Il pensiero di Chesterton - La ragione 7 – Il paradosso: la verità nella contraddizione
La sfida di una ragione aperta al reale è vinta quando trovando nella realtà due verità contraddittorie, essa sarà capace di tenersi le due verità e anche la contraddizione.- Autore:
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Se ci si chiede cosa distingue queste due diverse e quasi opposte ragioni, quale possa essere una sorta di criterio pragmatico per riconoscere l'una dall'altra, Chesterton offre una sua cartina di tornasole: il paradosso. Ciò che distingue la ragione sana dalla ragione distorta è la capacità di stare di fronte al paradosso. La ragione come finestra spalancata, aperta, illuminata ed invisibile, o meglio questo uso più spregiudicato della ragione, questo allargarsi della mente ha infatti un suo strumento privilegiato proprio nel paradosso. Il paradosso non è infatti per Chesterton una mera questione di stile; esso impregna tutta la sua opera perché è indissolubilmente legato alla sua concezione della ragione nel suo rapporto con la verità e con il reale.
Se respingiamo una concezione della ragione come misura e arbitra del reale, a favore di una concezione della ragione come apertura costitutiva alla verità, semplice punto di fronte ad una realtà incommensurabile, il primo effetto di cui prendere coscienza è un estremo realismo. Una siffatta concezione rifiuta di censurare alcun fatto, alcun dato dell'esperienza: come un semplice varco, essa non giudica ciò che inquadra, ma lo accetta, accettando con esso la sfida che esso pone alla sua capacità di renderne conto. La realtà per la ragione è una continua sorgente di sfide, perché è una continua sorgente di paradossi:
“Quello che ci turba in questo mondo non è che sia un mondo irragionevole e nemmeno ragionevole; quello che ci turba è generalmente che sia un mondo quasi ragionevole ma non completamente. La vita non è illogica; pure, è un trabocchetto per i logici. Sembra un poco appena più matematica e regolare di quel che non sia; la sua esattezza è ovvia, la sua inesattezza è latente; la sua stravaganza è come in agguato. [...] è questa silenziosa deviazione di un pollice dalla precisione che è in ogni cosa l'elemento incomprensibile. E' come una specie di segreto tradimento nell'universo. Una mela o un'arancia è rotonda abbastanza da farsi chiamare rotonda, ma pure non è del tutto rotonda”. (GKC, Ortodossia, pagg. 112-113)
La sfida di una ragione aperta al reale è vinta quando trovando nella realtà due verità contraddittorie, essa sarà capace di tenersi le due verità e anche la contraddizione. Questa è la forza e la sanità dell'uomo comune, dell'uomo in quanto tale
“L'uomo qualunque è sempre stato savio perché è sempre stato mistico [...] Se egli avesse visto due verità che sembrassero in contraddizione, le avrebbe accettate tutte e due, e insieme con esse, la contraddizione. La sua visione spirituale è stereoscopica, come la sua visione fisica”. (Ibidem, pag. 39)
La vera motivazione della presenza, così ossessionante per alcuni critici, del paradosso nell'opera di Chesterton è che il paradosso è nella sua visione del mondo indissolubilmente legato alla verità.
Per rendere conto di questo legame occorre innanzitutto definire il paradosso. Chesterton lo fa per noi nel suo saggio su Shaw e distingue tre accezioni di questo termine. La prima è quella corrente, per cui è paradossale ogni azione o affermazione che contrasti con l'abitudine o l'opinione corrente. Questo è un significato allargato, perché in origine il termine si riferisce solo al piano verbale: un paradosso è perciò una affermazione che contrasta con quanto è normalmente ritenuto per vero. Un terzo significato definisce l'essenza più centrale del paradosso, di cui le altre due sono derivazioni. Secondo questo significato più stretto, il paradosso è una verità espressa sotto forma di contraddizione.
Nell'opera di Y. Denis che abbiamo già avuto modo di citare egli distingue queste due ultime accezioni del termine paradosso, tralasciando la prima, rispettivamente come paradosso pedagogico e paradosso dottrinale. Seguiremo quindi la sua analisi, definendo paradosso pedagogico l'affermazione o immagine che contrasta unicamente con l'abitudine e il senso comune; paradosso dottrinale il paradosso in senso stretto, affermazione vera malgrado sia espressa come apparente contraddizione.
La nostra analisi avrà lo scopo di evidenziare l'azione del paradosso nei confronti della ragione più larga, per carpire il segreto del suo funzionamento.