Giornata della Memoria 2013: incontro con Gabriele Nissim e Claire Ly
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La memoria e la responsabilità
Per la Giornata della memoria si sono moltiplicati in tutta Italia cerimonie, incontri, dibattiti e spettacoli che hanno rievocato le vittime dell’Olocausto ed espresso il giudizio di condanna nei confronti di ogni totalitarismo e genocidio, non ancora debellati e da combattere con impegno e responsabilità comuni.
Per questa celebrazione il Centro di Cultura Missionaria del Pime ha organizzato il 30 gennaio a Milano un incontro di riflessione dal titolo La traversata del male. Per ricordare. Per agire. Per continuare a sperare, per far memoria della Shoah, ma anche per immaginare percorsi di giustizia e riconciliazione, come era scritto sul volantino di presentazione.
Testimoni d’eccezione erano: Gabriele Nissim, presidente di Gariwo e Claire Ly, scrittrice cambogiana.
Entrambi sono personaggi molto conosciuti per le iniziative di cui sono promotori, per gli eventi storici ai quali si riferiscono e le esperienze che propongono perché i genocidi compiuti nel XX° secolo e quelli tuttora in corso siano oggetto di una comune riflessione e condanna.
Gabriele Nissim, giornalista e saggista è presidente di Gariwo, La Foresta dei Giusti, che organizza ogni anno eventi e manifestazioni rivolti prima di tutto ai giovani. Obiettivo delle iniziative è quello di riportare alla memoria non solo le vittime dei regimi totalitari sanguinari degli ultimi due secoli, ma, accanto a loro, l’operato dei Giusti, intendendo con tale termine tutti gli uomini che hanno difeso il valore della vita e della libertà e hanno salvato dalla morte perseguitati e oppressi. Indimenticabile rimane la testimonianza ascoltata nel 2012 durante il convegno indetto da Gariwo e rivolto a docenti e studenti delle scuole superiori.
Dopo le testimonianze sulle vittime della Shoah, e su coloro che si sono opposti alla violenza aiutandole e proteggendole, hanno raccontato la loro straordinaria esperienza una giovane Tutsi sopravvissuta nel Rwanda al massacro compiuto dagli Hutu del 1994 e la donna di etnia Hutu che l'ha nascosta e salvata, a rischio della propria vita, opponendo pietà e amore all’odio distruttivo e alla furia omicida.
E quest’anno l’appuntamento di Gariwo 2013 intitolato: La buona memoria. Gli studenti protagonisti ha visto giovani di differenti nazionalità portare in scena con la recitazione e l’accompagnamento musicale quadri teatrali rievocanti le grandi figure di Giusti, quali Fridtjof Nansen, Dimitar Peshev, Vaclav Havel e Samir Kassir.
Per tutti i Giusti Nissim e l’Associazione Gariwo hanno ottenuto dal Parlamento Europeo l’istituzione della Giornata Europea in memoria dei Giusti che verrà celebrata il 6 marzo di ogni anno.
L’altra eccezionale protagonista dell’incontro del 30 gennaio è stata Claire Ly, scrittrice cambogiana, attualmente impegnata presso l’Istituto di Scienze e Teologia delle Religioni a Marsiglia, già presente al Pime nell’ottobre del 2012.
La Ly considera sua responsabilità e compito documentare ciò che è successo in Cambogia sotto il governo di Pol Pot, raccontando la sua esperienza di internata nei campi di lavoro e il suo progressivo cammino di conversione al Cristianesimo.
Il suo libro Tornata dall’Inferno. La vicenda sconvolgente di una donna sopravvissuta all’orrore dei Khmer rossi è dedicato ai figli come testimonianza ed eredità, perché siano conosciuti e condannati anche da loro e dalle generazioni future i regimi tirannici e ogni forma di persecuzione e sopraffazione.
L’incontro del 30 gennaio al Pime è stato una meditazione condotta da Nissim e dalla Ly sul concetto di memoria e sulle forze del male che, pur agendo nella vita dell’uomo e nella storia, non arrivano mai a definirle e determinarle.
Mentre scorrevano sullo schermo terribili immagini dei genocidi di ebrei, armeni e cambogiani, e ci si chiedeva come fosse possibile tanta ferocia di uomini verso altri uomini inermi e innocenti, venivano citate le affermazioni di coloro che, nonostante queste documentazioni e immagini, rimangono ancorati a posizioni negazioniste, rifiutando, contro ogni logica, di riconoscere l’esistenza degli stermini e stragi compiuti .
La Ly ha parlato del massacro compiuto in Cambogia negli anni compresi fra il 1975 e il 1979, quando i Khmer rossi al potere si macchiarono della deportazione di massa, della carestia, dell’annientamento psichico e fisico di due milioni di persone su una popolazione di sette milioni. (In un territorio di circa 181 mila chilometri quadrati sono state rinvenute: 189 prigioni, 380 fosse comuni di cambogiani giustiziati, 19.408 fosse comuni di cambogiani morti per fame e stenti).
Dovere di ogni uomo è quello di conoscere e comprendere ciò che è avvenuto, soprattutto per rendere giustizia ed onorare le vittime e il loro sacrificio. Ma pur riportando alla memoria tragici fatti e avvenimenti, la scrittrice ha concluso il suo intervento parlando della misericordia, nella convinzione che non il male domina la natura dell’uomo, ma il bene di cui il Signore pone i semi nel cuore di ognuno di noi.
Gli incontri, ha precisato Nissim, permettono di trasmettere la memoria del passato, ma essa deve essere accompagnata da un lavoro. Infatti ogni ricordo del passato rimarrebbe sterile se non interrogasse il nostro presente mobilitandoci.
La memoria è quindi un impegno ad educare le nuove generazioni a pensare, a ragionare, senza adeguarsi passivamente e acriticamente alla mentalità dominante e al fanatismo.
Questo è il dono e l’eredità sempre viva degli uomini giusti: ciò che ci salva dalla ingiustizia e dalla violenza è quella bontà insensata di cui parlava lo scrittore sovietico Vasilij Grossman, quell’ insensatezza della bontà che accoglie l’ispirazione dell’agire nella profondità della propria natura di uomo, nel rispetto per la vita, nella compassione nei confronti di chi è bisognoso di aiuto.
Così le parole e le testimonianze di Claire Ly e di Gabriele Nissim sono voce per ricordare, per agire, per continuare a sperare per ciascun uomo di buona volontà.