Il pensiero di Chesterton - La ragione 3 – Distruggere la religione è distruggere la ragione

Eliminare il sovrannaturale conduce inevitabilmente non al trionfo ma alla eliminazione della ragione. Il dibattito moderno intorno alla definizione di verità, e al rapporto tra ragione e verità e ragione e fede, ben documenta questa intuizione di Chesterton sul legame tra religione e ragione, legame strutturale che rende impossibile liberarsi dell'una senza veder dileguare anche la seconda.
Autore:
Platania, Marzia
Fonte:
CulturaCattolica.it
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Il misticismo chestertoniano non intende per nulla essere una rinuncia alla ragione. E' sufficiente per comprovarlo ricordare la visione del Mistico, secondo la quale togliendo dall'orizzonte dell'uomo il sovrannaturale, oggetto del misticismo, ciò che resta non è la Dea Ragione, la razionalità, il benessere, l'efficienza, la cessazione dei conflitti, insomma l'utopia dell'Ateo. Ciò che resta è precisamente il mondo imbecille, in cui è impossibile vivere. Eliminare il sovrannaturale conduce inevitabilmente non al trionfo ma alla eliminazione della ragione. Il dibattito moderno intorno alla definizione di verità, e al rapporto tra ragione e verità e ragione e fede, ben documenta questa intuizione di Chesterton sul legame tra religione e ragione, legame strutturale che rende impossibile liberarsi dell'una senza veder dileguare anche la seconda.
II pericolo consiste in questo: che l’intelletto umano è libero di distruggersi. [...]
E' ozioso parlare sempre dell'alternativa di ragione e di fede. La ragione stessa è materia di fede. E' un atto di fede asserire che i nostri pensieri hanno una qualsiasi relazione con la realtà. II vero scettico deve, presto o tardi, porsi questo problema: "Perché ci dovrebbe essere qualche cosa di indiscutibile, sia pure l'osservazione e la deduzione? Perché la logica buona non dovrebbe essere cosi errata come la cattiva? Che cosa sono l'una e l'altra se non dei movimenti nel cervello di una scimmia impazzita?". Lo scettico novellino dice:
"lo ho un diritto: quello di pensare con la mia testa". Ma il vecchio scettico, lo scettico completo dice: "lo non ho nessun diritto di pensare con la mia testa. lo non ho affatto il diritto di pensare".
C'è un pensiero che arresta il pensiero; ed è il solo che sia necessario. E' questo l'estremo male, ad evitare il quale hanno sempre mirato tutte le autorità religiose (...) L'uomo sapeva, per un cieco istinto, che una volta messa in discussione la realtà, la ragione sarebbe stata la prima ad essere discussa.
L'autorità dei preti ad assolvere, quella dei papi a definire la autorità, persino quella degli inquisitori a ricorrere al terrore, non erano che oscure difese erette intorno ad una autorità centrale, più indimostrabile, più supernaturale di tutte: l'autorità dell'uomo a pensare
”. (GKC, Ortodossia, pag. 47)
Il legame della ragione con la fede consiste nel fatto che
Sono tutte e due della stessa natura elementare ed autoritaria. Sono due metodi di prova che non possono, a loro volta, essere provati. Nell'atto di distruggere l'idea della autorità divina, abbiamo distrutto per gran parte l'idea di questa autorità umana per cui ci è dato eseguire una divisione di parecchie cifre”. (Ibidem, pag. 48)
Alla fine della sua analisi della corsa della ragione moderna, figlia dell'Illuminismo, corsa che conclude all'opposto di dove intendeva andare, Chesterton offre il suo rimedio alla malattia della ragione:
E' il misticismo che dà la sanità di spirito. [...] Tutto il segreto del misticismo è questo: l'uomo può capire tutto con l'aiuto di quello che non capisce. II logico morboso vuol vedere chiaro in ogni cosa col bel risultato di rendere ogni cosa inesplicabile. II mistico lascia qualche cosa nel mistero e così gli diventa chiaro tutto il resto”. (Ibidem, pagg. 39-40)
Il misticismo di Chesterton non ha nulla a che vedere con il cieco fideismo o con la rinuncia alla ragione: è anzi per salvare la ragione che dobbiamo ammettere il misticismo. Non accettiamo un’ipotesi mistica per rinunciare alla ricerca intellettuale; accettiamo una ipotesi mistica perché altrimenti dovremmo rinunciare alla ricerca intellettuale. E' la ragione stessa che ci guida e ci urge verso questo misticismo. Per meglio dire: ciò che Chesterton chiama misticismo non è altro che un nuovo e diverso concetto di ragione. L'errore del materialista così come quello dello scettico, dell'idealista e di certo pragmatismo consiste nella concezione stessa che essi hanno ereditato della ragione.