Un anno di grazia
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È passato un anno. Di grazia. Ricordo ancora con emozione e commozione l'inizio: ero andato a Roma, con suor Gloria, per la presentazione alla Camera del suo libro: "Nell'arte lo stupore di una Presenza".
E, tra l'altro, avevamo invitato l'allora Cardinale Ratzinger a partecipare (ma all'ultimo mese - quando le condizioni di Giovanni Paolo II si erano aggravate - il suo segretario ci aveva dichiarato l'impossibilità del cardinale ad essere presente).
Quel giorno, martedì 19 aprile, ero partito di buon mattino da Monza con una grande attesa nel cuore (ancora colmo di dolore per la scomparsa di quel grande Papa che è stato Giovanni Paolo II), certo che il Signore non avrebbe lasciato la sua Chiesa senza una guida autorevole e appassionata. Per il traffico, alle 17 circa, stavamo entrando in Roma, ed eravamo vicini alla basilica di S. Pietro, per l'appuntamento con un seminarista che ci avrebbe aiutato a preparare la Messa del 20 aprile.
Ed ecco che all'improvviso squilla il mio cellulare, e il mio collega di religione al liceo Frisi di Monza, Enrico Frigerio, mi comunica che la televisione aveva appena dato l'annuncio della fumata bianca. Nel giro di pochi secondi tutte, dico tutte le campane di Roma hanno cominciato a suonare, e il traffico a diventare frenetico. Lasciata la macchina nel primo posto libero, con suor Gloria, abbiamo cominciato a correre verso San Pietro. Siamo arrivati che la piazza era stracolma di gente, abbiamo trovato un posticino sotto il colonnato del Bernini, e abbiamo atteso, con trepidazione. Fino a quando abbiamo visto comparire la figura di Joseph Ratzinger e abbiamo sentito pronunciare il suo nome: Benedetto XVI.
L'emozione, la commozione, la gratitudine al Signore sono state grandissime. Tra l'altro credo che suor Gloria, con cui ho condiviso questa emozione, forse l'unica suora di clausura presente a quell'avvenimento indimenticabile. Poi, il giovedì, abbiamo presentato alla Camera dei deputati il suo libro: ma l'avventura era cominciata, e non è passato giorno che la figura di Papa Benedetto XVI non lasciasse nel cuore e nella storia un segno del suo passaggio, una fede profonda che diventa cultura e missione, espressione di una misericordia che sa realmente ricreare l'uomo e la storia.
Con il lavoro del nostro sito non abbiamo smesso di documentare la grandezza del suo magistero.
Voglio qui solo ricordare due capisaldi: il grido rivolto ai giovani "non abbiate paura di Cristo. Egli non toglie nulla, dona tutto!" e il richiamo (forse in Italia poco seguito da chi avrebbe dovuto maggiormente apprezzarlo e diffonderlo) ai politici europei, riguardo ai valori fondamentali e non negoziabili per ogni autentica convivenza civile: la vita, la famiglia, la libertà di educazione.
Ora il lavoro di ogni uomo di buona volontà, appassionato al destino di tutti (proprio e altrui) e alla ragione, ha trovato una guida e un compagno di cammino. Noi, col nostro sito, non vogliamo tirarci indietro. E dopo cinque anni di presenza puntuale e appassionata, ci sentiamo più decisi che mai.
Al Papa Benedetto XVI auguriamo un cammino fecondo e fedele, mentre chiediamo la sua paterna benedizione.