Condividi:

Dopo il magistrale discorso del Papa all’Università di Regensburg

Autore:
Salina, Giorgio
Fonte:
CulturaCattolica.it
Assurde e preoccupanti reazioni di grave intolleranza islamica di paesi moderati ed istituzioni statali

Nell'aula Magna dell'Università di Regensburg martedì, 12 settembre 2006, il Papa ha tenuto una lezione "grandiosa" sul tema del rapporto fede ragione.

A proposito dell'indignazione orchestrata nel mondo arabo per il discorso di Benedetto XVI citiamo:

  • il tempestivo, chiaro e sereno comunicato emesso da don Julián Carrón, per il Movimento di Comunione e liberazione, dove in conclusione si legge: «Questa posizione del Papa salva la possibilità di un'autentica esperienza religiosa per ogni uomo e permette un incontro nella pace. Non è questione di scontro di civiltà, ma dell'esperienza elementare dei "poveri di spirito" di ogni religione: questi vivono un rapporto ragionevole con Dio, a partire dalle esigenze di verità, bellezza, giustizia e felicità che ci sono nel cuore di ogni uomo, e proprio per questo non possono seguire le degenerazioni violente di coloro che, in nome di un'ideologia, rinunciano alla ragione per un potere, siano essi in Occidente o da qualunque altra parte».
  • l'articolo di Magdi Allam sul Corriere; scrive tra l'altro Allam: «il Papa viene messo alla gogna e minacciato per aver detto ciò che ogni musulmano onesto e raziocinante dovrebbe accettare: la realtà storica.» Prosegue poi con molta lucidità: «Questa è la tragica realtà dell'ideologia dell'odio che riesce a coagulare il consenso tra tutti i musulmani obnubilati dall'antiamericanesimo, dall'antioccidentalismo e dall'ostilità pregiudiziale al diritto di Israele all'esistenza. I pretesti che possono scatenare la loro furia mutano, dall'occupazione israeliana alla guerra americana, dalle vignette su Maometto alle dichiarazioni del Papa. Ma il problema è tutto interno ad un islam trasformato dagli estremisti da una fede in Dio in un'ideologia tesa ad imporre un potere teocratico e totalitario.» E afferma: «La lezione da trarre è che l'Occidente e la cristianità la smettano di considerarsi la causa di tutto ciò che succede, nel bene e nel male, in seno all'islam e nel resto del mondo.»


Non si può non essere completamente d'accordo con Magdi Allam. Nonostante ciò condividiamo tutti i pazienti rispettosi interventi volti a ricondurre l'episodio alla sua vera natura, ad iniziare da quelli della Chiesa cattolica.

Ciò che più opportunamente il mondo Islamico potrebbe e dovrebbe fare, sarebbe dimostrare che le parole del Papa sono superate nella realtà storica attuale, per il loro rifiuto e condanna di ogni forma di violenza, "guerra santa", azioni terroristiche e cancellazione di Paesi dalla carta geografica.

Martedì 12 settembre, il Presidente del Pakistan, Generale Pervez Musharraf, intervenendo al Parlamento europeo, a Bruxelles, ha dichiarato tra l'altro che il Suo Paese è fortemente impegnato contro il fondamentalismo, il terrorismo e la violenza, affermando che il Pakistan non vuole la "talebanizzazione" e nessuno fa di più in tal senso. Tutto ciò non sembra congruente con la risoluzione odierna del Parlamento di Islamabad, adottata all'unanimità.

Se poi l'ondata di reazioni sconsiderate dovesse proseguire, o peggio trasformarsi in aggressioni, allora occorrerebbe serena e pacata fermezza. Senza pensare neppure lontanamente ad inutili ritorsioni, poiché le posizioni del mondo Islamico e di Ankara in particolare, sono in palese flagrante contrasto con la carta dei diritti fondamentali, si sarebbe costretti a sospendere i negoziati in vista dell'adesione della Turchia all'UE, sino al ritiro di tutte le dichiarazioni e richieste ingiustificate.

Vai a "Ultime news"