Dichiarazione della FAFCE su un regolamento relativo al riconoscimento della genitorialità presso tutti gli stati membri dell’UE
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Bruxelles, 7 novembre 2023
La commissione giuridica (JURI) del Parlamento europeo ha adottato oggi il suo parere sul progetto di regolamento che facilita il riconoscimento della genitorialità e per la creazione di un certificato europeo di genitorialità. Cinque membri del Comitato hanno inoltre espresso un parere di minoranza, sottolineando la necessità di rispettare l’eccezione relativa all’ordine pubblico e le legislazioni nazionali. Il voto in plenaria del Parlamento dovrebbe svolgersi nelle prossime settimane, mentre la decisione finale sarà presa dal Consiglio, all’unanimità, in quanto il Parlamento ha solo un ruolo consultivo su tale fascicolo. Pertanto, la FAFCE invita gli Stati membri a garantire il rispetto del principio di sussidiarietà respingendo questo testo.
In questa proposta, i membri del Parlamento europeo limitano la possibilità per gli Stati membri dell’UE di rifiutare il riconoscimento della genitorialità stabilita in un altro paese sulla base di preoccupazioni di ordine pubblico. Il progetto di regolamento consente di riconoscere in tutta l’UE la genitorialità stabilita in uno Stato membro dell’UE, anche in situazioni come la maternità surrogata.
La FAFCE segue questa procedura legislativa sin dal suo primo annuncio, a partire da una lettera aperta indirizzata dal presidente della FAFCE, Vincenzo Bassi, alla presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, il 19 aprile 2021.
Riuniti a Bruxelles per la loro riunione autunnale, il mese scorso, i membri del consiglio di amministrazione della FAFCE hanno rilasciato una dichiarazione al fine di aumentare la consapevolezza sulle conseguenze negative dell’attuale proposta, evidenziando le ulteriori preoccupazioni sollevate dal rapporto della commissione JURI e dai relativi pareri:
I membri del consiglio di amministrazione della FAFCE ricordano che “un bambino non è un diritto e la genitorialità non è un diritto; piuttosto, un figlio è un dono e la genitorialità è una responsabilità”. Le attuali proposte del Parlamento, compresi i pareri già votati e pubblicati delle Commissioni per i Diritti della donna e l’Uguaglianza di genere e per le Libertà Civili, la Giustizia e gli Affari Interni, prevedono il riconoscimento in uno Stato membro della filiazione stabilita in un altro Stato membro (i) indipendentemente dal modo in cui il bambino è stato concepito o nato. In poche parole, conferma che riguarderà anche i bambini nati attraverso la maternità surrogata; e (ii) indipendentemente dallo status delle persone che chiedono di essere riconosciute come genitori del bambino, spingendosi fino alla cosiddetta “multi genitorialità”, come esplicitamente menzionato nelle proposte votate.
I Consiglieri della FAFCE sottolineano che quanto sopra va contro l’interesse del bambino, essendo considerato come “una cosa”, come un bene a disposizione, per il quale la conoscenza della sua identità sarebbe impossibile e la paternità riconosciuta incontestabile, ma anche contro la dignità intrinseca di ogni donna e di ogni uomo.
Inoltre, con questa proposta l’Unione Europea travalica le proprie competenze, legiferando in materia di famiglia che sono di competenza esclusiva degli Stati membri. La figura giuridica della “genitorialità” e la sua definizione di fatto travalica le categorie di “filiazione” stabilite a livello nazionale, e viene utilizzata in modo intercambiabile nella motivazione, violando quindi il principio di sussidiarietà. La presente proposta si basa esplicitamente sull’applicazione universale di una legge nazionale in tutta l’UE (articolo 16 della proposta), “indipendentemente dal fatto che si tratti o meno della legge di uno Stato membro”, eludendo la competenza esclusiva degli Stati membri in materia di famiglia e genitorialità.
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