Lohengrin 7 - Gli interpreti: Enrico I, Von Telramund, Ortrud
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HEINRICH DER VOGLER
Enrico I di Sassonia od Enrico Primo del Sacro Romano Impero(876-936), noto anche come Enrico l’Uccellatore per la sua passione di cacciare col falcone, contribuì alla riunificazione dei ducati tedeschi consolidando il nascente Regno di Germania.
È questo l’elemento storico dell’opera, dove è chiaramente annunciata l’unità del territorio tedesco e l’idea che non ci sarebbero state più invasioni degli Ungari. René Pape, il grande basso di Dresda, immenso fraseggiatore, delinea con grande nobiltà di accenti la figura del Re. Ha una carismatica, notevole presenza scenica.
FRIEDERICH VON TELRAMUND
È nel Lohengrin il baritono/chiave: eroe spietato ed assetato di potere ma con una sua etica (è quello che più di frequente pronuncia la parola Ehre (onore). Secondo Quirino Principe è lucido, diretto, coraggioso, è un vero eroe; quando il coro dei nobili brabantini cerca di dissuaderlo dall’incrociare la spada con Lohengrin, palesemente protetto da forze superiori, il suo grido lo riscatta “Viel lieber tod als feig!” (Meglio
morto che vile!). Per Quirino Principe Telramund è un ingannato e cade in un tranello, quello dell’eros costretto a sposare Ortrud. Tomas Tomasson nel ruolo è stato convincente sia vocalmente che scenicamente.
ORTRUD
È l’artefice del dramma, la “Lady Macbeth” che con perfidia strisciante insinua il dubbio nell’animo di Elsa. È un personaggio totalmente inventato dalla fantasia di Wagner. Figlia di Radbod, sposa di Friedrich von Telramund, è una veggente dotata di poteri
soprannaturali, una maga invasa dall’odio, svela che il cigno altri non è che il fratello di Elsa, Gottfried da lei stessa fatto prigioniero nel corso di un incantesimo. La forza di Ortrud
deriva da un incantesimo: “Zauber”, la magia, l’incantesimo sono la sua cifra. La sua personalità emerge netta nell’immobilità scenica del secondo atto. Ortrud è un po’ maledetta, è un’esperta di arte oscura, chiara è la sua invocazione agli dei pagani per consumare la sua doppia vendetta: è lei la forza motrice della vicenda. Per Wagner è una donna repellente, politica, dominatrice. In lei è insita l’idea del potere come sopraffazione. Impetuosa nella sua vocalità esasperata, quasi isterica, Evelyn Herlitzius ha superato brillantemente le difficoltà del ruolo, ha una voce importante, di notevole spessore e svetta come lama di acciaio nel registro acuto.
Notevole il contrasto tra le due coppie dei “buoni e cattivi”, come scrive Massimo Mila. Musicalmente la coppia dei buoni, Elsa e Lohengrin, è contraddistinta dall’orchestrazione in toni luminosi: la tonalità di la maggiore; in re minore, cioè un tono cupo e greve, la tonalità per Ortrud e Friederich von Telramund.
Successo vibrante. Un’ondata di entusiasmo ha invaso la Sala del Piermarini, in particolare nell’ultima rappresentazione del 27 dicembre 2012 gremitissima di spettatori plaudenti e galvanizzati dalla bellezza della musica e del canto wagneriano.
Molte chiamate al proscenio per tutti. Trionfo per Kaufmann, per Pape, per la Harteros, per la Herlitzius, per Barenboim (con orchestra e coro). Il pubblico a ragione non voleva lasciare quel “luogo di delizie” incurante dell’ora tarda.