Questo bestiale mondo alla rovescia
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(A. Gnocchi, M. Palmaro, Cattivi maestri)

Cosa pensate se vi dicono «Godetevi la bellezza dell’amore naturale»?
Qualsiasi cosa vi venga in mente, siete fuori strada e fuori moda. Scordatevi quelle robe di una volta: lui che fa l’amore con lei e lei che fa l’amore con lui “secondo natura”, o “al naturale”: senza barriere, senza chincaglierie. Non siete aggiornati.
«Godetevi la bellezza dell’amore naturale» è il motto dell’azienda beneLIGNI, che lavora il legno al 100% a mano, e per un «contatto viscerale con la natura amica» crea degli stimolatori-mattarelli che – come si legge nell’articolo di Gianluca Nicoletti pubblicato su La Stampa – sono sagomati in forme «vagamente fallo-aliene».
Ebbene sì. Nell’epoca liquida della filosofia gender, dei desideri al potere, Love is love (anche con uno /a del tuo stesso sesso, anche con un bambino, anche con più persone, anche con un animale… perché no?). Ma vuoi mettere la soddisfazione “senza se e senza ma” che può darti un matterello fatto a mano «e non certo con il tornio e la fresatrice»? Amore (!) naturale (!) che garantisce (e non fatemi spiegare perché e per come…) quel «contatto viscerale con la natura amica» che è diventato l’imperativo categorico della religione ambientalista che ormai mette d’accordo a destra e a manca tutti, anche i cattolici (sic!).
Superato l’amore usa e getta e il sesso usa e getta, l’altro/a è diventato solo un’inutile ingombro. Superfluo – ci dicono – anche per fare i bambini. Il progresso, bellezza, ci ha regalato il congelamento degli embrioni, la fecondazione eterologa: un figlio quando vuoi, senza quell’odioso contatto di pelle, di corpi, di secrezioni. Un figlio se sei gay e non ami una donna. Se sei lesbica e non ti passa per la testa di innamorarti di un uomo, e neanche di accoppiarti. Pensa che liberazione: niente corteggiamento, niente preliminari, nessuno accanto dopo il culmine del piacere. Ecco la (sterile) bellezza postmoderna dell’«amore naturale»: il matterello della beneLIGNI (o chi per lui) non parla e non richiede attenzioni. Non pretende fedeltà, né di essere amato e onorato tutti i giorni della vita. Ti stufi? Di sex toy ecosostenibili, in giro ce n’è a bizzeffe.
Ma il fallo alieno è solo una delle «bioporcellerie eque e solidali» descritte nell’articolo. Viene infatti elencato tutto l’armamentario eco-sostenibile alimentato da fonti energetiche rinnovabili. Esempi? I preservativi prodotti con la garanzia che non sono stati effettuati test sugli animali. O i vibratori green al 100%. E che dire delle derive sado-maso? «Possono essere percorse, ma senza dovere violentare la natura amica» (E pazienza se, tra una perversione e l’altra, a farsi del male saranno gli esseri umani!) Repetita iuvant: «Tutti gadget da tortura perfettamente efficienti, ma la cui confezione non è costata la pelle di alcun innocente amico animale».
Sapete che vi dico? Pensate quel che vi pare, ma in questo bestiale mondo alla rovescia che non sa più qual è il posto degli animali e degli umani, degli uomini e delle donne, io ringrazio Dio di essere cristiana. A questo postmoderno «sesso sfrenato a impatto zero» preferisco di gran lunga – da donna – l’impatto con un uomo. Totale e senza filtri. Fino ad essere una sola carne.
Noi cristiani facciamo l’amore come Dio comanda, e che possa nuocere all’ambiente è una fregnaccia. Che la raccontino al matterello alieno e ai suoi avatar!