fase della sua vita e spesso ciò è annunciato da un messaggero.

La vicenda di Harry Potter e la pietra filosofale inizia proprio così. I romanzi sono ambientati ai giorni nostri. Harry Potter, orfano, vive con gli zii, Vernon e Petunia Dursley, a Londra e riceve, per il suo undicesimo compleanno, tante lettere portate da dei gufi, che lo invitano a frequentare la scuola di magia di Hogwarts. Quando gli zii di Harry intercettano i messaggi, ma non li vogliono consegnare al nipote, è il guardiacaccia di Hogwarts, Hagrid che va a prendere il ragazzo. Propp individua nell’allontanamento da casa, che ha sempre lo scopo di ricerca, la prima funzione della fiaba, in particolare, la morte dei genitori rappresenta una forma forzata d’allontanamento. È possibile leggere, in questo, una metafora del processo di svicolo, o almeno il suo inizio: l’uscita dalla famiglia d’origine come primo misurarsi con l’autonomia e con i pericoli del mondo esterno. Nei romanzi di Rowling la storia di Harry Potter inizia con la morte dei genitori. Harry li perde entrambi nello stesso momento per opera di Voldemort, oscuro e potente mago, che da quel momento diventa il suo mortale nemico; usando i termini di Propp diventa l’antagonista. Il male è sempre presente e ciò che importa non è semplicemente la sconfitta del cattivo (che in ogni modo soddisfa un profondo bisogno di giustizia), ma Harry è l’eroe trionfatore in cui il giovane lettore si può identificare, e così imparare ad avere fiducia nel poter riuscire ad affrontare e superare le avversità che può incontrare.

L’eroe potrebbe rifiutare l’avventura per una serie di motivi, ma scopre di non avere possibilità di scelta.
In Harry Potter e il calice di fuoco, Harry non vorrebbe partecipare al Torneo Tremaghi , ma Voldemort, tramite un suo aiutante, Codaliscia, fa in modo che venga scelto ugualmente. È il suo destino: combatter il male. In Harry Potter e l’Ordine della Fenice, poi, il giovane mago viene a conoscenza della profezia che lega lui e Voldemort e con essa la conferma dell’inevitabile suo destino:
<< Professore - disse Harry a voce molto bassa - ( … ) allora …potrei non essere io? Temo –disse piano Silente, e sembrava che ogni parola gli costasse un enorme sforzo, - che su questo non ci siano dubbi: sei tu. ( … ) Vodemort ha scelto te. (…) ti ha inciso sulla fronte quella cicatrice. >>
(Rowling Joanne Kathleen, Harry Potter e l’ordine della fenice, Milano, Salani, 2003, cap. 36, pag. 778-779).

Questo lo costringe ad accettare l’avventura. Non è possibile diventare grandi, autonomi e consapevoli di sé senza misurarsi con le difficoltà della vita, fuggire o evitare le avversità non conduce verso la conoscenza né verso l’acquisizione della fiducia in se stessi.

L’eroe è protetto e guidato da una figura benevola che spesso fornisce anche un aiuto di tipo magico o soprannaturale.

Hagrid è la prima guida: ha salvato il piccolo Harry conducendolo a vivere dagli zii ed è sempre lui che lo va a prendere quando arriva per il ragazzo il momento di frequentare Hogwarts. Inoltre, lo conduce a Diagon Alley, la via di Londra, per lo shopping dei maghi, per acquistare l’equipaggiamento necessario: divisa, bacchetta, calderone e libri d’incantesimi.
Altra figura protettrice per Harry è Albus Silente, preside della scuola di magia, che dà preziose informazioni al ragazzo sulla sua storia e gli dona diversi oggetti magici: dal mantello dell’invisibilità un tempo appartenuto al papà di Harry alla spada per sconfiggere il mostruoso Basilisco, che vive nella camera dei segreti nei sotterranei di Hogwarts. Propp vedrebbe in Albus Silente il donatore, che va in aiuto dell’eroe.

L’eroe giunge ai confini di un nuovo mondo, ma deve attraversarli da solo, senza l’aiuto del suo protettore. In genere deve anche sconfiggere un guardiano che ostacola il passaggio.

Ogni libro di Harry Potter inizia con l’appuntamento al binario 9 e ¾ alla stazione di King’ s Cross per prendere il diretto per Hogwarts. Il treno è il mezzo con cui Harry va alla scoperta del nuovo mondo magico a cui appartiene. La prima volta che l’inesperto Harry deve trovare il binario, non sa come fare: Hagrid non c’è e nessuno sa dargli l’indicazione giusta. Sarà Ron, che diventerà il migliore amico di Harry a venirgli in aiuto, spiegandogli che il binario 9 e ¾ in realtà è nascosto per magia e solo i maghi lo possono vedere. Per imboccarlo bisogna correre tra il binario 9 e 10 e credere fermamente nella sua esistenza. Harry deve quindi compiere un salto nel buio, con la sola speranza che dall’altra parte ci sia qualcosa che lo accoglie:

<< devi soltanto camminare dritto in direzione della barriera tra i binari nove e dieci. Non ti fermare e non avere paura di andarci contro: questo è molto importante. Se sei nervoso, meglio andare a passo di corsa. E adesso vai ( … ) Ehm…va bene – disse – Harry. Girò il carrello e guardò la barriera. Aveva un aspetto molto resistente. Cominciò a camminare in quella direzione. La gente lo urtava, dirigendosi verso i binari nove e dieci. Harry affrettò il passo. Stava per andare dritto dritto a sbattere contro il tornello, e allora sarebbero stati guai…chinandosi in avanti sul carrello, spiccò una corsa …la barriera si avvicinava sempre di più…ecco, non sarebbe riuscito a fermarsi aveva perso in controllo del carrello…era a un passo…chiuse gli occhi, pronto all’urto…Ma l’urto non venne…lui continuò a correre…aprì gli occhi. Una locomotiva a vapore scarlatta era ferma lungo un binario gremito di gente. Un cartello alla testa del treno diceva Espresso per Hogwarts, ore 11 >>.
(Rowling J. K., Harry Potter e la pietra filosofale, cap. 6, pag. 91).

Inoltre, Harry giunge fino all’ultima tappa delle sue avventure insieme con altri personaggi, ma dovrà poi proseguire verso la battaglia finale sempre da solo. In Harry Potter e la pietra filosofale, Ron accompagna Harry nel nascondiglio dove c’è l’oggetto misterioso, la pietra filosofale e affrontano insieme la mostruosa creatura che sta a guardia dell’entrata, ma solo Harry può entrare nell’ultima stanza dove affronterà Voldemort.