Concedere libertà ai figli?

Concedere libertà ai figli, vuol dire permettere loro di fare ciò che vogliono?

Se libertà è qualcosa di più di "fare ciò che si vuole" in base alla "voglia" dell'istante, allora concedere libertà ai figli non coincide con l'assecondare qualsiasi richiesta, ma è il risultato di un percorso più ricco e complesso.
Il concetto di libertà non può essere infatti definito in modo semplicistico come un " non essere costretti", ma come un potersi realizzare aderendo a ciò che viene avvertito come bene per sé, in accordo con le esigenze più profonde.
La libertà non può quindi nascere dal "vuoto" di un rapporto in cui i figli credono di poter avere qualsiasi permesso garantito in anticipo, ottenuto senza nessuna fatica.
In effetti molte volte i figli non desiderano tanto che i genitori dicano un "si'" sbrigativo senza che si sia data una debita importanza a ciò che stanno per decidere. Anzi, quanto più il genitore pone domande, chiede ragioni e dichiara al figlio il proprio giudizio o le proprie obiezioni tanto più lo aiuta ad approfondire le motivazioni che lo inducono a scegliere e quindi a mettere in gioco la sua libertà. Il figlio ha bisogno di confrontarsi nei suoi desideri e nelle sue aspirazioni con un adulto perché così può usare più consapevolmente della sua libertà, ma questo è reso possibile solo da un adulto che lo ascolta veramente e che non è assente nella responsabilità educativa. In una relazione educativa così affrontata, l'eventuale disapprovazione da parte del genitore, un permesso negato con buone ragioni non sono vissuti dal figlio come una limitazione alla propria libertà, anche se il rifiuto a volte può essere comunque doloroso.