L’ultimo segreto di Maria (parte prima)
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San Simone Stock moriva il 16 maggio 1265. Pochi anni prima, nel 1251 e sempre il giorno 16 ma di luglio aveva avuto una visione mistica in cui la Vergine Santissima gli donava uno scapolare con queste parole: “Ricevi, mio amato figlio, questo scapolare del tuo ordine, come segno distintivo e simbolo del privilegio che Io ho ottenuto per te e per tutti i figli del Carmelo; è un segno di salvezza, una salvaguardia nei pericoli e garanzia di una pace e di una protezione speciale fino alla fine dei secoli. Ecce signum salutis, salus in periculis. Chi morirà rivestito con questo abito sarà preservato dal fuoco eterno”. Quello stesso giorno, San Simone consegnò il testo con la promessa della Vergine a Don Pierre Swayngton, suo segretario e confessore, diffondendolo con una lettera diretta a tutti i suoi confratelli carmelitani. Solo una delle tante presunte apparizioni mistiche presenti nella storia della
Chiesa? Quello che cercherò di provarvi è che invece il 16 maggio 1265 è proprio una delle tappe della storia che la Divina Misericordia ha voluto per tutti i credenti.
Focalizziamo due date:
16 luglio 1251, apparizione mariana per lo scapolare carmelitano;
16 maggio 1265, morte di San Simone Stock.
Da notare che San Simone muore proprio a maggio nel mese di Maria e il giorno della ricorrenza mensile dell’apparizione del 16 luglio. Quel 16 maggio 1265 le ultime parole di San Simone furono esattamente le prime che aveva imparato a dire: Ave Maria. Infatti prima di compiere un anno di vita sapeva già recitare l’Ave Maria.
Nella storia del Carmelo ci sono due grandi donne che sono divenute dottore della Chiesa:
Santa Teresa d'Avila e Suor Teresa di Lisieux.
Santa Teresa d'Avila nacque il 28 marzo 1515, lo stesso giorno in cui nel 1907 nascerà Lucia dos Santos una dei tre pastorelli di Fatima. La Ven. suor Lucia morirà poi il 13 febbraio 2005, giorno della ricorrenza mensile delle apparizioni di Fatima e morirà a ben 97 anni. La Vergine nel 1917 infatti le aveva detto che sarebbe vissuta molto a lungo per testimoniare il messaggio di Fatima.
Il 25 marzo 1948, col permesso di Pio XII, Suor Lucia entrava nel Carmelo di Coimbra dove resterà per 57 anni fino alla morte. E c’è da ricordare che l’ultima apparizione di Lourdes ci fu proprio il 16 luglio 1858 (Santa Bernardette disse che non aveva mai visto così bella la Vergine) e che l’ultima apparizione di Fatima ci fu il 13 ottobre 1917 e Suor Lucia testimoniò di aver visto Nostra Signora del Carmelo.
Ma cosa c’entra tutto questo con San Simone Stock e l’apparizione del 16 luglio 1251?
Ora Santa Teresa d'Avila è nata il 28 marzo 1515 ed è morta il 4 ottobre 1582.
Sommando il giorno della sua nascita e il giorno della sua morte otteniamo 32 cioè il doppio di 16.
Ugualmente Suor Teresa di Lisieux è nata il 2 gennaio 1873 ed è morta 30 settembre 1897.
Sommando il giorno della sua nascita e il giorno della sua morte otteniamo 32 cioè il doppio di 16.
Verrebbe “ingenuamente” da dire allora che il numero 16 è davvero iconico per la Famiglia Carmelitana. Ma è solo un caso fortuito oppure la Provvidenza ci sta parlando?
Per comprendere meglio tutto questo, dobbiamo fare un salto lontano da Fatima e dai conventi carmelitani e dobbiamo andare a Rue du Bac dove ancora oggi sorge la frequentatissima Cappella delle apparizioni di Nostra Signora della medaglia miracolosa. Qui il 27 novembre 1830 la Vergine appariva a Santa Caterina Labourè. Per conoscere l’intera storia leggete:
https://www.culturacattolica.it/cristianesimo/maria/apparizioni/per-una-storia-della-medaglia-miracolosa
Ma quello che non troverete al suddetto link è che all’interno di questa Cappella ci sono 3 reliquie importantissime: il cuore di San Vincenzo de Paoli, il corpo di Santa Caterina Labourè e il corpo di Santa Luisa de Marillac. San Vincenzo de Paoli, dopo una vita tutta dedita a Cristo e ai poveri, moriva il 27 settembre 1660 e strano caso 170 anni dopo il 27 novembre 1830 la Vergine sembrava voler dare un fortissimo richiamo su quel numero 27.
Verrebbe ancora “ingenuamente” da dire allora che il numero 27 è davvero iconico per la Famiglia Vincenziana. Ma è ancora un altro caso fortuito oppure la Provvidenza ci sta parlando?
L’altra santa il cui corpo è custodito in bella vista per i pellegrini all’interno della Cappella di Rue du Bac è proprio santa Luisa de Marillac, fondatrice del ramo femminile della Congregazione.
Sia San Vincenzo che Santa Luisa morivano nel 1660.
Ma focalizziamo l’attenzione su un ultimo particolare.
Santa Luisa de Marillac è nata 12 agosto 1591 ed è morta il 15 marzo 1660.
Sommando il giorno della sua nascita e il giorno della sua morte otteniamo 27 cioè il numero della data di morte di San Vincenzo de Paoli e il numero della data della grande apparizione del 27 novembre 1830.
A Roma la vicenda delle medaglia miracolosa è divenuta famosissima grazie alla conversione di Alfonso Ratisbonne dovuta alla grande grazia che egli ebbe nel vedere in apparizione la Vergine il 20 gennaio 1840. Alfonso Ratisbonne aveva ricevuto in regalo la medaglia miracolosa ed era entrato nella Basilica di Sant’Andrea delle Fratte dove vide la Vergine.
Ma al centro di Roma c’è un’altra chiesa che la Vergine ha voluto ottenerci come luogo di straordinarie grazie dovute ad uno scapolare particolare. Questa chiesa è la Basilica di Sant’Andrea della Valle e potete leggere le eclatanti coincidenze che la legano a Sant’Andrea delle Fratte al link:
https://www.culturacattolica.it/cristianesimo/le-piaghe-del-messia/la-passione-del-signore-vista-dai-mistici/l-immacolata-a-roma-madre-della-misericordia
Ma è ancora un ulteriore caso fortuito oppure la Provvidenza ci sta parlando?
Poco lontano da Sant’Andrea delle Fratte, passando per piazza San Silvestro c’è un’altra chiesa gioiello mariano di pietà e arte: La Madonna del pozzo. Qui il 27 settembre 1256 un miracolo irrompe nella storia umana. La vera storia la trovate descritta in questo articolo assolutamente da non perdere: http://www.30giorni.it/articoli_id_20410_l1.htm
Dunque a due passi da Sant’Andrea delle Fratte luogo del miracolo ad Alfonso Ratisbonne per mezzo della medaglia miracolosa, sorge un’altra chiesa mariana in cui il numero 27 è ancora il segno della estrema benevolenza di Maria per i suoi figli peccatori ma pur sempre figli fortemente amati. Ma nel 2021 possiamo credere ancora a questa sorta di “estrazione a sorte” come segno di quel Cristo che 2000 anni fa non si teneva fermo e faceva ammattire gli apostoli pur di arrivare all’ultimo peccatore per strapparlo dagli abissi della perdizione?
Se tutti conoscessero Gesù, quel Gesù che abbracciò la croce per abbracciare i più grandi peccatori della storia, allora tutti indosserebbero lo scapolare carmelitano, la medaglia miracolosa e lo scapolare ceruleo. Perché se a Mosè Dio parlò di Sé come Colui che è, in Cristo Dio si rivela nella sua essenza eterna perché “Dio è amore” (1 Gv 4,8.16).
Ma la Provvidenza ci ha davvero parlato con tutto questo oppure queste coincidenze sono il nostro oppio per darci anestetico di fronte alle preoccupazioni e ai pericoli della vita?
Aveva ragione il materialismo storico del tedesco Karl Marx oppure il vincitore lo ha decretato la storia che è soggetta all’azione della Provvidenza? Il vincitore non è forse un altro Karl che è venuto dell’est? E questo perché noi tutti cristiani “siamo più che vincitori per virtù di Colui che ci ha amati (Lettera ai Romani cap. 8, 36-39).
L’altro Karl è quel dolce Karol che da Roma è stato missionario della pace nel e per il mondo intero e ha implorato tutti di aprire anzi spalancare le porte all’abbraccio di Cristo crocifisso e risorto che può farci scoprire il senso della vita perché Lui è il Logos, la Parola di Dio sull’umanità, Colui senza il quale nulla fu creato. Solo trovando Cristo la nostra sete può davvero finire e la nostra vita non avrà mai fine. E se il profeta Isaia aveva predetto che il Servo di Jahvé sarebbe stato il Servo sofferente che avrebbe espiato i peccati d’Israele porgendo il dorso ai flagellatori, suor Filippina de’ Storgi il giorno della propria morte predisse alle sue consorelle quello che sarebbe successo molti secoli dopo. Questa visione profetica è stata resa pubblica solo nell’anno 2000. Proprio quel 16 ottobre 1454 (il giorno esatto in cui nel 1978 sarà eletto San Giovanni Paolo II, il papa di Fatima) suor Filippina de' Storgi, nel giorno della propria morte nel monastero domenicano ad Alba (Cuneo, Piemonte, Italia) ebbe una visione profetica il cui testo potete leggere al link: http://www.santiebeati.it/dettaglio/94379
(1- continua)