Ipotesi di riflessione sulla PMA a San Marino
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Spunti per un dibattito, per non fare della legge che si propone di difendere la famiglia un contenitore di proposte che hanno altra ragione e chiedono un altro luogo in cui essere esaminate.
Si pensa a volte che dare spazio a certe notizie che si vorrebbero mantenere riservate riduca i margini per una politica di compromesso, che consentirebbe di ottenere risultati migliori dalla segretezza piuttosto che dalla pubblicità. E spesso accade che le notizie che si vorrebbero mantenere riservate, quando vengono conosciute, lascino spazio a opinioni contraddittorie che rendono difficile un serio lavoro per ottenere buoni risultati.
Forse è per questo che l’articolo della legge sull’«articolo 45, comma 2 della Legge 14 settembre 2022 n. 129 “Interventi a sostegno della Famiglia”, che impegna il Congresso di Stato, per il tramite delle Segreterie di Stato competenti, ad addivenire, entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge stessa, alla redazione di un progetto di legge condiviso in materia» è stato in qualche modo oscurato, e non se ne sarebbe parlato senza gli interventi sui giornali locali e italiani.
La questione della vita ci interessa, e non siamo insensibili di fronte ai tanti metodi sulla procreazione che hanno il triste prezzo della morte di tanti esseri umani.
Così ci preme esprimere il nostro giudizio su quanto sta accadendo in Repubblica, a proposito della possibile introduzione di una legge sulla Procreazione Medicalmente Assistita e sulle considerazioni che sono state espresse sui mezzi di comunicazione.
Il Disegno di legge, con riferimenti a commento del servizio pubblicato dalla Televisione di San Marino
- Non si capisce perché nella legge presentata dalle Associazioni laicali, in cui non c’era nessun accenno alla PMA, si sia introdotto questo argomento, chiedendo che si costituisse una Commissione apposita. Quindi, non c’entra con lo scopo della legge, e si poteva agire nel Consiglio Grande e Generale in altro modo, per non fare di ogni erba un fascio. Questa è stata la logica dell’introduzione della Educazione sessuale di Stato in un progetto (quello sulla depenalizzazione dell’aborto) che aveva altra ragion d’essere, e qui si prosegue nella stessa logica. Risulta che questo sia stato introdotto nell’articolato di legge in seguito all’emendamento del Governo presentato il 27/07/2022, h. 11:10
- Il Segretario Ciavatta pone il problema delle coppie omogenitoriali, e qui si apre la questione del cosiddetto utero in affitto, su cui San Marino si è espresso con chiarezza nel contesto internazionale.
- 3. Rimane la domanda Cui prodest?, visto che il Segretario Ciavatta esclude la creazione di un centro dello Stato, aprendo alla collaborazione dei privati. Dopo tanta critica alla privatizzazione, ecco questa insolita apertura. Su un tema delicato come questo sembra che il toccasana privato possa risolvere ogni dubbio e cancellare ogni perplessità. Ma sarà poi così “gratuito” o ci sarà sempre qualcuno che se ne avvantaggerà? Soprattutto pensando che almeno a San Marino (che ha sempre contribuito alle spese mediche di coloro che richiedevano il servizio) i numeri sono così bassi da prevedere un incremento e una utilità solo se aperti all’estero.
- Porre domande non significa immediatamente sollevare critiche. Si parla continuamente di trasparenza, poi accade che questioni di rilievo passino in sordina. La comunicazione deve sapere sempre porre le questioni attuali di fronte a tutti, in questi casi non c’è né privacy né segreto d’ufficio.
- Giustamente si pone il problema della scientificità dell’intervento legislativo. E, dal punto di vista scientifico, la PMA pone gravi questioni, di metodo e nel merito. Essendo una pratica che favorisce l’uccisione di numerosi embrioni, ci si chiede in nome di quale principio scientifico questo sia valutabile positivamente. Non basta riferirsi alla legge che ha depenalizzato l’aborto in Repubblica, non configurandosi questo atto come abortivo.
Comprendiamo la sofferenza di coloro che desiderano un figlio che non arriva, ma pensiamo che sia urgente studiare le modalità adatte per la generazione umana, sia come metodo, sia evitando quelle soluzioni che implicano atti di morte per una improbabile riuscita. Non solo la soluzione della adozione (e quanto accaduto col piccolo Enea, di cui hanno parlato i giornali di tutto il mondo, apre uno spiraglio per un giudizio positivo, ancorché fuori moda) ma lo studio serio sulle cause della sterilità e infecondità potrebbe portare a soluzioni più giuste.
Comunque è bene che di queste cose se ne parli e che si evitino steccati o pressapochismi, incapaci di spiegare e comprendere tutti i fattori in gioco.
Soprattutto è importante capire che questo argomento non può essere la via per sdoganare pratiche aberranti, come l’utero in affitto o il business sui drammi dei nostri fratelli e sorelle.