Il pensiero di Chesterton – La difesa della ragione 2 – La logica del pazzo

Il pazzo non è afflitto da un eccesso di immaginazione, ma da un eccesso di raziocinio e la sua visione del mondo non è affatto troppo emotivamente disordinata, ma fin troppo razionalmente coerente.
Autore:
Platania, Marzia
Fonte:
CulturaCattolica.it
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E' errore comune ritenere che il pazzo agisca in maniera insensata, ma questo è evidente solo dal punto di vista dell'uomo sano di mente; il pazzo dal suo proprio punto di vista non fa nulla di insensato, anzi fa tutto per un'unica ragione, e in ciò consiste appunto la sua follia: egli manca di ogni ragionevole dubbio o esitazione:
Tutto si dice di un pazzo, ma non che egli agisca senza causa. Se si potesse parlare di azioni umane senza causa, esse sarebbero piuttosto certe piccole azioni che un uomo sano compie senza annettervi importanza. [...] Il pazzo troverebbe un significato cospiratorio in questa attività a vuoto. [...] La loro più sinistra qualità è una chiarezza di particolari veramente terrificante: essi connettono una cosa con l'altra sopra un piano più complicato di un labirinto. Se discutete con un pazzo, è oltremodo probabile che abbiate la peggio”. (GKC, Ortodossia, pag. 27)
Il pazzo non è afflitto da un eccesso di immaginazione, ma da un eccesso di raziocinio e la sua visione del mondo non è affatto troppo emotivamente disordinata, ma fin troppo razionalmente coerente.
Prendiamo, per esempio, uno che creda ad una cospirazione contro di lui: potete obiettargli una sola cosa: che nessuno pensa a cospirare contro di lui; ma questo è esattamente quanto avviene quando esiste una vera cospirazione. La sua spiegazione, dunque, si attaglia ai fatti quanto la vostra. Prendiamo un altro che si sia messo in testa di essere il legittimo re d'Inghilterra, l'unica risposta esauriente che potrete dargli è che le autorità lo dichiarano pazzo. Ma se egli fosse davvero il re d'Inghilterra, alle autorità esistenti non resterebbe altro da fare che dichiararlo pazzo. Così se uno dice di essere Gesù Cristo, non è risposta sufficiente per lui dirgli che il mondo nega la sua divinità, perchè il mondo negò anche quella di Cristo.
Tuttavia, egli ha torto. Ma se noi pretendiamo di stabilire il suo errore in termini esatti, vedremo che non è cosi facile come potevamo supporre. Forse per essere più vicini al vero bisognerà dire questo: che la sua mente si muove in un cerchio perfetto, ma ristretto. Un cerchio piccolo è infinito, come un cerchio grande: ma, pur essendo egualmente infinito, non è egualmente grande. Allo stesso modo una spiegazione assurda è completa come una giusta, ma non abbraccia un campo altrettanto vasto
”. (Ibidem, pag. 28)
L'estremo male della ragione, la pazzia, consiste dunque in un ragionamento conclusivo, ma non esauriente.
Il pensiero del pazzo connette tutto ciò che può, ma esclude e censura tutto ciò che non riesce a includere nello schema della sua ossessione, oppure lo include con dei collegamenti arbitrari e infondati. Parallelamente la caratteristica di una filosofia folle, non ragionevole, potrà essere identificata nel fornire del mondo una spiegazione in sé coerente ma non sufficiente a rendere conto dei dati di fatto, che soffre cioè di una censura rispetto al reale. Soffrirà inoltre di una interna mancanza di coerenza, di una dimostrazione che comporta salti logici, incongruenze nel suo interno sviluppo.