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“L’irrilevanza della fede non può essere un obiettivo dei credenti”

Fonte:
CulturaCattolica.it

Depositaria di una saggezza che si alimenta nella presenza del Mistero, la Chiesa vive nelle circostanze mutevoli del presente con un orizzonte vasto, comprensivo, capace di tener conto di tutti i fattori in gioco. Così la prolusione del Card. Bagnasco al Consiglio permanente della CEI, lungi dal costituire una serie schematica di istruzioni per l’uso, colpisce per l’ampiezza di respiro che fa perno su parole spesso dimenticate: bene comune, unità del popolo, dignità culturale, compito educativo.
Una Chiesa cattolica in Italia non schierata ma non muta, il richiamo ai “valori non negoziabili” (difesa della vita umana dal concepimento alla morte naturale, famiglia fondata sul matrimonio, emergenza educazione) possono costituire per molti superficiali commentatori un “déjà vu”, parole dette per dovere (“La Chiesa fa il suo mestiere”). Ma non può non colpire l’accoratezza di certi richiami, fatti col “linguaggio dell’amicizia: l’amico non può non segnalare un pericolo, non può non essere preveggente e precauzionale”. E anzitutto quello alla identità del cristiano in politica, perché il sale non diventi insipido. Dire, come ha fatto poche settimane fa una ministra “cristiana adulta” in fase di discussione sulle candidature: “Chiedo a Paola Binetti di stare nel Pd da democratica e non da cattolica. Penso che ci dovremo limitare un po’ tutti”, significa vedere la propria appartenenza vitale come qualcosa che sminuisce, che non permette il dialogo e la mediazione. Mentre è vero esattamente il contrario, come testimonia anche l’esperienza del nostro sito: solo identità forti possono dialogare. “Presenza, solamente presenza” fu uno dei motti più suggestivi del ’68 francese. Se è vero, come afferma G. Vittadini, che “la politica non è uno strumento di salvezza dell’uomo, è arte del compromesso virtuoso per il bene comune” (Tracce, marzo 2008), tale mediazione viene per seconda rispetto alla propria identità. E questo non sulla base di un cattolicesimo come etichetta formale, ma militando, come ormai è pacifico, in svariate formazioni politiche.
“L’irrilevanza della fede non può essere un obiettivo dei credenti, ai quali “come cittadini, sotto la propria responsabilità”, spetta “un compito della più grande importanza”, in rapporto “alle grandi sfide nelle quali porzioni della famiglia umana sono maggiormente in pericolo: le guerre e il terrorismo, la fame e la sete, alcune epidemie terribili…”. Così precisava Benedetto XVI al Convegno ecclesiale di Verona, dove ha subito aggiunto: “Ma occorre anche fronteggiare, con pari determinazione e chiarezza di intenti, il rischio di scelte politiche e legislative che contraddicono fondamentali valori e principi antropologici ed etici radicati nella natura dell’essere umano, in particolare riguardo alla tutela della vita umana in tutte le sue fasi, dal concepimento alla morte naturale, e alla promozione della famiglia fondata sul matrimonio, evitando di introdurre nell’ordinamento pubblico altre forme di unione che contribuirebbero a destabilizzarla, oscurando il suo carattere peculiare e il suo insostituibile ruolo sociale” (Discorso al 4° Convegno ecclesiale della Chiesa italiana, Verona, 19 ottobre 2006). È alla luce di questi valori fondamentali che ognuno è chiamato a discernere, poiché si tratta di valori che costituiscono da sempre l’essere stesso della persona umana.” (Prolusione del Card. Bagnasco al Consiglio permanente della CEI, 10 marzo 2008).
Con grande chiarezza Mons. Bagnasco richiama, nella prima parte della Prolusione, le radici di tale autocoscienza e di tale discernimento: “Chi non vede che c’è un nesso stringente tra le ipotesi educative circolanti e l’edificio sociale che di fatto si va a costruire?” E’ l’educazione la chiave di volta di un rinnovamento sociale non effimero, e quindi di una vita più umana per tutti. Per quanto ci riguarda, non ci sottraiamo a questo compito di fondamentale importanza, certi di essere parte di quella Chiesa “amica dell’uomo” che il Card. Bagnasco ha evocato.

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