Legge 40: basta intromissioni dei giudici. No alla selezione eugenetica

La funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere, la giustizia è amministrata in nome del popolo e i giudici sono soggetti soltanto alla legge.
Ma come è possibile allora che siano consentite tutte queste sentenze?
Autore:
Tanduo, Luca e Paolo
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Dopo aver letto dell'ennesima sentenza di un giudice che tende a stravolgere la Legge 40 ci siamo chiesti chi in Italia abbia il compito di legiferare e quale sia il ruolo della magistratura. Allora abbiamo fatto riferimento alla Costituzione e abbiamo trovato (Art. 70) che la funzione legislativa è esercitata collettivamente dalle due Camere e che (Art. 101) la giustizia è amministrata in nome del popolo e i giudici sono soggetti soltanto alla legge.
Ma come è possibile allora che siano consentite tutte queste sentenze? Prima il tentativo (però fallito) di legittimare la diagnosi preimpianto respinto dalla sentenza della Corte Costituzionale 369 del 2006, poi nel 2009 il pronunciamento della stessa Corte che con la sentenza 151 del 2009 ha abbattuto il limite numerico massimo di embrioni generabili per ciascun ciclo e il fatto che si dovesse procedere ad un unico impianto. Ora questa sentenza di un giudice che consente l'accesso alla PMA di una coppia fertile in violazione della legge 40 art. 4, che afferma che la fecondazione artificiale «è consentita solo quando sia accertata l’impossibilità di rimuovere altrimenti le cause impeditive della procreazione». Più grave ancora la ragione per cui viene concessa, cioè allo scopo di selezionare a scopo eugenetico, di questo si tratta visto che gli embrioni ritenuti malati vengono eliminati, e questo è vietato dalla legge 40 art. 13, ma anche dalla convenzione di Oviedo e dalla nostra Costituzione (Art. 2 e 3) nei quali si riconoscono e garantiscono i diritti inviolabili dell'uomo, pari dignità sociale e eguaglianza davanti alla legge, senza distinzione, rimuovendo gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Insomma una certa magistratura e quella parte sconfitta nettamente nel referendum del 2005 non ha accettato di sottomettersi alla volontà popolare e alle leggi del parlamento.
Chi avrà il coraggio di dire: basta! e intervenire duramente contro questi magistrati che violano il loro compito istituzionalmente orientato? Perché nessun richiamo da parte del CSM, sempre così pronto a difendere il ruolo della magistratura ma solo nel cercare di orientare le leggi? La giustizia è proprio da riformare da capo a piedi.
Colpisce naturalmente la situazione dei genitori, ma leggendo bene l'articolo si capisce che essi, dopo aver perso una bambina per via della malattia di cui sono portatori, hanno abortito altri 3 bambini: certo se l'aborto viene usato come selezione delle nascite e in particolare dei malati che problema c'è a selezionarli in provetta allo stadio embrionale, per ottenerne uno sano? Proprio qui si evidenzia l'uso eugenetico, sia dell'aborto che della diagnosi preimpianto. La diagnosi serve a cercare una malattia per curare nel comune senso della sanità, qui invece se viene diagnosticata la malattia si procede all'eliminazione del malato. Si decide in base al rifiuto della sofferenza e al desiderio di avere un figlio sano, che sono sentimenti umani comprensibili, ma selezionare la vita ed eliminare il malato invece non lo è, è un ritorno ad un concetto di diritti umani precedente all'umanesimo cristiano di cui l'Italia è una delle patrie.
Ci piace allora ricordare le parole di Benedetto XVI: "quando era in pieno svolgimento il processo di formazione dell’identità europea, l’esperienza cluniacense, diffusa in vaste regioni del continente europeo, ha apportato il suo contributo importante e prezioso. Ha richiamato il primato dei beni dello spirito; ha tenuto desta la tensione verso le cose di Dio; ha ispirato e favorito iniziative e istituzioni per la promozione dei valori umani; ha educato ad uno spirito di pace. Cari fratelli e sorelle, preghiamo perché tutti coloro che hanno a cuore un autentico umanesimo e il futuro dell’Europa sappiano riscoprire, apprezzare e difendere il ricco patrimonio culturale e religioso di questi secoli".