Il Decalogo delle Giovani Marmotte
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(Patrick Moore, fondatore di Greenpeace)

Povera illusa!
E io che credevo che, per “decalogo essenziale”, Famiglia Cristiana intendesse (ancora) i dieci comandamenti… Macché!
Nel suo articolo Cenone sì ma equo e solidale, Felice D’Agostini sciorina “il decalogo essenziale per vivere questi ultimi giorni di festa con sensibilità ecologica”: dieci consigli per gli auguri, le luci, l’atmosfera, il cenone, i regali, le vacanze…
Primo comandamento: ridurre l’impatto sull’ambiente e sul clima (sic!). Uguale uguale al pensiero unico che talebanamente dilaga nei libri di geografia e di scienze per le scuole di ogni ordine e grado. Il pianeta soffre? E’ colpa dell’uomo, che inquina già solo respirando. Meno male che qualcuno ha pensato alla pianificazione familiare di Stato (e pazienza se l’aborto è diventato un genocidio legalizzato). Sulla Terra siamo troppi. Se non ora quando, pregasi i più deboli di togliere il disturbo per far spazio alle nutrie!
E allora eccolo, il piatto forte del cenone equo & solidale proposto da Famiglia Cristiana: un mix di ambientalismo, pacifismo, filantropismo, multiculturalismo e luogocomunismo con profumi e sapori per tutti i palati. Niente cristianesimo, sorry: vuoi mai che i lettori del settimanale dei Paolini siano allergici e scateniamo uno shock anafilattico di massa proprio l’ultimo giorno dell’anno!
Come? Il menu del cenone equo & solidale è insipido? Ovvio. Quando Cristo ha chiesto ai Suoi di essere “sale e lievito della terra”, non gliel’ha detto nessun ambientalista illuminato che sale e lievito possono danneggiare l’ecosistema?!
Vuoi mettere questo zuccheroso “cattolicesimo sostenibile” da salotto buono, che non dà scandalo, parla con le parole del mondo, strizza l’occhiolino al politically correct, accetta consigli da tutti (WWF, Greenpeace, le associazioni che operano nel settore del commercio equo e solidale…) tranne che dal Vangelo e dal Magistero della Chiesa? Una neo-religione prêt-à-porter che dal sito di Famiglia Cristiana forma il nuovo tipo umano a zero impatto ambientale. Io-sono-come-tu-mi-vuoi: relativista su tutto (orientamento sessuale, aborto, eutanasia, eugenetica postmoderna…), ma dalle certezze granitiche in materia di ambiente; amante di tutti gli animali, eccetto l’uomo.
Sentite il sesto comandamento, dedicato al cenone: “Utilizzate meno carne e prodotti a derivazione animale: ridurrete il vostro impatto sull’ambiente e sul clima”. Zampone e lenticchie? Verboten!
«Pensateci bene – scrivono Gnocchi e Palmaro in Cattivi maestri – la morale cattolica è contestata perché impone rinunce, sacrifici, mortificazioni. Al punto che qualche teologo e qualche sacerdote a corto di idee si è affannato a riscrivere il Vangelo e il Catechismo in versioni più abbordabili. Ma per la salvezza dell’ambiente si è disposti a piegare la propria vita alle più assurde e incredibili privazioni. Ma a ben guardare, è proprio questo il succo del successo dell’ecologismo: chiedere all’uomo di fare qualche cosa, anche una piccola cosa, per “salvare il mondo”». Mah!
Sapete una cosa? Oggi, 31 dicembre, in attesa di gustare in letizia le leccornie della tradizione culinaria italiana, Te deum laudamus, perché sei Tu il Salvatore del mondo. L’unico. Non noi, con le nostre piccole buone azioni quotidiane da Giovani Marmotte, lettrici fedeli di Famiglia Cristiana. Cin-cin!