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22 giugno - JOHN FISHER, con Thomas More martire della lotta della Chiesa contro le pretese assolutistiche della monarchia moderna.

Autore: Silvio Restelli. Curatore: Mangiarotti don Gabriele.

Cardinale, vescovo cattolico e umanista britannico, fatto decapitare con l'accusa di lesa maestà da Enrico VIII per la sua opposizione all'annullamento del matrimonio con Caterina d'Aragona; John FISHER (Beverley, 1469 – Londra, 22 giugno 1535) è venerato come santo e martire dalla Chiesa cattolica e dalla Chiesa anglicana.


La sua vicenda, con quella di TOMMASO MORO che fu decapitato il 6 luglio dello stesso anno, è molto significativa perché indica la strutturale inimicizia tra potere statale moderno e fede cristiana di cui parleremo il 6 luglio prossimo con Tommaso Moro.
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Tale inimicizia si rivelerà fino in fondo con la Rivoluzione Francese e il crollo dell'Ancien Régime. Solo il modello di democrazia americano sarà in grado di delineare una esperienza di democrazia capace di accogliere l'esperienza religiosa e comunitaria, anche se oggi tale modello è discusso e contestato da parte di alti esponenti della classe dirigente americana (ndr).