25 maggio - RENZO DE FELICE: la storia al di là delle trappole ideologiche.
Grande storico italiano, Renzo De Felice (Rieti, 8 aprile 1929 – Roma, 25 maggio 1996) è considerato a livello internazionale il massimo esperto del fascismo, allo studio del quale si dedicò dal 1960 fino all'anno della sua morte.L'interpretazione che De Felice dà del fascismo si articola su tre punti fondamentali:
1) l'origine socialista del pensiero di Mussolini e la differenza fra il fascismo e le dittature di destra contemporanee,
2) la distinzione fra il "fascismo movimento" e il "fascismo regime",
3) la realizzazione di un consenso determinante a garantire stabilità e successo al regime fascista, di cui la Chiesa Cattolica italiana nelle sue espressioni di base più diffuse (al di là di alcuni intellettuali e militanti impegnati) ha costituito un puntello fondamentale.
L'interpretazione che De Felice offre del fascismo e della dittatura mussoliniana oltre ad aver suscitato una nuova stagione di studi e riflessioni costituisce un punto di partenza ormai insuperabile di ogni ricostruzione del periodo.
Per molto tempo (e forse ancor oggi), per non confrontarsi con la sua monumentale opera di ricostruzione, la cultura dominante crocio-marxista lo ha accusato di essere uno storico revisionista.
Ecco che cosa rispondeva nell'intervista a Giò Murru, in: "Via Cesari n. 8, Storia, storiografia, fascismo", un libro intervista a De Felice, curato da Giò Murru, edito dalla Cuec, con la presentazione di Piero Melograni.
D. Cosa pensa del «revisionismo storiografico»?
R. «Non le voglio rispondere con una battuta che ogni tanto si era soliti ribattere, che cioè ciascun lavoro storico è revisionismo. Qui si tratta di intendersi. Faurisson, Nolte, un caro amico come Sternhell, De Felice sono dei revisionisti. Ma sa, il primo è una cosa; Nolte un'altra cosa, io stesso un'altra ancora (...). QUESTO REVISIONISMO UNICO ED INDIRIZZATO A COMUNI OBIETTIVI È UN ARGOMENTO DEL TUTTO POLEMICO, NON HA FONDAMENTO e concretamente lo si può vedere confrontando quelli, mi lasci dire, più significativi (...)».
Per approfondire vedi anche la figura di E. Nolte qui.
Per esplorare il tema del "nuovo totalitarismo" nel Calendario del Marciapiedaio vedi qui.