Condividi:

6 Luglio - St. THOMAS MORE, italianizzato in TOMMASO MORO: la Chiesa si oppone alle pretese assolutistiche della monarchia moderna.

Autore: Restelli Silvio. Curatore: Mangiarotti don Gabriele

Ha coniato il termine «utopia», indicando un'immaginaria isola dotata di una società ideale, di cui descrisse il sistema politico nella sua opera più famosa, «L'Utopia», del 1516.
È ricordato soprattutto per il suo rifiuto alla rivendicazione di Enrico VIII di farsi capo supremo della Chiesa d'Inghilterra, una decisione che mise fine alla sua carriera politica conducendolo alla pena capitale con l'accusa di tradimento. Nel 1935, è proclamato santo da Papa Pio XI; dal 1980 è commemorato anche nel calendario dei santi della chiesa anglicana (il 6 luglio), assieme all'amico JOHN FISHER, vescovo di Rochester, decapitato quindici giorni prima di Moro. Nel 2000 SAN TOMMASO MORO venne dichiarato patrono degli statisti e dei politici da Papa Giovanni Paolo II.


"Dicono che tutti gli uccelli di Chelsea (all’epoca sobborgo rurale di Londra) scendano a sfamarsi nel suo tranquillo giardino. Un indice della sua fama di uomo sereno e accogliente. Thomas More (questo il nome inglese), figlio di magistrato, è via via avvocato famoso, amministratore di giustizia nella City, membro del Parlamento.
Dalla moglie Jane Colt ha avuto tre figlie e un figlio; alla sua morte, si risposa con Alice Middleton.

Ha imparato a Oxford l’amore per i classici antichi e lo condivide con Erasmo da Rotterdam, spesso ospite in casa sua. Scrive la vita dell’umanista italiano Giovanni Pico della Mirandola; ma sarà più famoso il suo dialogo Utopia, col disegno di una società ideale, governata dalla giustizia e dalla libertà.

E’ un UMANISTA CHE PORTA IL CILICIO, che STUDIA I PADRI DELLA CHIESA E VIVE LA FEDE CON FERMEZZA E GIOIA.
Quando Lutero inizia la sua lotta contro Roma, il re Enrico VIII d’Inghilterra scrive un trattato in difesa della dottrina cattolica sui sacramenti, ricevendo lodi da papa Leone X e accuse da Lutero. A queste risponde Tommaso Moro, che Enrico stima per la cultura e l’integrità. Spesso lo consulta, gli affida missioni importanti all’estero. E nel 1529 lo nomina Lord Cancelliere, al vertice dell’ordinamento giudiziario. Un posto altissimo, ma pericoloso.

Siamo infatti alla famosa crisi: Enrico ripudia Caterina d’Aragona (moglie e poi vedova di suo fratello Arturo), sposa Anna Bolena, e giunge poi a staccare da Roma la Chiesa inglese, di cui si proclama unico capo.
Per Tommaso Moro, la fedeltà esige la sincerità assoluta col re: anche a costo di irritarlo, pur di non mentirgli. E così si comporta. LA FEDE GLI VIETA DI ACCETTARE QUEL DIVORZIO E LA SUPREMAZIA DEL RE NELLE COSE DI FEDE. LO PENSA, LO DICE, PERDE IL POSTO E SI LASCIA CONDANNARE A MORTE SENZA PIEGARSi.

Incoraggia i familiari che lo visitano nella prigione della Torre di Londra e scrive cose bellissime in latino a un amico italiano che vive a Londra, il mercante lucchese Antonio Bonvisi:
"Amico mio, più di ogni altro fedelissimo e dilettissimo... Cristo conservi sana la tua famiglia". Bonvisi gli manda in prigione cibi, vini e un abito nuovo per il giorno dell’esecuzione (ma non glielo lasceranno indossare). Davanti al patibolo, è cordiale anche col boia che dovrà decapitarlo:
"Su, amico, fatti animo; ma guarda che ho il collo piuttosto corto", e gli regala una moneta d’oro.

Poi, venuto il momento, dice alcune parole. "Poche", gli hanno raccomandato: e poche sono.
TOMMASO MORO INVITA A PREGARE PER ENRICO VIII, "E DICHIARA CHE MORIVA DA SUDDITO FEDELE AL RE, MA INNANZITUTTO A DIO".
QUINDICI GIORNI PRIMA, PER LE STESSE RAGIONI, È STATO DECAPITATO IL SUO AMICO JOHN FISHER, VESCOVO DI ROCHESTER, CHE SARÀ CANONIZZATO INSIEME A LUI DA PIO XI NEL 1931. ORA LA CHIESA LI RICORDA ENTRAMBI NELLO STESSO GIORNO."

Questi due grandi santi, che si collocano all'inizio dell'età moderna, rivelano un'inimicizia di fondo tra esperienza di Chiesa e potere politico (stato moderno) che si rivelerà fino in fondo con la Rivoluzione Francese e il crollo dell'Ancien Régime. Solo il modello di democrazia americano sarà in grado di delineare una esperienza di democrazia capace di accogliere l'esperienza religiosa e comunitaria, anche se oggi tale modello è discusso e contestato da parte di alti esponenti della classe dirigente americana (ndr).

Tommaso in particolare INCARNA LA DIFESA DELLA CHIESA DI CRISTO E DI SAN PIETRO CONTRO LUTERO PRIMA E CONTRO ENRICO VIII DOPO. Fin dal principio giudicò eretica la Rivoluzione (impropriamente detta Riforma) Protestante, vista come una minaccia all’unità sia della cristianità, sia della società civile.
Fra le sue prime azioni contro il Luteranesimo ci fu il sostegno offerto al Cardinale Thomas Wolsey nel prevenire l’importazione in Inghilterra dei libri di Lutero. Fece spiare sospetti protestanti, specialmente editori, e arrestare chiunque possedesse, trasportasse o facesse commercio di libri riguardanti la “Riforma”.

Ostacolò vigorosamente tutti i ministri di culto che operavano nel Paese e che usavano la traduzione in inglese del Nuovo Testamento realizzata dallo studioso protestante William Tyndale (la cosiddetta Bibbia Tyndale), contenente traduzioni ambigue dei termini; per esempio, Tyndale utilizzava senior e non sacerdote, là dove era presente la parola greca presbyteros.(Cristina Siccardi)
Vedi qui.