Peccatori, dunque Testimoni
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Diceva Thomas Merton che quando voleva conoscere le ultime notizie apriva il libro dell’Apocalisse, analogamente potremmo dire noi, con la differenza che apriremmo, invece, un qualunque testo dei Padri della Chiesa.
Oggi [lunedì della XI settimana per annum] la liturgia ambrosiana offriva un passo straordinario del commento al Padre nostro di San Cipriano: «Cristo non volle che la preghiera fosse esclusivamente individualistica e privata, cioè egoistica, come quando uno prega solo per sé. Per noi la preghiera è «pubblica e universale».
Provocati da un articolo apparso su Jesus di maggio che metteva a tema -per l’ennesima volta - la conversione pubblica di Magdi Allam e le sue opinioni politiche in contraddizione [a detta loro] con la nuova fede abbracciata, abbiamo compiutamente risposto con un pezzo che non è stato accolto dalla suddetta rivista a motivo della sua lunghezza. Abbiamo dunque presentato una forma assai ridotta che, pubblicata, è stata giudicata non esaustiva. Il dibattito non ci è piaciuto dimostrando ancora una volta come la superficialità e la poca onestà intellettuale abbondi presso riviste che pure si dichiarano cattoliche.
Eppure come dimostra il buon Cipriano la dimensione pubblica della fede e della preghiera è parte integrante della fede cristiana e della sua strenua difesa della libertà dell’uomo.
In totale sintonia con la chiarezza di giudizio di san Cipriano, del resto, ci è parso l’intervento di Benedetto XVI a Brindisi dove ha ricordato che Gesù scelse gli Apostoli non perché migliori o più meritevoli di altri, non -dunque - perché già santi ma perché si santificassero.
È per questa ragione che i Padri dicevano che la Chiesa, già santificata dal sangue di Cristo, deve pur tuttavia continuamente santificarsi.
In questo senso preferiamo avere come maestri quelli che non vanno dietro al politically (o peggio “ecclesiastically”) correct, ma chi ci aiuta a seguire il Papa e il suo magistero e non le letture di un Monaco che di monaco ha solo il nome e non la stoffa. Uno di questi è Mons. Luigi Negri che a proposito del libro Grazie Gesù di Magdi Cristiano Allam ha detto parole che qui riassumiamo ma che è possibile ascoltare integralmente sul sito: “La conversione è la forma delle fede autentica che nasce dall’incontro con Cristo.
Dove la vita, l’intelligenza, il cuore non sono più come prima perché sono chiamati alla sequela di Lui. Il cristianesimo è dunque conversione che avviene grazie a un fiume di conversioni che ci hanno preceduto.
Ma occorre chiedersi: le nostre comunità sono luoghi dove avviene la conversione? [E noi aggiungeremmo: i mass media di ispirazione cattolica lo sono allo stesso modo?] O sono luoghi che amministrano un già dato che, col passare del tempo, diventa sempre più sbiadito e viene gradualmente sostituito da nuove ideologie? Se avviene la conversione allora l’orizzonte della vita diventa la missione: non l’affetto, il lavoro, la carriera ma la missione. L’amore è la missione, l’amore è comunicare a tutti gli uomini la bellezza di Cristo che ha investito la propria vita. Chi si converte sconfigge definitivamente l’idea che i cristiani nel mondo debbano essere una parte, e una parte da riserva indiana, che non deve uscire da un certo ambito. Proprio perché amiamo gli altri desideriamo comunicare la bellezza del Cristo incontrato volendo che anche gli altri si convertano a una tale bellezza.
Ogni convertito diventa testimone qualificato e perciò credibile che apre nella sua vita uno spazio nel quale tutti possono entrare ed essere interloquiti, corretti. Anche io dalla conversione di Magdi Cristiano Allam sono stato richiamato non solo come cristiano ma anzitutto come vescovo.”
Quindi, quali possano essere o essere state le dichiarazioni personali di Magdi Cristiano Allam sulle vicende politiche e storiche del nostro tempo, non tolgono nulla alla credibilità della sua testimonianza che resta autorevole nel senso detto da Negri, autorevole per la verità di un incontro con Cristo mediato dalla Chiesa santa e peccatrice. Anche Magdi Cristiano quindi è entrato nel grande alveo descritto dal Papa che trova la sua sorgente nell’esperienza degli apostoli: quello di peccatori in cammino verso la santità.
Tuttavia non perché uno si riconosce peccatore deve cessare di offrire la sua testimonianza di cercatore della santità. La missione è l’unico orizzonte in cui opera la Chiesa. Del resto la sottolineatura costante del recente magistero per l’emergenza educativa rende proprio evidente contro ogni fariseismo e ideologia che l’educare è un imperativo che riguarda tutti gli uomini.
Quindi anche Magdi Cristiano.