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“Il Signore delle mosche” 3 – Jack e Ralph: istintività vs razionalità

Fonte:
CulturaCattolica.it

In questa occasione, l’Autore mette bene in luce le diverse personalità dei protagonisti: Jack istintivo e focoso, si slancia in testa al gruppo per raggiungere la cima, i bimbetti lo seguono eccitati e incoscienti, mentre Piggy dà sfogo a tutta la sua disapprovazione con Ralph, unico rimasto sulla bianca piattaforma e “Come dei bambini –egli rileva con sdegno- si comportano come un mucchio di bambini”.
Viene innalzata infatti una informe catasta di legna scelta senza criterio, troppo secca o fradicia d’acqua, senza che nessuno si chieda come accendere il fuoco e non renderlo pericoloso per l’isola intera e per i più piccoli, distratti dai loro giochi e senza protezione.
Per attizzarlo è presto detto: Jack strapperà gli occhiali a Piggy lasciandolo per un po’ brancolare nel buio e nella disperazione, mentre il fuoco ben presto, scomposto e incontrollato, divorerà mezza foresta.
Piggy si dispera perché in questi momenti prevale la istintività sulla razionalità e perché uno dei bambini più piccoli, con una grande voglia sulla guancia, è scomparso e non si riuscirà più a trovarlo, mentre le lingue di fuoco dilagano e lambiscono ogni cosa e albero fino al mare.
Si chiede inutilmente che cosa direbbero i grandi davanti a quello spettacolo, mentre nessuno del gruppo è disposto ad ascoltarlo e ad usare un po’ di buon senso.

Nel corso del racconto, le prove da superare si moltiplicano, ma il gruppo si mantiene unito, nonostante i diversi temperamenti dei suoi componenti. Ralph si dimostra un capo assennato e responsabile, attento alle esigenze di tutti, Piggy gli fa da consigliere ed è sempre al suo fianco ricordandogli l’importanza fondamentale dell’ordine e delle regole che ognuno deve rispettare, i più piccoli seguono Ralph e accorrono alle sue convocazioni perché l’assemblea li diverte, Jack si immedesima sempre di più nel ruolo di capo dei cacciatori e la caccia diventa lo scopo totalizzante della sua giornata per procurare cibo agli altri, ma soprattutto per appagare quegli istinti di autoaffermazione e di violenza che, assecondati, verranno a possederlo completamente fino a perderlo. Gli altri ragazzi subiscono il fascino or dell’uno or dell’altro leader: ammirano Ralph, ma sono attratti dalla determinazione di Jack.

La situazione muta col verificarsi di un fatto gravissimo: per cacciare il cinghiale il gruppo dei ragazzi del coro abbandona la cura del fuoco, di cui è responsabile e dall’isola non si alza quindi più alcun segnale di fumo, proprio mentre si scorge una nave all’orizzonte che ben presto scompare alla vista dei bambini disperati.
Dopo uno scontro violento con i cacciatori di Jack, Ralph, a tarda sera, capisce che è necessario convocare l’assemblea, ma prima deve fermarsi a riflettere.
Non potrà solo accusare i colpevoli ed inveire: per la responsabilità di cui si sente investito, dovrà far capire a tutti che non è in pericolo solo la loro salvezza, ma anche la dignità della loro vita sull’isola, minacciata ogni giorno di più dalla sporcizia dilagante, dall’imbarbarimento, dall’istintività e da paure irrazionali.
Con la conchiglia rosata tra le mani espone le nuove regole che riguarderanno prima di tutto la custodia del fuoco, ma subito dopo i comportamenti di una vita civile che non devono essere abbandonati, per il bene di tutti.
Ralph non ha vergogna di confessare che lui per primo teme un nemico senza volto, una bestia celata nel cuore della foresta (i più piccoli affermano di averla vista strisciare poco lontano da loro) che nella notte possa assalirli e divorarli, e anche per questo dovranno essere uniti, vigilanti, obbedienti alle leggi che hanno deciso di rispettare, perché solo così potranno sopravvivere e attendere di essere salvati.
L’ombra minacciosa di Jack irrompe e, senza aspettare di avere in mano la conchiglia, il ragazzo si scaglia contro Ralph , attaccandolo: “ ..sta’ zitto anche tu! Chi sei tu, insomma? Stai lì seduto …a dar ordini alla gente. E a caccia non ci sai andare, cantare non sai...Non fai che dar ordini senza senso...Chi se ne frega delle leggi! Noi siamo forti, siamo cacciatori! Se c’è una bestia le daremo la caccia! La circonderemo e pim, pum! Giù botte!” (pag.105)

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