Nella scelta della cultura l’uomo decide della propria umanità
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Carissimi Fratelli e Sorelle!
1. In questi giorni riprende in Italia, e in molti altri Paesi, l'attività scolastica dopo la pausa estiva. È un momento importante per una vastissima schiera di ragazzi e di giovani.
Si dice talora che la scuola, come la famiglia, è "in crisi". Con tale espressione si vuole far riferimento alla diffusa sensazione che questa istituzione, pur riconosciuta nella sua sostanziale validità, abbisogni di una profonda trasformazione che la renda rispondente alle odierne esigenze della società.
A tale scopo, tuttavia, non basta adeguare i programmi e le strutture. Il buon funzionamento della scuola dipende anzitutto dalla qualità formativa del rapporto tra insegnanti e studenti. Gli allievi sono motivati a dare il meglio di se stessi, quando i docenti li aiutano a percepire il significato di ciò che devono studiare, in riferimento alla loro crescita e alla realtà che li circonda. E ciò vale per tutte le scuole, statali e non statali, di ogni ordine e grado.
2. Più volte ho avuto modo di ricordare che la cultura è il fondamento dell'identità di un popolo. Il contributo che la scuola offre, insieme e subordinatamente alla famiglia, è e rimane indispensabile nel trasmettere i valori della cultura. Questa si è fatta oggi più articolata e complessa, ma proprio questo, a ben vedere, conferisce rinnovata importanza all'istituzione scolastica. Deriva da ciò una speciale responsabilità per i credenti che operano nel suo ambito.
4. Rivolgo infine il mio cordiale augurio di buon lavoro alle varie componenti della scuola: alunni, insegnanti, responsabili e collaboratori. Assicuro a ciascuno il mio costante ricordo, e affido tutti alla materna protezione di Maria Santissima. A nessuno manchi la possibilità di avvalersi di questo fondamentale ambito di formazione e in tutti vi sia l'impegno necessario per farne una palestra di autentica maturazione umana. [Angelus del 22 settembre 2002]